EPILOGO:
BENTORNATO RAGAZZO

Qualche giorno dopo tornarono entrambi ad allenarsi. Cristiano aveva ripreso un po’ prima di Ricardo e per questo tutti avevano temuto di non rivedere più il loro brasiliano preferito.
Non certo perché pensavano che il portoghese l’avesse ucciso in quei quindici giorni di pausa, ma bensì perché se dovevano teoricamente tornare lo stesso giorno ed in quello invece si faceva vivo solo Cristiano, la logica voleva che Ricardo fosse più grave, ma la tranquillità del primo dei due era indicativa e smarriti rimasero in attesa di vedere le nuove puntate della telenovela di Madrid!
Quando Ricardo tornò a sua volta ad allenarsi con il divieto comunque di esagerare i primi tempi e possibilmente di saltare qualche partita all’inizio, un considerevole numero di occhi si fissarono sul compagno. Tutti concentrati e curiosi, alcuni anche torvi -leggasi José-.
Intenti a capire il suo stato d’animo, cosa importante poiché da quello dipendeva l’intera atmosfera dell’allenamento odierno di tutta la squadra ma soprattutto se Ricardo sarebbe tornato il loro Ricardo preferito o no, lo compresero immediatamente.
Come mise piede nel campo un gran sorriso illuminò il suo viso coperto da una leggera ombra di barba. I capelli erano leggermente più lunghi del solito, segno che aveva passato dei giorni molto difficili per il suo umore, ma da come sprizzava gioia da ogni poro si capiva che doveva aver vinto una qualche lotta con sé stesso o forse anche con qualcuno di più alto e potente.
José sospirò sollevato alzando gli occhi al cielo, quindi pensando:
“Grazie di avermelo lasciato… senza di lui la mia Ferrari si sarebbe guastata!” raggiunse il nuovo arrivato dandogli una sonora pacca sulla schiena finendo per spaventarlo e far ridere tutti gli altri che già lo circondavano.
- Bentornato, ragazzo! Vedi di rimetterti in pari con gli altri che mi servirai a breve! -
Questa frase fu importante per Ricardo che colse il significato profondo, quindi ammiccando sorridente ricambiò con una leggera carezza sulla schiena del mister mentre veniva raggiunto da uno sfavillante Cristiano e placcato da uno svolazzante Marcelo che gli planò addosso spaccandogli per poco la schiena.
- E tu vedi di non uccidermelo proprio ora! - L’ammonì severo José contento comunque di vedere di nuovo quell’atmosfera felice e rilassata che per due settimane era mancata.
Marcelo fece come se non gli avesse detto nulla e rimanendo appeso alla sua schiena a modo di koala, disse quasi gridando:
- Finalmente la coppia si riunisce in campo! Grande! - Fu Cristiano a toglierglielo di dosso borbottando:
- Vuoi mettere i manifesti magari, zecca che non sei altro? - I due che erano molto amici si guardarono per un istante e mentre Cristiano pensava di averlo spento -illuso-, l’altro si illuminò poco dopo ed afferrando al volo Pepe che per un evento unico e raro non era lì con loro, lo cinse e gli disse sadico:
- Ehi, abbiamo una missione! - Sentendolo e vedendoli allontanarsi parlottando fitto fitto per progettare chissà cosa, Cristiano guardò preoccupato Ricardo che, perplesso, si strinse nelle spalle finendo poi per ridere.
- Mi erano mancati… -
- A me no! - Ringhiò Cris in un ovvio tentativo di essere convincente. Non ci riuscì molto, si vedeva che anche a lui erano mancati quanto alla squadra era mancata la loro presenza in campo, quell’aria serena e complice che dava tutta un’altra atmosfera.
Facendo per scattare e corrergli dietro per fermare le due calamità naturali, Ricardo lo prese per il braccio e lo fermò.
- Dai lasciali fare, vorranno solo darci il loro bentornati, su… -
Cristiano contrariato si fermò ed anche se di suo avrebbe voluto rincorrere gli altri due e sotterrarli, siccome Riky gli aveva detto di non farlo, l’accontentò anche se brontolante e corrucciato:
- Sta a vedere che bentornato! Quei due sono dei disastri quando ci si mettono! -
- Due disastri che se non ci fossero sarebbero da inventare! - A quello Cris non replicò ma sbuffò perché aveva ragione anche se non l’avrebbe mai ammesso visti i temperamenti dei due elementi in questione.
Alla fine giunse il fischio assordante del mister a distrarli e quello diede il via agli allenamenti.
Di nuovo insieme e di nuovo sorridendo sereni.

FINE