CAPITOLO XLII:
DIO E FEDE

Rinchiuso in me stesso, mi concentro su mio figlio e riscopro mia moglie.
Carol è una splendida persona e la mia migliore amica, non lo posso negare.
Lei ha la mia stessa visione del mondo, della fede e di qualunque altra cosa, siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Non le devo dire niente, capisce tutto al volo.
Per questo è un po' come tornare al mondo, quando la rivedo.
Sto molto bene con lei e la trovo una bella donna ma non è la stessa cosa con Cris.
Con lui non riuscivo a calmare gli ormoni, con lei i miei ormoni sono nella pace dei sensi.
Riesco a darle dei baci e pensare che è come baciare un'amica e penso che sia strano farlo sulla bocca.
Rivedere Luca è terapeutico, passo la gran parte del tempo con lui e noto che è molto empatico con me, nelle giornate peggiori lui è molto nervoso invece è rilassato quando lo sono anche io.
Spesso ho avuto la tentazione di scrivergli o chiamarlo.
Mi manca Cris.
Vorrei sentirlo, ma ho tenuto duro perchè devo stargli lontano un po' e capire.
L'ideale sarebbe allontanarmi anche da Carol, ma come posso?
Avrei bisogno di un parere, il parere di una persona che ha la mia stessa fede.
Posso chiederlo solo a lei ed è la prima volta che faccio una cosa del genere.
A conti fatti io l'ho tradita, ho baciato Cris molte volte ed anche se ho nascosto la testa sotto la sabbia, è successo.
Ho avuto degli orgasmi guardandolo... e poi anche toccandolo, l'ultimo giorno.
Ho passato dei limiti che non avrei mai dovuto, ma l'ho fatto.
Posso dire solo una cosa, da ora.
O non lo farò mai più, o lo farò per sempre. Non ci sono vie di mezzo.
Ma se lo rifaccio come posso stare con Carol?
Eppure deluderei Dio. Ho giurato di amare Carol per sempre e l'ho fatto davanti a Lui.
Anche se la lascio rimarrò per sempre suo marito.
Sarò un uomo terribile ed ora non sono tanto meglio.
Posso dire che mi sono fermato e che voglio rimediare, ma la verità è che quando ripenso a Cris devo prendere in braccio mio figlio per calmarmi o mi tornano quei famosi ormoni.
Passo le ore in preghiera, parlo con Dio e mi isolo.
Poi passo le ora con Luca.
Con Carol riesco a distrarmi, facciamo i progetti per la casa nuova, per Madrid, per qualunque cosa.
Ed una sera siamo fuori, io domani andrò a Madrid per la presentazione.
Mi chiedo come mi devo considerare.
Dopo dei giorni separato da lui mi sono calmato e sono diventato lucido.
È stato lì che l'ho detto.
Ho tradito Carol.
Sono caduto.
Ora riuscirò ad alzarmi?
Forse se non vedessi più Cris. Però lo rivedo fra delle settimane. Che senso ha?
Volendo mi posso sopprimere limitandomi a quelle cose che facevo da solo durante l'anno, di nascosto. Per non impazzire. Perchè sono così.
Dio mi ha fatto così. È questo che non capisco.
Cosa vuole da me?
Cosa si aspetta?
- C'è un mio ex compagno di squadra. - Esordisco così. Lei ha appena messo a letto Luca e sistemato la cucina, è seduta accanto a me ed è allora che ho abbassato il volume della televisione per parlarle. Lei mi guarda. - Mi ha chiesto di non dire il suo nome. - Lei annuisce. - E' in una brutta situazione. Tu sai che molti di loro tradiscono le mogli senza farsi molti problemi, spesso perfino con altri uomini. Alcuni hanno delle vere e proprie tendenze, altri lo fanno tanto per fare. Loro ritengono che il sesso fine a sé stesso non è importante, non è un vero tradimento, è solo uno sfogo ormonale da uomini. Per le donne è diverso, non è un bisogno fisiologico come per l'uomo. Sai... quando a noi viene... - Mimo l'alzabandiera. Lei ridacchia. - o ci facciamo una doccia fredda ed è traumatico, o ci soddisfiamo. È un bisogno fisiologico. Insomma. Loro dicono che il sesso e basta non conta. E spesso lo fanno con chi hanno sotto mano. Siccome hanno sotto mano i loro stessi compagni di squadra e pare che fra di loro queste cose sono normali, lo fanno. Vanno a letto insieme. Le loro mogli... alcune lo sanno e non si interessano alla cosa perchè per loro conta essere comunque la moglie ed avere tutti i privilegi. Altre non lo sanno. - La sto prendendo molto larga, è che voglio farle sapere bene com'è la situazione a calcio, non gliene ho mai parlato per non agitarla. Non sembra molto stupita.
- Nelle cene fra donne ne parlavano, alcune erano contrarie, altre lo sapevano e non gli importava. Sono in un mondo molto materiale e si adattano... i matrimoni seri e perfetti, dicono, sono per persone comuni. Non per gente come loro. Io non sono d'accordo. Penso che sia solo comodo pensarla così, siamo tutti normali, anche le star. Certo hanno più tentazioni, è vero, ma bisogna combatterle. Oppure stai solo e fai quello che vuoi, ma non ti sposi, non prendi in giro la tua donna. Non è giusto. - Questo poi è anche a livello morale in generale, però ho bisogno di parlarne a livello di fede.
Ovviamente la penso come lei.
- Sono d'accordo, io dico così ai miei amici quando ne parlano, cercano di farmi capire, ma non c'è verso. Però c'è questo mio amico, lui è giovane ed ha molta fede. Evangelista anche lui, molto credente. Quindi si è confidato con me perché vedeva gli altri troppo lontani dal suo mondo. - La vedo far mente locale sui miei ex compagni per capire chi possa essere e mi viene il panico. E se non c'è nessuno che corrisponde? Continuo senza far caso. - Si è sposato giovanissimo. Ora però gli è capitato tramite una serie di situazioni particolari, di capire che ha tendenze omosessuali che ha cercato di reprimere fin qua. Ora non ce l'ha più fatta ed ha dovuto ammetterlo. È gay. O diciamo bisessuale, ma più gay. Non saprei. -
- E' Pato? - Sgrano gli occhi.
- Alex? - Cerco di prendere tempo, preso totalmente in contropiede.
- Sì... giovanissimo, la tua stessa fede, sposato troppo presto, ha confidenza solo con te... gay... - Ok, corrisponde. Per fortuna che c'è.
- Sì, è lui! - Ti chiedo perdono, Alex. - nonostante l'abbia capito ha cercato di sopprimere i suoi istinti lo stesso. Lui voleva fortemente andare con altri ragazzi, però ha perso la testa per un suo compagno. Ma proprio seriamente, sai... prima era attrazione e cercava di gestirla, ma poi è arrivato il cuore e lì... credimi, io li conosco e li ho visti... anche l'altro ricambia, infatti ci prova molto con lui. Quando sono insieme è palese. Oltre all'attrazione si vede che c'è il sentimento. Ne sono sicuro. Alex ha tentato di resistere in tutti i modi però poi alla fine ha ceduto e si sono baciati. Ha lasciato tutto sul piano del bacio. Però mi ha raccontato che la notte ha fantasie erotiche su di lui e finisce per avere... soddisfazione in quel senso... pensando a lui. Anche se non l'ha mai toccato. - Arrossisce ma non mi interrompe, sta molto attenta. - Bene... l'ultima è che hanno passato dei giorni insieme, non avrebbero dovuto ma lui ingenuamente pensava di poterla gestire e... non sapeva bene nemmeno lui, forse ha agito istintivamente. Non l'hanno fatto ma è capitato si baciassero di nuovo e... beh, c'è stato effettivamente un contatto in quel senso anche se non proprio completo. Non hanno mai fatto l'amore, ma ci è mancato poco. Comunque qualcosa c'è stato. Ora Alex se ne è andato per riflettere e mi ha chiamato per sapere cosa ne penso, si è confidato perchè sa che io sono cristiano evangelista come lui e che credo moltissimo. Allora il dilemma è questo... se Dio non sbaglia mai e l'ha fatto gay, cioè questa è la sua natura ed al di là del fatto che ora è innamorato per davvero... lui avrà sempre questi istinti! Dunque se Dio l'ha fatto così... ed al tempo stesso ha permesso che si sposasse con sua moglie benedicendo il loro legame che sarà eterno... cosa è giusto che faccia? Dio vuole che lui stia con gli uomini, gli sta bene, l'ha fatto così... però ha lasciato che si sposasse perchè, logicamente, è giusto il matrimonio, la procreazione... ma cosa si aspetta da lui? Non può stare con una persona che non ama e rinunciare a quella che ama. Ed anche se può rinunciare a quella che ama, comunque sua moglie non la ama. Ok, saranno sposati per sempre lo stesso. Però... come posso spiegarti... prima o poi può ricapitare, lei se ne accorgerà un giorno. Quella è la sua natura, capisci? E poi lo ama... io non ho saputo cosa dirgli... da un lato direi lasciala e sta con lui, dall'altro no, è sposato davanti a Dio. Non lo può deludere! Si è impegnato solennemente! Il legame resterà lo stesso davanti a Lui. -
Smetto di parlare, ho sviscerato l'argomento in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Lei ora si guarda le mani e ci pensa attentamente, per un momento temo d'aver mangiato la foglia ma poi alza lo sguardo di nuovo e parla con molta calma e delicatezza.
- Dunque il dilemma è la natura di uomo o la natura di Dio? Carne o fede? Il primo punto è questo: lui è sposato, una caduta è concepibile però se sceglie Dio non deve più cadere, non può. Deve rinunciare all'altro uomo e sforzarsi di vivere per lei. Però... Dio l'ha fatto con una natura precisa, sopprimerla sarebbe come andare contro Dio stesso, in un certo senso. -
- In ogni caso va contro Dio, quindi? - Il cuore batte fortissimo. Realizzare questa cosa è peggio di quel che pensassi.
- Sì... in un punto di vista tradisce sua moglie, va contro Dio. In un altro tradisce la sua stessa natura e va contro Dio lo stesso perchè Dio è natura. -
Sono fregato. In qualunque modo la guardi sono in errore...
- E... e cosa può fare? C'è un modo per cui può... non andare contro Dio? - Cerco di controllare il mio tono in modo che non pensi che sono troppo coinvolto. In questo in effetti sono piuttosto bravo, mi viene facilmente. Però sto male.
- Non lo so, Riky... non sono un prete, non ho tutte le risposte. Penso che deve rassegnarsi a non far felice Dio al cento percento, scegliersi una parte e seguirla in modo coerente. La parte che fa soffrire di meno chi gli sta accanto. Se tradisse ancora sua moglie sarebbe bruttissimo, almeno se la lascia e sta con chi ama davvero lei all'inizio sta male però poi si può fare una vita. E non la inganna, cosa molto importante. Oppure può stare con lei e non andare più con lui, però sopprimere la sua natura può essere pericoloso. Un giorno potrebbe cedere comunque, potrebbe succedergli ancora. Dovrebbe ascoltare i segnali. -
Sospiro e appoggio la nuca all'indietro, sono quasi amaro mentre lo ripeto a fior di labbra...
- I segnali... i segnali sono che lui è gay... - Ho parlato di amore ma non so nemmeno se si tratti di amore, io sono molto legato a Cris e provo un'attrazione fatale, però non ne sono già innamorato. Ma ho voluto estremizzare un po'. Dunque devo dedurre che è meglio scegliere la strada che fa soffrire di meno chi ho intorno?
Nel mio caso direi Carol e Luca.
Non posso permettere di deludere mio figlio, voglio che cresca in una famiglia felice.
- Non doveva sposarsi così giovane se non ne era sicuro. Se l'ha fatto per scappare dalla sua natura è lì che ha sbagliato. Quello non era un legame voluto da Dio ma da lui e basta. Non è proprio vero dire che Dio li ha voluti insieme ed ha voluto al tempo stesso che lui fosse gay. Sarebbe una contraddizione, Dio non si contraddice. È coerente con le strade che traccia per ognuno. Se l'ha fatto nascere gay significa che non voleva che si sposasse con lei. Lui l'ha fatto per paura di chi era. Vedo il suo matrimonio come una menzogna sotto tutti i punti di vista. Per quanto brutto sia, penso che sia la scelta giusta quella di lasciarla e vivere sé stesso per davvero.
Cadere e sbagliare è normale, basta rimediare e non perseguire nell'errore. -
Ma non è proprio così!
O forse si?
Sono più confuso di prima.
È vero che Dio non si contraddice, allora non voleva mi sposassi con Carol.
- Però ormai sono sposati lo stesso davanti a Lui. -
- Ma non era Lui che lo voleva. Attenzione, Riky... c'è una differenza sostanziale dal non voler deludere Dio perchè Lui vuole una cosa precisa da te ed il non volerlo deludere perchè tu pensi che Lui si aspetta qualcosa. Sei sicuro che Lui si aspetta quello che pensi tu? Non lo puoi sapere! -
Centra il bersaglio come un cecchino. Adesso manca solo che riporti l'esempio su di noi e siamo a posto!
- Io penso che Dio da me voglia che onori la mia promessa solenne matrimoniale. Tutto il resto sono tentazioni. -
- Ma se la tua natura è specifica Lui si aspetta che tu viva te stesso. - Ribatte molto attenta all'argomento.
- Dunque siamo di nuovo lì... non può volere due cose diverse da me. O vuole che io viva me stesso o vuole che onori la mia promessa. -
- La tua promessa è sbagliata! Non era una promessa giusta, vera. Non era un legame deciso da Lui! Non può volere questo! -
Mi fermo.
Mi sto perdendo. Lei mie prende la mano per farmi capire.
- Allora. Ipotizziamo. Tu mi hai sposato per reprimere la tua omosessualità. Poi nel tempo ti sei reso conto di esserlo, hai dovuto ammetterlo, ti sei innamorato di un altro a cui non resisti, succede qualcosa fra voi, poi tu cerchi di sistemare le cose. Cadere è umano, non è quello il vero problema. Il vero problema è cosa farai da qui in poi. - Ecco, lo sapevo che finiva così.
Grazie, lo so da solo che il vero problema è quello!
Respiro piano, cerco di nuovo di controllarmi e poi provo a dire qualcosa pregando di non darmi la zappa sui piedi.
- Il nostro caso è un po' diverso, noi abbiamo un figlio ed io non permetterei mai e poi mai di renderlo infelice, gli vorrei dare sempre e comunque una famiglia perfetta e serena. - E' molto anche questo che pende nell'ago della bilancia. Luca.
- Giusto. - Fa lei pensandoci. - Va bene, c'è un figlio. Però tu mi hai sposato andando contro Dio perchè Dio voleva che tu seguissi la tua natura che, magari, era con questo ragazzo che hai incontrato ora. Fra l'altro ci siamo sposati giovanissimi anche noi, l'esempio calza a pennello! - anche troppo!
Non mi può dire queste cose. Mi sta dicendo che... che... gli occhi mi diventano lucidi e sbatto le palpebre per cacciare le lacrime che si affacciano.
- Mi stai dicendo che avrei sbagliato tutto? Non dovevo sposarti... ma non sarebbe mai nato nostro figlio... - Lei si stringe nelle spalle.
- Non era il tuo destino, non era ciò che Lui aveva deciso per te. Ma visto che hai scelto questa strada, ti ha fatto questo regalo, un figlio. - Come parlo con lei non parlo con nessuno. Non so ancora come devo sentirmi. - Hai sbagliato, sei andato contro Dio ma Lui è grande ed ha accettato il tuo sbaglio ed ha tracciato un'altra strada alternativa. Te come padre. -
è Luca la mia risposta. Devo pensare a lui.
- Quindi devo restare per Luca. - Lei qua vacilla un attimo, spero che non pensi che sia tutto vero.
- Sì... non so... però ormai lui c'è. Resta che originariamente non era questo che Lui voleva per te. E se incontri la vera persona che era destinata a te... e tu la riconosci... -
- Dovrei rimediare? Ho sbagliato in passato, ora dovrei mettere a posto le cose, lasciarti perchè non eri tu la persona giusta ed andare con lui che invece lo è? Ma Luca? -
Alza le spalle.
- Luca può essere felice anche se noi non siamo sposati. Possiamo benissimo crescerlo bene e felice, lo amiamo, siamo i suoi genitori. Magari era giusto che noi due fossimo i genitori ma non che io e te stessimo insieme... -
- Magari era giusto sposarci per questo. Essere i suoi genitori. Ma poi è anche giusto ricongiungermi con la mia persona. - Per un istante mi rendo conto d'aver parlato con troppa convinzione. E poi è comodo pensarla così.
Non ne sono convinto.
- Sono ipotesi perfettamente plausibili. Il punto è che noi non conosciamo i piani di Dio, conosciamo solo la nostra natura. Possiamo pensare che Dio si aspetti qualcosa da noi, ma non possiamo essere sicuri che sia vero, e se si aspetta altro e non quello? Non possiamo avere la presunzione di pensare come Lui, nessuno pensa come Lui perchè Lui non è un uomo. Gesù era un uomo ma aveva l'impronta divina in sé. Dio è grande proprio perchè è diverso da noi. Non capiremo mai la sua mente. -
Lo stomaco si contorce e per un momento l'angoscia cresce immensa senza fine. Come ne esco?
- Quindi... - Abbasso lo sguardo colpevole, no, non fare così Riky o lo capisce. - Quindi viviamo allo sbaraglio senza saper come fare per non deluderlo. Potremo fare una cosa per Lui ed invece lo stiamo deludendo perchè non è questo che si aspetta... come facciamo a vivere secondo il suo vero volere e non sbagliare? -
Lei mi prende il viso fra le mani e mi carezza, ha un'espressione ferma e serena, carica di amore per me.
- Riky, non possiamo saperlo. Siamo uomini. Sbagliamo e ci rialziamo, rimediamo e torniamo a sbagliare. È Dio che ci ha fatti così, lui si aspetta che sbagliamo, non pretende la perfezione da noi, non potremmo mai esserlo. -
- E... e cosa possiamo fare? - Sono smarrito. Così smarrito penso di non essermi mai mostrato.
- Avere fede. Fede che anche se sbaglieremo sapremo rimediare. Che non sbaglieremo per sempre. Credere in Lui e cercare i segni che ci dà. Perchè ce ne dà sempre. E se sbagliamo ci rialzeremo. Non possiamo pretendere di non sbagliare e di capirlo sempre. -
Aprire gli occhi dopo una vita che pensavi d'aver visto tutto giusto, è davvero strano.
Mi stringo nelle spalle e mi lascio andare al suo abbraccio materno.
È un tipo di amore, sto benissimo con lei e mi dà una pace infinita, è come l'assoluzione di un prete.
E mentre l'abbraccio mi rendo conto che si tratta di questo.
Siamo legati spiritualmente dalla stessa fede. Ma non dallo stesso amore. Non carnalmente.
È Cris che desidero in quel modo. E non so se lo amo, è presto, però se... se è lui la persona giusta?
Ho sbagliato tutto? Ho davvero sbagliato tutto?
Dio non voleva mi sposassi ma l'ho fatto e mi ha dato Luca perchè dovevo essere suo padre e lei sua madre. Dunque cosa dovrei fare?
Il caos dilaga ancora e penso che non sarà una risposta veloce.
- Sai, era una cosa a cui pensavo perchè non sono riuscito a rispondergli e pensavo... e se capitasse a me? Mi ha angosciato molto... - Dovevo rimediare, lei mi carezza la testa fra i capelli, è così dolce. Perchè non la amo in quel modo? Perchè?
- Va tutto bene, è normale avere dubbi e farsi domande, è così che si rafforza la fede... -
La fede... non mi sono mai sentito più lontano a Dio di ora. Ora che penso d'averlo deluso da sempre e non solo ora. Forse ora paradossalmente sono rientrato un po' in carreggiata, per Lui che voleva seguissi la mia natura.
Non lo so proprio. Forse non c'è nemmeno una risposta. Forse non c'è niente da decidere perchè anche se scelgo razionalmente ciò che penso più giusto, poi quando lo vedrò giorno dopo giorno... avrò la forza di seguire quella mia scelta?
Vedendo come sono andati quei giorni con lui penso sia un'utopia.
Forse non ha nemmeno senso questo mio raccoglimento.
Forse sono già segnato.
Se solo capissi meglio i segnali.
Andriy era un segnale?
Dovevo capire la mia natura e fermarmi?
Ero così piccolo, come potevo?
Mi sono spaventato, non sapevo come considerare la cosa...
adesso?
Conta cosa farò adesso, ma non ho mai visto più annebbiato di così. Penso che non troverò mai una risposta. Mai.”