/ - / OLTRE LA SUPERFICIE

CAPITOLO I:
IL PRIMO VERO INCONTRO




“Non è il primo vero incontro fra noi due ma è il primo che io ricordo come degno di nota.
È come una visione mistica!
Io e Ricardo ci eravamo incontrati sul campo con le rispettive squadre già altre volte, io col Manchester United e lui col Milan, ed abbiamo anche parlato. Cioè è capitato ma di cose inerenti alla partita, opinioni discordanti fra l'altro. Poi era successo con le nazionali.
Anche lì non c'era stato un vero e proprio incontro degno di questo nome.
Non siamo mai stati rivali ma nemmeno amici.
Qua, stasera, cambia tutto.
Lui è qua per la conferenza stampa per il Fifa World Player Year 2007 ed io con Leo Messi altrettanto.
Leo è timido e sulle sue, si sente un pesce fuor d'acqua e non sa come integrarsi, non ha il minimo coraggio e poi è decisamente bruttino. Non lo considero nemmeno un istante, tipico mio concentrarmi su quelli che dal mio punto di vista sono degni di nota.
Ricardo lo annovero fra questi ma mi lascia di stucco perchè non l'avevo mai visto con questo tipo di occhio.
Però oggi è così splendente, è tutto sorridente e contento e... e non so... è bello.
È sempre stato un bel ragazzo ed io che sono gay ho il dono di individuare subito sia i bei ragazzi che i gay come me.
Lui lo è, si vede lontano un miglio. Può essere che non ne sia cosciente ma poco importa.
Si sta poco!
Mi colpisce perchè mi saluta come se fossimo cari amici anche se poi non è così, è questo che lo frega.
Non ho idea di che cosa pensi e del modo in cui mi saluti però a me sembra molto caloroso e dietro ad ogni gesto, coscio od inconscio che sia, c'è una verità!
E dietro a questa verità c'è lui che vuole farmi felice!
Faccio subito comunella con lui ed escludo Leo perchè proprio mi dimentico che esiste. Con me è così, se mi colpisci per qualche motivo ti coinvolgo altrimenti nemmeno ti vedo. Mi viene spontaneo. Penso di essere abbastanza odioso ma sono gli altri che si devono adeguare, non cambio per nessuno.
Ricardo invece è più gentile e cerca di coinvolgerlo ma lui parla solo lo spagnolo, capisce poco l'inglese e noi invece parliamo solo portoghese ed inglese. Bè, non è che l'inglese di Ricardo sia fantastico, in effetti, però se la cava. Poi so che parla italiano.
Leo è isolato specie per la lingua ma non me ne può fregare di meno, poteva imparare l'inglese.
Al centro dell'attenzione è Ricardo e ne sono contento così posso scoprire più cose. A volte arrivano domande in inglese che lui capisce per metà e mi chiede in portoghese cosa significa una certa parola, io gliela traduco e mi sento dannatamente importante. Mi piace troppo così.
Abbiamo le cuffie che ci traducono ma solo per qualche parola posso fare io.
Gongolo.
Faccio subito lo spiritoso per colpirlo e lui ride sinceramente a qualunque cosa che io dica, poi mentre lui risponde alle sue domande io mi perdo a fissarlo e penso che sia proprio un bellissimo ragazzo.
Ha una bellezza delicata e dolce ma anche genuina. È pulito e da come parla, da come si comporta, da cosa dice si capisce che è vero.
Capto che ha una grande fede ma è risaputo nel mondo del calcio che lui ha una fede che supera i massimi storici. La sua segreteria telefonica ti benedice, per dire!
È sposato ed ha fatto il giro del mondo la sua dichiarazione candida candida che all'altare era vergine e ne era pure orgoglioso, ma a questo non ci posso credere.
Poi glielo chiedo.
È la prima cosa che ho sempre pensato di chiedergli se l'avessi incontrato in circostanze al di là dei club.
Meglio di così...
Di lui mi colpisce comunque il sorriso. Sorride sempre anche quando non c'è motivo o ad uno che ha l'aria antipatica. È davvero uno che si distingue.
Mi piace. Mi piace davvero ed io devo averlo.
È sposato ma non ha molta importanza la cosa perchè non sono cose che ormai ne hanno. La gente va con chi gli pare senza problemi. E poi andiamo, lui è gay!
Chi non se ne accorgerebbe?
Così dolce, carino, sensibile, gentile... ha anche un modo di correre assolutamente poco virile, con quelle braccia che sfarfalla nell'aria per non cadere!
Mi fa sorridere.
È tenero, è gay ed è mio.
Chiaro come l'acqua.
Sono orgoglioso degli scambi divertenti che abbiamo noi due davanti ai giornalisti, ci troviamo bene, è uno che sta agli scherzi e che fa battute senza problemi, non è per niente troppo serio.
Dai, sembra il ragazzo perfetto, come fa?
La conferenza finisce ed io non aspettavo altro.
Abbiamo un paio d'ore prima della serata di stasera, quindi gli chiedo se ha voglia di andare a bere qualcosa con me, ci sono molti posti per stare in santa pace e chiacchierare un po'.
- Volentieri... Leo ti va? - Chiede voltandosi verso di lui che fino a qualche istante fa era con noi. Io alzo gli occhi al cielo e penso che lui lo noti prima ancora di capire cosa gli abbiamo proposto.
Forse sono troppo spontaneo. L'ammetto che è un mio modo di essere. Non importa.
Riky cerca di fargli capire che vogliamo andare a bere qualcosa insieme ma lui nega timidamente dicendo che non capirebbe il dialogo e non importa.
Bene, bravo il ragazzo!
Se ne va e non mi interessa dove, mentre Ricardo ci resta male e lo guarda preoccupato sparire fra gli altri.
- Dai andiamo! - Faccio contento prendendolo sotto braccio e trascinandolo. Lui si scioglie e continua a guardare verso il ragazzino.
- Ma ci sarà rimasto male... mi dispiace... con chi starà? -
Sospiro spazientito. Ancora troppo spontaneo.
- Senti, glielo abbiamo chiesto ed ha rifiutato. Ed è poi vero che lui parla poco l'inglese, tu non poi così tanto e che sarebbe un dialogo a gesti come le scimmie! - Ci pensa perchè la immagina e si mette a ridere.
- Potevi dire sordomuti! -
- Le scimmie sono i nostri diretti derivati, mi sembrava più sensato! - Si scioglie e si fa condurre.
- E poi non abbiamo molto tempo prima di andare a prepararci in camera. -
- E vabbè ma... -
- Cosa vuoi, noi parliamo in portoghese, per lui sarebbe stato tragico stare con noi... - Continuo a parlare e a tirarlo per il braccio convinto che possa sfuggirmi da un momento all'altro, lo ubriaco di parole ed alla fine si fa fare.
Lo porto al bar dell'albergo visto che sono vietati i giornalisti. Non ho in mente di fare niente, per ora.
Farò tutto stasera.
Intanto me lo lavoro, sono un asso, so come si fa. Non mi dirà di no, è impossibile.
Ordiniamo un aperitivo e ci mettiamo in un tavolino in parte, c'è poca gente e riusciamo a stare in pace a parlare tranquilli.
- Penso proprio che lo vinca tu, facevano il più delle domande a te... e poi eri al centro di tutto! -
Comincio adulandolo.
- Solo perchè ero fra te e Leo non significa che ero al centro, hanno riservato lo stesso spazio a tutti! - Umile. È vero o lo fa?
Lo sguardo inquisitore.
- Cosa c'è? - Mi chiede sentendosi sotto accusa.
- Mi chiedevo se fossi vero. - Indietreggia sulla sedia.
- Vero in che senso? -
- Bè sei diverso dagli altri. Fai la parte del bravo ragazzo o lo sei davvero? Per la mia esperienza sono tutte maschere... - Dovrebbe fissarmi torvo e sentirsi offeso invece ride. Ma com'è fatto?
- Lo devi dire tu se sono un genuino o falso! - Risposta intelligente.
Incrocio le braccia al petto come un poliziotto che ha un'inchiesta in corso, mi diverto un sacco ed anche lui, pare.
- Bene. Allora rispondi a queste domande e vediamo cosa sei... - Così sei fregato mio caro.
Annuisce divertito e si mette comodo sulla sedia.
Penso che non abbia mai incontrato un più simpatico e spigliato di me, lo posso ubriacare coi miei modi. Ci so fare e ne sono consapevole!
- Allora... domanda numero uno. Partiamo con una cosa semplice. Sei un vero credente? -
Se è un vero credente è più difficile portarmelo a letto ma niente è impossibile. Dio non mi può battere.
- Certo! Questa era facile! - Scuoto la testa.
- No no mi devi convincere! Detto così non capisco se sei sincero! - Lo istigo a parlare e a dirmi più cose, così finalmente si decide.
- Bene. Quando ero piccolo ho sbattuto sul bordo della piscina con la testa, stavo per morire ed il medico ha detto che solo un miracolo ha potuto salvarmi. Quindi ho capito che era stato Dio. Dedico a lui ogni istante della mia vita e faccio di tutto per seguire la via di Gesù. - Sta per mettersi a parlare del vangelo e così lo fermo.
- Ok mi hai convinto. - Ma non sarà davvero così tanto credente spero... - Domanda numero due. Andiamo sul personale ti va? - Annuisce sempre divertito. - Ti sei sposato molto giovane... - E vorrei chiedergli se era ubriaco ma forse si offende. - E' vero che eri vergine al matrimonio? - Certo, perchè questo non lo dovrebbe offendere invece!
Riky non sembra stupirsi della domanda e rimango di stucco quando, del tutto serenamente, mi risponde senza problemi.
- Sì, certo... non so come convincerti di questo, se vuoi ti spiego perchè la mia fede mi impone la castità fino al matrimonio o come faccio a... - Lo fermo perchè sta di nuovo per parlare di fede e non posso sentirlo. Cioè io non ho problemi con Dio ma non sto a parlarne ogni secondo!
- Ok ti credo! Nessuno direbbe che era vergine a 23 anni! - Ride di gusto fino alle lacrime e mi perdo nella sua risata.
- La terza domanda è del tipo 'hai mai fatto'. - Lui annuisce e così attacco. Se mi ha appena detto che fino a 23 anni non ha mai fatto sesso con una donna significa anche che non ne ha avuto tutta quella gran voglia, non solo perchè era tanto credente. Quando sei arrapato ed hai la ragazza da tre anni che tu credo in Dio o no, lo fai! Se lui non l'ha fatto è perchè non aveva quegli istinti e la logica vuole che ne avesse altri!
- Hai mai avuto esperienze omosessuali? - Bene Cris, hai attaccato di brutto come tuo solito. Prima usi strategie fine e poi vai come un cinghiale!
Mi fissa trattenendo il fiato e sbattendo gli occhi. Oh povero, che gli ho combinato?
- Riky? - Chiamo piano e preoccupato.
Si riscuote e rosso come un pomodoro mi fissa. L'ho messo in crisi. Significa che qualcosa c'è altrimenti avrebbe negato come un pudico quale sembra!
- Non proprio! - Spalanco la bocca come un'idiota!
Se non mi trattengo mi brucio tutto subito. Controllo, Cris!
Bene.
- Spiegati meglio. - mi appoggio coi gomiti sul tavolino per avvicinarmi e far sì che sia più vicino a me. Ci guardiamo e si crea subito intimità.
Abbassa lo sguardo e si fissa le mani che si contorce. Ma che carino.
- C'è stato un rapporto molto stretto con un mio compagno di squadra che però non si è mai sviluppato in altro modo. Tranne una volta che stavamo per... - Si vergogna anche a dirlo. Io annuisco cercando di metterlo a suo agio senza fare facce strane, anche se vorrei ribaltarlo sul tavolo e farmelo. - Ho capito di cosa si trattava ma non ho mai voluto fare niente poi, non ho affrontato la cosa e lui non mi ha obbligato. Insomma, non ho avuto altre cose omosessuali... - Bene Cris. Ora è il momento di approfondire l'argomento.
- Ma se ti capitasse di nuovo una situazione simile con un ragazzo? Tipo di essere in intimità con uno che ci prova con te, tu ti trovi bene con lui e magari dentro di te senti che ti piacerebbe... - Gli sto chiedendo con abilità se è gay o se comunque potrebbe diventarlo. Sarò un genio!
Trattiene il fiato mentre immagina e forse ha capito che parlo di noi. È imbarazzato e non sa cosa dire a questo punto.
- Io... no... cioè non so... penso dovrei trovarmi nella situazione per sapere... ragionandoci ti dico che la mia fede non me lo permette perchè sono sposato e questa cosa era successa prima che mi sposassi, era diverso. E poi non è che i gay sono proprio super accettati nella mia religione. Cioè capisco che se è natura è natura, ma il fatto che poi non ci ho mai più dovuto pensare perchè non mi sono mai trovato in quella situazione ancora, io non so. Non so darti una risposta. -
Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla guancia per calmarlo, è in panico quasi. Sorrido rassicurante e poi mi espongo per mostrargli come si fa.
- Ascolta, te l'ho chiesto perchè io sono gay e volevo solo capire se tu lo fossi anche se sei sposato, tutto qua. Spesso uno lo è e non lo sa, non se ne rende conto o lo reprime, quindi si sposa. Però visto che hai parlato di questa quasi esperienza... - Sospira, è davvero preso male ma sembra che bruci la mia mano sulla sua pelle. Vorrei poterlo baciare ma siamo in un bar e anche se tranquillo non è il caso.
- Ho... ho capito... sei gay? - Torna sulla cosa rendendosene conto ed io sorrido.
- Sì... -
- Oh... grazie per esserti aperto con me, dirlo non è facile, penso... - E' la creatura più dolce che io abbia mai incontrato.
E lo desidero tantissimo... e non solo fisicamente...
- Non è difficile per me, sono sempre stato io al cento percento in ogni situazione. Non mi sono mai nascosto davanti a niente, per questo a volte mi criticano. La gente non vuole sapere la verità ma solo quello che piace a loro. A loro piace quello che fa la maggior parte della gente e se la maggior parte è etero allora gli piace gli etero, ma non perchè gli piacciono veramente gli etero, solo perchè per lo più gli altri sono etero. È diverso come concetto. Così io che spesso cammino contro corrente perchè semplicemente mi va, vengo guardato male. Ma non mi muovo da qua. - Resta ipnotizzato dalle mie parole, di nuovo, e forse non è una grande idea parlargli così vicino. Forse.
- Io... capisco... tu hai ragione sulla società. E non sopporto le discriminazioni, di qualunque tipo. Cioè essere gay non è una colpa ma natura. Bisognerebbe accettarci e basta. Che certe religioni non li accetti è un altro discorso, la cosa ha radici profonde che si rifanno a... -
- No ti prego la lezione religiosa no! - Lo fermo subito con un dito sulla bocca, lui sorride e parla lo stesso. Mi bagno un pochino della sua saliva, proprio poco. Vorrei poterglielo infilare dentro.
- Volevo solo dire che dipende dalla cultura dell'epoca in cui i vangeli e la bibbia sono stati scritti... per quell'epoca le cose erano così. Gesù tecnicamente ha detto solo che la riproduzione è concessa solo fra uomo e donna e solo loro possono procreare, cosa buona e giusta. Ma non che i gay devono essere messi a morte e sono un errore della natura. La natura la fa Dio e Dio non fa errori. Solo che la gente fatica ad accettare le cose diverse dagli altri. - Bene, posso dire che lo ascolterei per ora. Lo posso dire davvero. Anche se parla di fede e cose simili.
- E tu? - sposto il dito dalla bocca all'angolo, siamo vicini l'uno davanti all'altro e sembriamo due fidanzati, me ne rendo conto molto bene!
- Io cosa? -
- Alla fine pensi di avere questa natura o no? - Stringe le labbra e si piega dispiaciuto di non saper rispondermi.
- Non lo so, dovrei trovarmi in una situazione specifica per saperlo. A seconda di cosa proverei... dire così se ho tendenze gay o no è impossibile. Resta che sono sposato e che anche se mi ci trovassi rifiuterei a prescindere perchè sono fedele a mia moglie. -
Dovrebbe mettermi a posto questo ma il fatto che l'abbia detto per rispondere e non per mettermi a posto mi dà speranza. Secondo me ci starebbe, sta qua a parlare con me in questo modo, non mi venga a dire che non vorrebbe.
Sposa o non sposa!
Io e te ci rivediamo dopo e vedremo se non ho ragione io, mio caro!
- Andiamo a prepararci che a momenti dobbiamo andare... - Lo riscuoto dal nostro scambio intenso di sguardi, mi ci ero perso nei suoi, così belli e sinceri. Puliti. Puri.
Penso che se non riuscirò ad averlo mi impegnerò per ottenerlo un giorno. Io devo. Almeno una volta.
Devo.
Devo proprio.
Sarai mio, Ricardo. O stasera o un giorno, ma sarai mio.”

______________________________
E' vero che...
A dicembre 2007 (potrebbe essere stato anche Gennaio comunque) c'è stata la premiazione del Fifa World Player. I tre podisti erano Kakà, Ronaldo e Messi. Vinse Kakà, non è un segreto. Secondo Ronaldo e terzo Messi. Messi era davvero molto timido ed interagiva con loro poco e niente, i quali invece erano sempre a parlottare e ridere insieme con sguardi molto complici. Il pomeriggio c'è stata la conferenza stampa e la sera la premiazione.
E' vero che Kakà è molto credente, è cristiano evangelista. La sua segreteria telefonica benedice chi l'ascolta. Da piccolo è stato vittima di una brutta caduta sul bordo della piscina, ha rischiato di morire ed il dottore disse che solo un miracolo ha potuto salvarlo. Da allora crede ciecamente. Anche Cristiano crede in Dio ma non a quei livelli.
Riky si è sposato giovanissimo, a 23 anni, con Carol. Era veramente vergine al matrimonio.