EPILOGO:
FELICITA'






Le sue parole mi fanno piacere.
Quando Cris dice ai media che secondo lui io rimanevo e che sperava che fosse così, mi fa sorridere.
Ci spererà fino alla fine.
Comunque rimango. Non è ancora ora. Credo che lui non sia pronto davvero.
Cris passa tutto l'anno a rifiutare il rinnovo del contratto e gli aumenti stellari e tutti si rendono conto che c'erano davvero dei problemi in squadra che non gli piacciono.
Piano piano la verità viene a galla, quella verità tanto nascosta da Mourinho.
Il mister volta le spalle alla squadra e la squadra non ci pensa molto a fare altrettanto.
Il segno lo passa quando Iker si rompe una mano e deve stare fuori alcune settimane. Il presidente deve prendere un portiere sostituto degno, ma con la scusa che Diego Lopez fa troppo bene, non ritorna il posto in squadra ad Iker. Il fatto è che Diego Lopez è bravo, ma non ha l'esperienza di uno come il portiere migliore del mondo. Per ripicca lo tiene fuori e gli rovina gran parte della carriera, fortunatamente possiamo parlare di un finale di carriera, ma io so quanto fa male perchè alla fine vuoi solo dare quanto più puoi ed invece qualcuno te lo impedisce.
E non ne vale nemmeno la pena, perchè perdono la semifinale col Borussia.
Mou, nella seconda parte del campionato, non fa più l'allenatore. Poche cose, nulla di speciale. Non comunica più con la squadra, la spaccatura è sempre più evidente tanto che i media vanno a nozze, ma c'è poco da contestare. È così.
Tutti han saputo del litigio fra lui e Cris, tutti sanno che non si prendono più.
Si ignorano, c'è una freddezza allucinante.
Quando si va in campo Cris saluta sempre tutti, passa Mou e Cris ritira la mano per salutare quello dietro.
Scene classiche.
Negli intervalli Mou non entra negli spogliatoi, non fa discorsi incoraggianti che devono fare Iker, che nemmeno può giocare, e Sergio. I due capitani. Mou si è impegnato molto a calpestare e rovinare la squadra, ormai la spaccatura era incolmabile ma il presidente ha sbagliato a non accorgersene in tempo e a non intervenire. Del resto non avendo una lunga striscia di risultati negativi, era assurdo cambiarlo.
Mou mi fa giocare le partite di Liga, in questa seconda parte, perchè ormai la Liga è andata e morta per loro. Non perdiamo più, gioco bene. Ma non cambia idea. Non mi dà la Champions, le cosiddette partite importanti. Solo gli ultimi venti minuti della seconda semifinale, quando perdiamo ed è disperato, si rende conto che c'è solo una mossa da fare che avrebbe dovuto fare prima. Venti minuti sono pochi.
Mette me e Karim, i suoi due reietti di quest'anno.
Segniamo subito, ma non abbiamo tempo sufficiente per fare altro. La squadra gioca bene solo gli ultimi minuti, non basta. Perdiamo. Siamo fuori dalla Champions.
E tutto perchè lui non ha più fatto l'allenatore.
Iker negli spogliatoi ad incoraggiare i ragazzi spaventati e nervosi, lui era fuori.
Non dimenticherò mai quella scena. Mai.
Le facce che avevano tutti, mi si stringeva il cuore ed Iker e Sergio non sapevano come fare.
Ma è così che è andata.
Consolare Cris è stato difficile ma ovviamente ho degli argomenti a mio favore molto interessanti.
Bene o male si va avanti, specie quando arriva la grande notizia che Mou se ne va a fine stagione, va al Chelsea.
C'è molta gioia, finalmente.
La cosa che fa ridere è che la prima cosa che fa quando è al Chelsea è parlare male di Cris, quando fino all'ultimo aveva con grande ipocrisia parlato bene di lui per negare disperatamente le voci sulla loro rottura. Alla fine si è dato la zappa sui piedi da solo, ma in estate se ne pente quando Cris risponde degnamente alle sue provocazioni, dicendo che non parlerà mai male di nessuno dei suoi allenatori, non sputa sul piatto nel quale ha mangiato.
Dopo di questo anche Mou la smette di dire cattiverie e torna alle sue false parole positive su di lui.
Mah... ormai ha perso la credibilità agli occhi del mondo, c'è a chi piace, chi rimane incantato da lui perchè non vede al di là... ma di fatto tutti sanno che non gli importa niente della squadra, che fa solo finta. In realtà vuole solo i titoli. Quando capisce che una squadra non glieli può dare, l'affonda.
Ed è così che si chiude il capitolo, troppo lungo e troppo doloroso, di Mourinho.

Il mio si chiude dopo aver riabbracciato il mio papà, Carletto Ancelotti.
Ho avuto la tentazione di rimanere, ma sapevo che o quest'anno o mai. Poi sarebbe stato tardi, il mio orologio biologico corre.
Il Milan è in una situazione bruttissima, ora, ma non importa. Io non vado per vincere, io vado per giocare il mio calcio.
Punto al mondiale, se c'è una possibilità di giocarlo devo provarci, ma devo giocare sempre, regolarmente e devo avere una squadra che gioca più per me, dove io possa mettermi più in luce.
E poi voglio lasciare qualcosa quando ho ancora qualcosa da dare, quel lato che un giocatore può dare solo alla fine della carriera.
Era importante per me fare questo anno, proprio questo. Indipendentemente da tutto.
Passo da 10 milioni a stagione a 4, questo indica quanto io venga solo per amore di calcio e non per altro, questo mette tutto a tacere, ogni cattiveria detta sul mio conto e sul motivo per cui me ne sono andato.
Per tutti è stranissimo che me ne vada con Ancelotti qua, il mio allenatore preferito. Però gli ho spiegato la cosa e lui ha capito.
Cris già lo sapeva, non si è mai illuso.
Nel finire dell'estate è triste, inevitabilmente, ma davanti a me si sforza sempre per sorridere, scherzare e fare come sempre.
È una bella estate, tutti pensano che la guerra l'abbiamo vinta noi, lentamente ci ricostruiamo.
La cosa veramente bella è Karim.
Karim ha passato, insieme a me, il suo anno peggiore per colpa di Mou, ma ha ottenuto un bel premio.
Quando si ritrova Zizou in campo come secondo allenatore di Carletto, per poco non sviene.
In effetti impallidisce.
- Karim, ma non sapevi nulla? - Chiedo piano capendo il suo stupore.
- No cazzo! Sai che non sento mai le notizie! - Brontola come se fosse arrabbiato.
Siamo insieme ad allenamento, sta con me e con Cris sulle prime.
Cris allora lo guarda meravigliato.
- Si può sapere ora perchè sei incazzato? Dovresti essere felice! - Sbotta lui. Karim lo fissa così male che potrebbe anche dargli un pugno, poi liquida tutto con un:
- Fanculo, non capisci mai nulla! -
Che mi fa sorridere. Cris non sorride, ovviamente se la prende, ma non mi preoccupa.
- Ma che cazzo ha ora? Si può sapere? Quello più invecchia e più si inselvatichisce! - Così me lo prendo sotto braccio e cominciamo con lo stretching sempre parlando fitto fitto insieme... come non abbiamo mai smesso di fare. A volte il mondo si chiede cosa abbiamo sempre da dirci, la quantità industriale di cose che tiriamo fuori ogni volta è da record. Ma noi di cose di cui parlare ne abbiamo sempre, il mondo non capisce.
- Ma Cris, è ovvio! - Al che si sente ovviamente offeso.
- Ovvio un cazzo! Cos'ha!? - Così sospiro, mi metto la mano davanti alla bocca come sempre per non farmi sentire dagli altri, e glielo sussurro.
- Zizou è tornato, sarà sempre in campo con lui... - Lo dico come se fosse ovvio e lui mi fissa come se fossi scemo.
- E perchè non è contento?! - Scuoto la testa. È senza speranze.
- Non si tratta di questo, è nervoso. È così felice che è nervoso di rivederlo! - Al che si illumina e grazie a Dio capisce.
- E quindi sono ancora al punto di partenza? - Realizza. A Karim piace molto Zizou, è il suo idolo.
- Eh, non hanno avuto tempo per approfondire... so che parlavano molto in quell'anno che ha collaborato però non credo sia riuscito a fare qualcosa... - Cris dunque si illumina di un sorriso a dir poco pericoloso e preoccupante che fa rabbrividire me.
- Quindi per lui la storia comincia adesso?! - Annuisco con aria vaga.
- Beh, direi di sì... se la deve giocare bene, ma comincerà da ora in poi... -
Allora Cris batte le mani sotto al mento e tutto contento come una comare che scopre un nuovo gossip, dice saltellando in modo imbarazzante:
- Oddio non vedo l'ora! Vedremo Karim davvero innamorato! Karim che ci prova con qualcuno! Karim che conquista l'Hymalaya! Karim che sta con qualcuno per più di qualche scopata! - Provo ad immaginare come sarà.
- Eh, non sarà facile, Zizou non è una passeggiata... però penso proprio che ce la faranno a stare insieme... sì sì, sarà un Karim inedito! - Annuncio come se facessi una predizione. A volte sento le cose che poi si avverano e Cris fa un gran sorriso soffocato da una gomitata di Karim che passa dietro di lui brontolando.
- Piantala di gongolare o ti uccido! - Cris si mette a corrergli dietro ed io li seguo ridendo divertito.
- Dai, io ti voglio solo aiutare! -
- E' per questo che ti uccido! - Replica secco Karim che non si ferma. Cris continua a rincorrerlo divertito come lo scemo che è.
- Avrai bisogno dell'aiuto di un esperto come me! - E' molto convinto mentre lo dice.
- Fottiti! Riky, giuro che non te lo faccio riavere intero! - La cosa mi preoccupa in effetti, per cui affiancando i due rabbonisco Cris.
- Dai Cris, lascia che faccia da solo... -
- Ma lui non può fare nulla da solo! - E' sempre convinto. Sospiro. Karim grugnisce.
- Cris... - Dico perentorio.
Cris alla fine lascia andare.
- E va bene... ma solo se mi tieni adeguatamente occupato! - Dice malizioso. Di solito direi 'ma che dici dai!'
Però questa volta, pensando all'anno che sarà, dico con un sorrisetto altrettanto malizioso.
- Non avrai tempo nemmeno di respirare! - Con questo faccio lo scatto e lo supero.
Tempo due secondi che torna a rincorrermi gridando come uno scemo... con buona pace di Karim che ha lasciato perdere.
Per fortuna di tutto il mondo.
Karim è meglio lasciarlo in pace.
Cris ogni tanto è masochista.


Il momento del saluto è triste, non avevo dubbi che fosse così.
Sappiamo che andrà tutto bene, ci vedremo spesso, parleremo sempre.
Però è triste.
Siamo in macchina.
La nostra vita sta per cambiare, sappiamo che non sarà in peggio, sarà solo diverso.
Ora ho la mentalità giusta per affrontare qualunque cosa, bello, brutto, strano, difficile che sia.
Cris mi stringe la mano dall'interno della macchina, sembra me la debba staccare e tenere per ricordo.
Mi ha accompagnato in aeroporto. Ha detto che non gliene importava nulla degli altri, che guardassero, che sapessero.
- Lo dichiarerei al mondo... - Dice guardando le nostre mani allacciate. Non penso mi lascerebbe andare.
- Spero che prima di farlo il tuo buonsenso ti fermi. - Dico sdrammatizzando un pochino.
- Il mio buonsenso si chiama Riky. - Risponde lui all'altezza. Così alza la testa e mi guarda, tenta un sorrisino ed è qua che decido di baciarlo.
Lo abbraccio con la mano libera, lo attiro a me e lui fa altrettanto.
Le labbra si uniscono serrate, prima delle lingue rimaniamo così per qualche istante, immobili, gli occhi strettissimi, so che sarà difficile più per lui che per me.
Io torno al Milan, il mio Milan, alla canzone che Cris ha imparato a memoria anche se è in italiano solo perchè è la mia canzone da stadio.
Però non gli farò mai mancare nulla.
Le lingue si intrecciano, i nostri sapori, le nostre labbra. Ci prendiamo tutto e tutto è nostro. Lo sarà sempre.
Non ho il minimo dubbio.
- Se non sapessi con certezza che ce la faremo, non l'avrei fatto... - Mormoro su di lui, gli occhi chiusi, la fronte una sull'altra. Sospira e annuisce. Infatti non l'ho fatto prima di ora, ne ho aspettato di tempo, ne ho passate di cotte e di crude eppure ho resistito per noi.
- Lo so. E sono sicuro che andrà tutto bene, per tutti. Tu farai una bella stagione al Milan, conquisterai i piccoli, lascerai la tua impronta e conquisterai il mondiale. A proposito, ci vedremo là, sul campo. Puoi scommetterci! - E' triste ed ha il magone, ma non è una cosa insopportabile, riesce a farcela. È forte. È il momento giusto. Un anno fa non ce l'avrebbe fatta, l'avrei distrutto. So che ogni cosa va come deve andare. Per me lui sarà sempre al primo posto.
Sorrido.
- Ti aspetto! - Poi aggiungo perdendomi nei suoi occhi sicuri, bellissimi. Bellissimo come il suo viso perfetto. - E tu vincerai qualcosa di importante con il Real ed il mio papà... vedrai che vincerai qualcosa di importante, me lo sento. - Non si può nominare la Decima, è scaramanzia. Però glielo auguro di tutto cuore, sia Carletto che Cris se lo meritano.
Torniamo a baciarci, siamo pesanti e leggeri insieme. Abbiamo trascinato questo saluto così tanto che è incredibile che ci siamo davvero...

In aeroporto è l'ultima volta, poi tornerò un sacco di altre volte e forse anche prima di quel che pensiamo.
Però c'è un ultimo sguardo fra di noi, nella zona protetta, dopo che abbiamo passato i giornalisti che sicuramente diranno che a salutarmi c'era anche lui.
È una cosa bellissima, vorrei anche io che il mondo sapesse ma a volte non serve.
A volte è perfetto così com'è.
Lo guardo serio, dispiaciuto ma sereno e sorridente.
Entrambi sappiamo che è la cosa giusta, che è quello che volevo fare.
Entrambi sappiamo che ce la faremo, come coppia, e che come calciatori avremo soddisfazioni.
Siamo cresciuti.
All'inizio Cris se ne fregava dell'apparenza e viveva per come era, a costo di fare scandali. Doveva essere vero.
Io ne ero terrorizzato. Pensavo sempre agli altri e a cosa pensavano.
Ora guarda. Io sono felicissimo che i giornalisti vedano che mi ha portato in aeroporto e lui che pensa a come porsi e sta attento a quello che fa, evita gli scandali e pensa mille volte prima di fare una cosa.
Quel dialogo non lo scorderò.
Ci siamo cambiati a vicenda.
- Siamo arrivati lontanissimi... - Mormoro pensandoci.
- Siamo arrivati da Manchester e da Milano. - Dice piano anche lui mentre aspettiamo Galliani e gli altri.
- Ci siamo innamorati che eravamo così lontani... - Ripeto.
- Andrà alla perfezione anche così. Se ce l'abbiamo fatta quella volta con tutti gli ostacoli che ci mettevamo, ora che lo vogliamo con tutti noi stessi... -
- Non può che andare bene! - Lo dico pensandolo e lui è contento.
È così che sperava diventassi, è così che dovevo diventare.
Abbiamo fatto un cammino importante, era essenziale che fosse così. Tutte le difficoltà noi le abbiamo superate insieme.
- Com'è che ti piace dire? - Fa con un sorrisino malizioso. Io inarco le sopracciglia e lui risponde da solo: - Non preoccuparti... Gesù ha dei piani per te. - E' una delle cose che gli ripetevo più spesso e che mi dicevo da solo.
- Splendidi piani! -
Così gli prendo fugace la mano, so che rischiamo, lui si stupisce e sorridiamo insieme. Così ci abbracciamo e ci salutiamo.
Abbiamo in programma di rivederci appena torna dalla nazionale, dove lui andrà stasera. Quando finisce, passa a Milano da me. Abbiamo già iniziato a programmare.
Poi verrà prima perchè riuscirà a farsi magicamente male per l'amichevole di cui non gli importa, quindi riesce a passare da me e a farmi una bella sorpresa.
Mentre io, dal canto mio, lo riempio di foto dal primo momento che sono a Milano, foto di tutto quel che vedo e faccio. Sms a bizzeffe. Ore al telefono.
Non gli do tempo di sentire la mia mancanza.
È triste all'inizio, poi piano piano ci abituiamo e ad un certo punto il suo sms mi dà un tale sollievo che ringrazio Dio.
'Ti sto guardando in tv. Vedere quanto sei felice mi ha sollevato. Ora sto bene.'
Questo era tutto quello che volevo leggere.
Adesso, piano piano, ricominceremo una nuova vita. Sempre insieme.



Li vedo sconsolati, li vedo scoraggiati, li vedo persi, demotivati, senza cartucce, senza forze.
Di volta in volta ci credono sempre meno.
Si affondano da soli.
Non lottano. Non pensano di avere le capacità. Non pensano di potercela fare.
È questo il fatto.
Sono come ero io qualche anno fa, quando sono arrivato a dire che volevo lasciare il calcio perchè ero finito.
Se l'avessi fatto me ne sarei pentito perchè non era vero, se non avessi avuto Cris...
Così ripenso alle sue parole, parole che non ho mai dimenticato.
Sono tutti qua intorno a me in attesa di un secondo tempo che sono sicuri sarà perso.
Non sembrano nemmeno calciatori.
Allegri non è capace di venire a dire due parole messe in croce, mi ricorda alla larga una certa situazione.
Sorrido.
Ci sono passato, in qualche modo l'ho superata. Non gloriosamente, ma ho imparato come fare.
Così ripenso a Cris e alle sue parole e le ripeto.
I ragazzi si fermano e mi guardano tutti come se fossi una specie di santone. Mi fanno sorridere.
- Dobbiamo puntare alla mentalità, è quella che è sbagliata... Dipende dal modo in cui vivi una cosa. Devi diventare forte nella tua testa, solo così poi sarai invincibile.
Siamo noi i fautori del nostro destino, siamo noi che facciamo i nostri miracoli.
I miracoli Dio li può fare solo se noi glielo permettiamo, se non siamo troppo chiusi nella nostra convinzione negativa. Se stiamo lì a piangerci addosso e a dire che è finita, che non siamo capaci, che non abbiamo la forza... lui non può entrare e farci andare le cose bene, non ci può dare la forza che ci manca... dobbiamo aprirci... dobbiamo crederci. Credere che ci darà la forza. Che ce la faremo. È questa la mentalità di cui parlo! Credere che abbiamo le capacità, che abbiamo le forze, che noi ce la possiamo fare. Sta tutto nella testa ed in niente altro. -
Cris sarà fiero di me quando glielo dirò, del resto anche io lo sono di lui quando Iker mi dice che Cris ha fatto un discorso su Dio e Gesù alla squadra. Vorrei proprio vederlo. Lui che cita me ed io che cito lui.
Come nei goal.
Lui che fa i miei tipici gesti che non ha mai fatto tanto assiduamente come ora, ed io che faccio i suoi. Abbiamo scelto alcuni gesti nostri, uno in particolare, i pugni alti sulla testa ed uniti. Però in generale basta anche fare uno dei gesti dell'altro e va bene. Il nostro segno, il nostro pensarci, il nostro dedicarci i goal.
Stiamo andando bene, stiamo andando alla grande, proprio come sapevamo.
Ci si vede nei giorni di pausa, due ore di volo e ci siamo. Le notti sono lunghe per noi e sappiamo sfruttarle.
Poi siamo più al telefono che altro, infatti Roby mi prende sempre in giro. A volte risponde lui a Cris e fa lo scemo.
È stato strano all'inizio, ma sta andando alla grande. Sta andando bene.
Perchè conta il sentimento che ci unisce, non la distanza che ci separa. Io lo sapevo che era così.

- Amore, finalmente le vacanze! - Quasi mi assorda, devo allontanare il telefono dall'orecchio.
- Eh, lo so che siamo in vacanza... - Faccio finta di non capire mentre guido verso casa dopo il pranzo di natale col club. Carol è già in Brasile, casa mia è liberissima.
- Dai, lo sai cosa voglio dire... - Io rido. Ovvio che lo so, faccio finta di nulla.
- Ma perchè non sei entusiasta? Non ti va di vedermi? - Chiede fintamente preoccupato e fintamente apprensivo, la sua vocina da bambino scemo mi fa ridere un sacco. Parcheggio a casa e scendo.
- Ma come ti viene in mente? È ovvio che sono contento. Sto per prendere le cose da casa e passo da te come promesso! - In effetti non vedo l'ora di vederlo.
Arrivo e apro la porta d'ingresso con le chiavi.
- Bene... perchè se non ti andava di vedermi era un problema... -
- Ma figurati... - Apro e mi fermo immobile davanti a lui che sorride come un idiota, tutto pimpante!
- Visto che ormai ci sono già! - Conclude mettendo giù il telefono.
Io non respiro, ovviamente. Per un istante muoio.
Il cuore, giuro, manca un battito, poi si mette a correre e mi sembra che si gonfi il petto all'infinito.
L'ondata di calore è così forte mentre lo vedo qua, davvero, sul serio, che mi tremano le gambe ed eccole lì. Le lacrime.
Sapere che sto andando a vederlo è un conto, ritrovarmelo in casa è un altro.
- Oh Dio Cris! - Mormoro con una gioia incontenibile, la voce rotta, le lacrime scendono copiose. Gli salto letteralmente al collo, chiude le porte e mi fa girare per poi fermarsi e stringermi così forte da togliermi il fiato.
Sentirlo fisicamente, sentire le sue mani che cercano il mio viso per toccarmi, fare la stessa cosa, guardarci, riempirci gli occhi di noi, pensare che è sempre bellissimo e poi baciarlo.
Le sue labbra, la sensazione della sua lingua nella mia, intrecciarci. I brividi infiniti, il calore che si espande e le lacrime che non finiscono.
È così bello vederlo così, toccarlo dopo giorni che non riuscivamo a vederci.
È così incredibile che non so cosa dire... è pazzesco... ogni volta muoio di gioia.
È nuovo, ma è bellissimo, è una sensazione che non avrei mai potuto provare stando con lui sempre vicino. Non dico che ora sia più bello, dico che è una cosa diversa e bellissima comunque.
Sentire quanto mi manca, mi manca come l'aria, e poi averlo qua, toccarlo, morire ad ogni contatto.
E poi baciarlo.
E poi fare l'amore con frenesia in ogni angolo.
E poi dircelo senza bisogno di altro.
- Ti amo. -
E stringerci forte, stare anche solo abbracciati e basta, stare così ed essere completi, sereni e realizzati perchè si ha ottenuto tutto.
Non cambierei nulla della mia vita, perchè quello che conta è avere lui.
E so che sarà sempre così, in un modo o nell'altro.
Sono felice.”

FINE


Questo è quell'anello che lui per un periodo aveva sempre di continuo, appena andato via da Madrid e nell'ultima estate passata lì. Lo aveva indossato alcune volte, alternandolo alla fede classica, per un paio di volte prima d'allora. E' un paio di anni che ce l'ha. Adesso ho notato che se appare in pubblico indossa solo il nuovo anello che ha con Carol, che si sono scambiati quest'anno. Però quando non sa di essere beccato, ha sempre questo qua...

E' vero che...
Il resto di quell'anno va sempre peggio, la spaccatura fra la squadra e Mou è evidente a tutti, Mou cerca di parare un po' i colpi dai media parlando bene di Cris, però si vedono spesso scene dove Cris saluta tutti i suoi compagni che entrano in campo e salta Mou ignorandolo. E' anche vero che negli intervalli degli ultimi tempi, Mou stava poco e niente dentro lo spogliatoio e che erano Iker e Sergio a fare i discorsi di incoraggiamento, specie nella semifinale di ritorno contro il Borussia. Alla fine Mou mette Karim e Riky ed insieme segnano un goal immediatamente, ma è tardi e non è sufficiente.
Mou va via a fine stagione, torna al Chelsea e la prima cosa che fa è parlare male di Cris. Cris risponde quello che dico nel capitolo, non parla male di lui ma chiude il discorso.
Arriva Carletto, Riky decide di andare al Milan all'ultimo, dopo un'estate passata attaccato a Cris a parlare e ridere con lui di continuo.
Dice che vuole provare a giocare il Mondiale e per questo ha bisogno di più spazio. Purtroppo sappiamo come va, quel coglione di Scolari, nonostante la bellissima stagione di Riky, non lo convoca e fa una figura di merda. Non dico che Riky poteva essere il salvatore, però sicuramente un valore lo aggiungeva, visto che di valori ne mancavano...
Al Milan, che passa un orribile momento, Riky fa bene e fa praticamente il capitano, molti giocatori dichiarano che spesso nei momenti difficili, quando non sanno cosa fare, vanno da lui che li rassicura e tutto torna a posto. Non sono cose che mi sono inventata.
Anche i gesti di esultanza nei goal. Sistematicamente li facevano uguali uno all'altro, i pugni in alto erano quello più comune, ma è capitato facessero anche altro. Tipo le classiche dita al cielo, il gancio, quando indicano la telecamera... sono proprio evidenti, se si fa attenzione.
Col senno di poi posso dire che Riky aveva deciso di concludere la carriera e di iniziare le sue tappe di fine, il Milan era una di queste, ora farà il San Paolo e poi la squadra del suo amico, gli Orlando City, come gli aveva promesso da una vita.
Diciamo che Oltre la superficie conclude con una sorta di quasi fine di carriera di Riky, forse è giusto così. E' superfluo dire che andrà tutto bene, che ci sono coppie che vanno alla grande a distanza e che si capisce che vanno alla grande perchè quando si vedono pubblicamente, sono un'amore unico. Quando due si lasciano per colpa della lontananza è perchè avevano altri problemi. Così come è vero che ci sono i separati in casa.

Concludo ringraziando sentitamente chiunque abbia seguito questa lunghissima fic, spesso delirante, spesso ripetitiva, spesso maniaca, spesso religiosa... spesso romanticissima!
Ringrazio soprattutto Riky e Cris per il loro amore, per amarsi e per averlo dimostrato in modo tanto chiaro e speciale.
I segni ci sono sempre, il segreto sta nel saperli leggere, nel vederli... e loro, di segni, ce ne hanno sempre dati miliardi.

Questa tappa si conclude, sarà strano non avere più questo appuntamento.
Credo che qualche one shot sui criska la farò sempre, perchè io so che staranno insieme per sempre, il sentimento è troppo chiaro e forte. Ed io li adoro troppo.
Però non penso farò più long fic simili...
consigli di lettura?
Vi piace il tennis? No? Non importa, vi piaceranno Rafael Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic!
Grazie ancora a tutti.
Baci Akane