CAPITOLO XXXVIII:
OLTRE IL LIMITE




E' sconvolgente ogni secondo, non so come andremo avanti.
Forse restare qua non è veramente una grande idea.
Penso proprio di no.
Però al tempo stesso è come una droga, non riesco a farne a meno. Pensare di andarmene mi angoscia perchè dovrei andare a fingere di essere chi non sono, trattenermi e tirare su scuse per non fare certe cose. E sentirmi sporco ogni volta che la bacio.
Perchè sporco?
Non la sto tradendo veramente, sto cercando di evitarlo. Ma forse la sto già tradendo in realtà... penso che in effetti... in effetti manchi poco se non niente, dopotutto. Solo perchè mi fermo ad un certo punto non significa che non la tradisco.
Io desidero Cris e non Carol.
È terribile da parte mia.
Come posso fare?
Se non avessi morale e fede non avrei problemi.

L'uscita in barca mi distrae da tutto questo, è una giornata splendida e non ero mai stato in barca. Il mare qua è molto bello ed io sono pieno di crema perché col mio biancore scintillante, sono sicuro che mi scotterò lo stesso, però mi piace e sto bene.
Sono eccitato all'idea di questa giornata in barca e quando siamo in una zona che gli sembra adatta, lontana da tutto e da tutti, davvero isolati ed immersi in uno splendido deserto d'acqua, mi rilasso capendo che mi aspetta una giornata di totale relax lontano da ogni cosa. È come poter lasciare a casa tutto ed essere solo me stesso. Ancora più di prima.
Mi sento davvero a posto.
Non so come succeda.
Quando Cris arriva a sedersi con me perchè ha fatto tutto quello che doveva, mi sento completo.
Non so perchè ma è così.
- Sei mai stato? - Mi chiede allegro.
- No... - Rispondo onesto.
Si allunga oltre me per prendere qualcosa che mi sta dall'altra parte, mi sfiora ed io sussulto. Bene, se sarà così tutto il tempo sono proprio a posto.
- A me piace molto, è la mia vacanza ideale. Non ho molte pretese, più che isole e posti mi piace il mare stesso. Starei giorni sulla barca a tuffarmi e prendere il sole e basta. È questo il mio concetto di vacanza. Non importa dove. - Mi spiega appoggiando le mani dietro di sé e chiudendo gli occhi per farsi baciare letteralmente dal sole.
Posso guardarlo.
È semplicemente perfetto, il suo fisico maschile è scolpito, i muscoli rilassati si notano sempre e non è ancora abbronzato del tutto. Poi il suo viso... è armonioso e bellissimo. Starei veramente ore a guardarlo, non lo nascondo.
- Ti piace il mare? Ti vedo sempre poco abbronzato. -
- Sì sì, mi piace... solo non mi piace il sole. Ho la pelle delicata. - Torna a ridere a questo ed io arriccio il naso un po' offeso. Perchè mi deve prendere in giro? Sono così!
- Scusa... mi fa ridere che un brasiliano non ami il sole perchè ha la pelle delicata! Sei sicuro di essere brasiliano? - Mi aizzo ma senza cattiveria. Detesto che mettano in discussione la mia nazionalità. Io amo il Brasile. Lo amo tantissimo.
- Certo che lo sono! Ti faccio vedere la mia carta d'identità? - Ride ancora più forte ed allora lo spingo, finisce che si stende del tutto e si copre la faccia con gli avambracci, continua a ridere e per farlo smettere lo pizzico sul fianco. Brutta idea, la sua pelle è tesa. Ho l'istinto di pizzicarlo ancora.
Mi mordo il labbro e lui alza le mani in segno di resa.
- Ok, la smetto! - lo guardo restando seduto e lui disteso. Sembra quasi che dobbiamo fare qualcosa, anche se sono solo io ad avere sempre in testa quello.
Mi perdo un attimo perchè penso che sia davvero bello. Poi improvvisamente si alza e si tuffa lasciandomi a bocca asciutta. Magari capisco male e non gli importa poi così tanto.
Non lo so.
Dall'acqua emerge e mi chiama, così lo raggiungo e mi tuffo.
È così strano farlo in mare aperto, però è bello, mi piace un sacco.
Non c'è un fondo, no?
Siamo solo noi e acqua e basta.
Quando sono qua accanto a lui si mette a giocare come un bambino e mi mette sotto, ricambio tirandolo e nuotiamo rincorrendoci come scemi. Quando si ferma improvvisamente gli sono addosso, mi aggrappo a lui con le gambe senza pensarci e lo rimetto giù convinto di aver vinto.
Risale girandosi fra le mie braccia, continuo a tenerlo agganciato con le gambe. A volte mi domando cosa mi passi per la testa ma forse sono questi momenti spontanei che parlano di me. È questo che voglio in realtà.
Lui così vicino a me, fra le mie braccia. Ed io che lo cingo come se fosse il mio ragazzo. Il desiderio che lo sia.
Con le sue braccia che ricambiano stringendomi la vita, continua a muovere le gambe per non andare giù ma siccome non basta perchè gli sono completamente addosso, scioglie le braccia e muove anche quelle.
Stiamo su, lui mi regge ed è come se io avessi paura di affondare. Mi tengo completamente a lui e per un momento divento serio pensando che a volte è questo che sembriamo.
Io che mi aggrappo a lui che mi fa da salvagente.
E la possibilità di affondare.
Il fiatone, i petti che si alzano ed abbassano e poi la voglia di continuare perchè è divertentissimo e bello.
Lui lo è.
Si fa serio a sua volta e si sta avvicinando senza pensarci perchè viene spontaneo, ci si confonde dopo un po', lo capisco. Però sembra riprendersi in tempo. Si ferma e mi guarda corrucciato, come se si chiedesse che stiamo facendo.
Non ne ho idea però vorrei farlo e basta.
Quella sera ci siamo baciati.
Lo dovremmo affrontare, dovremmo parlarne.
Non ci penso più molto, ne ho abbastanza di farlo, riflettere, confondermi e riempirmi di domande che non hanno risposta.
È come una di quelle volte che esplodo perchè tengo e tengo e tengo e poi esasperato lascio andare.
Così annullo io la distanza e lo bacio e basta.
E mando a quel paese tutto, tutto.
Lo voglio fare e lo faccio.
Penso di essere arrivato ad un livello che non so proprio come fare per ignorarlo ancora.
Sono qua per calmarmi e mi agito ancora di più.
Sono qua per capire cosa fare e mi complico la vita.
Non era una grande idea.
Per niente.
Però apro le labbra ed aspetto che lui faccia altrettanto mentre circondo il suo collo con le mie braccia. Lui continua a muoversi per non andare giù ma i movimenti lo distraggono così si muove fino alla barca, la raggiunge e si tiene al bordo basso, mi appoggia contro la superficie dura e smette di muoversi.
Finalmente apre le labbra anche lui, chiude gli occhi come li chiudo io e mi viene incontro con la lingua.
Non posso resistere ancora.
Io lo voglio troppo.
Troppo.
E capita che sfoghiamo gli ormoni o qualunque cosa sia ma forse non si tratta più di quello.
Forse è che lo voglio e basta.
Piego la testa, stringo le gambe intorno alla sua vita e le erezioni sono a contatto, ora, perchè mi muovo su e giù senza saperlo, solo col bacino.
Me la sto proprio cercando.
Piego la testa e cerco un miglior accesso.
È umido, la saliva si mescola alla mia e ciò che sento dentro, quella botta interiore emotive, è talmente forte che mi dà alla testa.
Sono in acqua ma sto morendo di caldo.
Voglio tutto di lui e voglio che non si fermi mai.
So che sono sempre io ad avere questo tipo di iniziative alla fine perchè lui arriva lì, mi provoca ma si ferma. Potrei accettare il regalo che mi fa ed evitare ma a volte ci riesco, altre no.
Certe volte non ci si può fermare.
Lo bacio e lo faccio a lungo mentre il cuore sale in gola e trotta come un matto.
È così bello stare qua nascosti ed isolati dal mondo ed essere solo sé stessi.
È questo che sono, sbagliato o giusto che sia, è questo.
Ed è questo che voglio fare.
Con lui.
Non è solo la mia tendenza, non è solo l'averne voglia in generale.
È lui.
È proprio lui.
Quando mi separo per prendere fiato sono ancora eccitato e soprattutto lo sono in basso.
Ora come faccio?
Mi rendo conto di essermi cacciato in un grandissimo guaio ma da come sorride dolcemente mi rilassa subito.
- Va tutto bene. Se ne avevi voglia era giusto farlo. - Oh, sapessi quante altre cose vorrei farti. Ma non posso. Sto passando dei segni che mi pentirò d'aver passato.
Ma mi resteranno dei ricordi splendidi.
Sposto le braccia da sopra a sotto, la mani sulla sua schiena forte, mi ci perdo e l'accarezzo. Quanto ho voluto farlo.
Le dita si muovono da sole su tutta la superficie, dalle scapole fino all'elastico del suo costume. Non oso andare oltre chiudo gli occhi nascondendo di nuovo il viso lì sul suo collo, il mio posto.
È il mio posto, questo.
Però finisce che glielo bacio. Piccoli e frequenti. Sospira.
- Così però... - Non riesce a finire perchè mi trova l'orecchio e me lo succhia. È una bella sensazione anche questa. Arriccia il naso. Sono salato. Anche lui ma mi piace. È il sapore che gli assocerò sempre.
- Non riesco a controllarmi... sono arrivato a quel punto che dicevi... sai, quando esplodo... - Dico senza il coraggio di guardarlo. Sempre sulla sua pelle.
Aspetta un po' prima di dirmi di uscire, allora annuisco e mi sciolgo a malincuore. Salgo per primo e poi lui dietro di me. Mi siedo per primo e lo guardo sedersi.
Il suo costume è bianco e non molto largo. Così non andrò lontano.
Si vede tutto. Tutto.
Dio, come ne esco?
Forse non ne posso uscire.
Queste sono le tentazioni?
Non so più a cosa pensare.
Quando si siede accanto a me ho paura che sia tutto finito. Quella magia di prima. Quell'erotismo. Quel mio non potermi trattenere.
Però mi prende per le spalle ed improvviso mi stende e mi sale sopra. Mi toglie il fiato.
Succederà ora, così?
Non so cosa stiamo per fare e non so se lo voglio, se sono pronto per le conseguenze e se... se... però ci perdiamo a guardarci da così vicino.
A questo punto, si tiene su sulle mani ai lati del mio viso e scende.
Struscia col bacino appoggiato al mio e risale. Scende e risale.
Allunga le gambe in modo da essere più appoggiato a me.
È steso e si strofina.
Sento chiaramente la sua erezione sulla mia, posso delinearla nella mente. È duro e disegna sul il mio col suo.
Poi le visioni di quel giorno sotto la doccia. Io ero ubriaco ma mi è tornato tutto in mente.
L'abbiamo già fatto. Ero ubriaco. Non ero in me. O forse lo ero troppo. Non lo so. Però anche se poi mi sono sforzato di fare le cose come si doveva, penso di non aver ottenuto altro che ipocrisia. Quello che è fatto non lo cancello, specie se continuo a sognarlo e a pensarci e a rifarlo con la mente mentre mi masturbo per lui.
È una lotta che ho già perso. Serve a qualcosa, dopotutto?
Si muove su di me in quel modo sensuale e felino, mi perdo nei suoi occhi che mi divorano, è bellissimo e non so pensare ad altro. Il cuore mi batte fortissimo e la mia eccitazione sale prepotente, sale e diventa dura quanto la sua che mi si strofina tutt'intorno e poi sopra e poi di nuovo e di nuovo senza smettere.
Non usa le mani, non usa niente. Solo il suo corpo.
Io sono a questo livello.
Non deve fare niente altro.
Questo basta.
Alla fine l'orgasmo arriva senza chiedere il permesso, senza risposte. Solo domande.
Sono senza cartucce.
Se resto qua finirò suo che io sia pronto o no.
È questo il punto.
E se non sono pronto?
Potrei anche non esserlo mai.
Lo vorrò sempre o può essere che prima o poi la smetterò?
Non so, non so niente ma questo orgasmo mi spegne e mi abbandono sotto di lui, le unghie sulla sua schiena.
Sono suo, ora come ora.
Il resto non lo so.
Dal calore liquido che sento anche lui è venuto su di me. Che situazione assurda e bollente.
Non può andare bene così, sfogo me stesso ma non ho risposte, non ho idea di che cosa sto facendo davvero. Non può andare bene così. Non può.
Mi cerca solo le labbra un istante, me le succhia, è un momento fra i nostri ansimi, poi è lui che si appoggia completamente a me e mette il viso contro il mio collo. Sta così e basta, come se fossi il suo letto. Niente altro che questo. Non chiede altro. Ci siamo solo baciati e strofinati senza nemmeno usare le mani.
Gli tengo la schiena e stiamo così, stesi l'uno sull'altro, senza parlare e dirci niente.
Non dormiamo davvero, però ognuno pensa a cosa fare ora.
È un tale caos... e dopotutto... dopotutto c'è davvero qualcosa da fare?
Qualcosa che sia giusto. Giusto per chi? Per noi. Non per altri. Non per... Dio... con cui ora mi vergogno anche di parlare.
È a questo che sono arrivato.
Non voglio allontanarmi da Lui. Non voglio sentirmi indegno.
Però ho solo fatto ciò che mi sentivo, che volevo davvero. Non riuscivo a trattenermi più.
Cosa posso fare?
Stargli lontano non ha funzionato e poi ormai siamo in squadra insieme. Deve esserci un modo. Ma quale sia non ne ho idea.
Dopo che forse anche lui si è perso nei suoi pensieri ed è calmo, si alza e mi aiuta, poi scende giù e va alla doccia apposta per il dopo bagno, ci togliamo l'acqua di mare di dosso e ci puliamo dai nostri semi, dopo di che, bagnati e stando attenti a non toccarci più, torniamo dove eravamo prima. Al sole. Seduti. Non ci tocchiamo più.
Sospirando penso che arrivi il momento di parlarne, anche se non ho proprio idea di che cosa posso dire.
Per un momento penso al deserto di Gesù.
Isolato dal mondo ha combattuto le sue tentazioni.
L'idea è che io mi isoli da tutti e che combatta le mie. Dunque Cris e l'omosessualità è una tentazione che cerca di deviarmi dalla retta via?
Ma la natura è una deviazione?
Ho bisogno di pensare da solo.”

_________________________
E' vero che...

Tecnicamente una vacanza insieme (almeno) è provata che l'hanno fatta, come mostra la foto. Non so di preciso se era l'estate del 2009 o quella del 2010 per cui non mi pronuncio. Nel 2010 ci sono stati i mondiali e Riky poi era pieno di problemi al ginocchio quindi mi risulta difficile pensare che si fosse preso del tempo per farsi le vacanze con Cris (ma tutto può essere), per cui se non è quella è l'estate prima, appena dopo le firma. Dai corpi bianchicci si capisce anche che erano all'inizio dell'estate perchè Cris diventa subito nero come il carbone. Dopo sono certa che non è perchè la foto viene di sicuro prima del 2010 (o al massimo è proprio del 2010).
Metto le mani avanti e dico che non sono sicura al 100 % di nulla, può anche essere un fotomontaggio ma onestamente non mi sembra proprio (il viso ed il collo sono sempre più scuri del corpo e comunque quello era il fisico di Riky appena arrivato a Madrid, poi nel corso degli anni si è modellato meglio ed irrubistito ma all'epoca era proprio così!) ed in ogni caso se fai un fotomontaggio lo fai più carino, più intimo e soprattutto con Riky che sorride... direi che per un 90 % sono sicura che il fatto sia successo, visto anche che pare abbiano scelto le case insieme... può essere che si sono fatti un giretto in barca da soli subito dopo!