CAPITOLO LIII:
ESASPERAZIONE

Sto cercando di lasciargli i suoi spazi, so che ne ha bisogno, però dopo un po' mi sento un'anima in pena.
Sto bene con tutti, Marcelo e Pepe sono idioti allo stesso modo, mi trovo benissimo però ho sempre il pensiero fisso di Riky.
Cosa fa, come sta, con chi parla, a cosa pensa.
Quando ho visto che andava via con Iker ho capito che voleva parlare con lui, così l'ho lasciato di proposito.
Però adesso è tardi e non posso proprio più cincischiare.
Mi decido ad avviarmi verso la camera e quando entro lui è seduto fuori in terrazzo con Iker. Parlano piano e forse nemmeno lo fanno più, cerco di non disturbarli e faccio piano ma quando accendo la luce si accorgono che ci sono, si alzano, Iker mi fa un cenno di saluto che ricambio e Riky entra e chiude le tende.
Mi guarda.
Ho acceso solo la luce piccola, è affascinante a modo suo e non so se sia questo o è vero, ma mi pare che abbia una strana espressione. Resta fermo ad osservarmi mentre mi metto la canottiera per dormire, lo ricambio interrogativo ed aspetto che mi dica qualcosa.
È arrivato ad una conclusione?
Mi chiedo di cosa abbiano parlato ma non voglio essere invadente, spero che me lo dica ma sta ancora zitto, così mi innervosisco e mi metto a letto. Dopo un po' lui si mette il suo pigiama estivo e mi raggiunge.
Ultimamente non ci abbracciamo, lui lo fa mentre dorme e mi sveglio così, è bellissimo.
Io sto facendo violenza per rispettare queste sue cose, però la verità è che vorrei toccarlo sempre ed a volte in allenamento non mi trattengo.
Così mi sorprende non poco quando, adesso, mi si stende accanto, silenzioso.
Non dice niente, mi mette un braccio intorno al busto, l'altro lo piega ed appoggia la sua testa sopra, mi guarda un po' e poi intreccia la gamba alla mia. Io lo guardo sorpreso.
Così è come se fossimo fidanzati e mi sciolgo letteralmente.
Sento proprio un enorme caldo dentro, nella parte inferiore del corpo. Mi si allarga tutto, non so come dire.
Penso che forse sto sognando.
I nostri occhi si allacciano, non trattengo lo stupore e dopo un po' mi dà un dolcissimo bacio sulla spalla. Tutto qua.
Non fa e non dice niente altro.
Mi va bene.
Alzo il braccio incastrato fra noi due, lo porto oltre la sua testa e me lo sistemo sopra come se mi usasse per cuscino.
Mi si accoccola contro e chiudo la luce.
Non ci diciamo niente, è come se non servisse.
Ho paura a chiederglielo.
Che ha capito cosa prova, che ha deciso cosa fare.
È logico che me lo direbbe in quel caso, quindi è strano che non lo faccia, ma lo sento diverso. È diversissimo.
Non so come dire, ma io sento dentro che lui ha capito. Forse non è pronto a dirmelo.
Non lo so.
Però è così.
E oso essere felice.

Al mattino siamo ancora abbracciati, ma in altre posizioni, lui non sa dormire senza stringermi, però è bello perchè c'è qualcosa di diverso.
Quando mi sveglio lui mi sta guardando e penso anche da un po', non mi ha toccato, è rimasto abbracciato a me come quando ha aperto gli occhi e non mi ha tolto i suoi dal mio viso. Sono spaesato, la sua aria è perennemente dolce ma c'è qualcos'altro.
- Buongiorno... - Mormoro con delicatezza per non interrompere il momento perfetto. Se me lo dicesse ora? Se mi baciasse ora?
Aspetto, lui risponde con un tenero sorriso, però ancora non fa niente. Non dice nulla. Solo mi guarda così... così stranamente. Così intensamente.
Non gli chiedo niente, non gli pongo domande, è come se avesse trovato una specie di pace, non lo so.
Che abbia trovato le sue risposte?
E' così dolce perchè è qualcosa a mio favore?
È ovvio che lo penso ma ho paura... ho paura perchè potrei anche essere un visionario.
Non tendo a sbagliare spesso ma chi lo sa...
Dopo che ha parlato con Iker è stato così.
Quell'uomo... io vorrei proprio sapere cosa gli ha detto.
Mi alzo dal letto a malincuore, se non fa nulla le mie reazioni mattutine sono sempre le stesse, specie con le sue braccia ed il suo viso addosso. Così mi infilo in bagno e sotto la doccia completo l'opera, non ne potevo certo fare a meno. Quando stanotte dormendo si è girato e mi ha tolto le braccia di dosso, per un momento mi sono sentito nudo. Mi sono svegliato, avevo freddo anche se siamo in piena estate. Lui poi si è rigirato di nuovo, in un'altra posizione, però sempre in modo da tenermi a sé. Ha attaccato anche il bacino alla mia coscia ed ho ovviamente sentito le sue parti intime attraverso le stoffe sottili che lo vestivano.
Non era proprio tutto a riposo. Da come poi gli è partito un gemito ed ha cominciato a muovere impercettibilmente il bacino contro di me, ho capito che stava sognando di farlo con me.
Tutto di lui parla di questo, sempre, che sia cosciente o che non lo sia.
Non ho fatto niente, ho aspettato che eventualmente prendesse lui delle iniziative e così è stato, mi ha carezzato il torace dormendo, mi ha trovato i capezzoli e ci ha giocato nel sonno. Così poi mi sono eccitato io. Mi mancava solo che mi leccasse ed ero a posto. Mi sono sentito il suo sogno erotico incarnato, cosa che mi ha riempito di piacere in più di un senso, ma è frustrante la consapevolezza che se l'avessi svegliato si sarebbe fermato.
Stamattina ne ho avuto la conferma. È rimasto abbracciato ma non ha fatto niente ed io come mi sfogo se non da solo?
Quando esco dalla doccia sto meglio, ma me lo ritrovò davanti, si strofina le labbra colpevole, imbarazzato e mortificato. Rimango fermo davanti a lui bagnato e gocciolante, sorpreso, lo guardo e penso se gli salto addosso io o se lo farà lui. Aspetto di vedere la sua mossa, ma non viene, così faccio un passo avanti e lui istintivamente indietreggia, così sospiro e scuoto il capo scontento, allungo il braccio oltre lui, prendo un asciugamano e me lo passo sul viso e sul corpo, i capelli non li ho bagnati perchè non posso tormentarli troppo. Ci sto così attento.
Silenzio. Ancora un pesante, imbarazzante e stranissimo silenzio fra noi. Ma un silenzio consapevole da parte di entrambi. Siamo ad un passo ma se lo faccio io lui scappa e lui però non si decide a farlo. Lo vuole, forse sa tutto quello che prima non riusciva a capire ma sta lì e mi fissa, come ora.
Non voglio forzarlo a dirmi se non vuole, forse sa che mi vuole bene ma ha deciso di stare lo stesso con sua moglie.
Alla fine esco dal bagno e glielo lascio continuando a prepararmi in camera, non intendo fare niente anche perchè tocca a lui, teoricamente. Non che mi farei di questi problemi in situazioni normali, ma con lui è tutto fuorché normale!

Lo lascio andare come se non fosse successo niente ed appena incrocio Iker, a colazione, faccio in modo di stare solo con lui qualche istante, niente di impegnativo. Il tempo di una breve domanda.
- Di cosa avete parlato ieri sera tu e Riky? - Iker sembra un furetto, mi guarda con occhi grandi come se da questo potesse dipendere l'esito del mondo e titubante nonché diffidente mi chiede circospetto:
- Perchè? -
- Perchè Riky è strano da quando è entrato... - Iker allora indaga.
- Strano come? -
- Strano... più sereno! È come se avesse dato risposta ai suoi dubbi! - Iker fa un gran sorriso.
- Ti ha detto nulla? - Scuoto il capo.
- Cosa vi siete detti? - Iker fa un sorriso particolare che non saprei definire.
- Questo mi ricorda i miei primi anni qua al Real come portiere titolare. All'epoca di Luis, Zizou, Roberto e David... - E questo che significa? Dovrebbe importarmene?
- E? - Chiedo impaziente di sapere di cosa hanno parlato.
- E niente! Mi è venuto in mente perchè all'epoca io ero il Riky della situazione, solo che non ero così timido e pulito come lui! Mentre tu mi ricordi David! - Con questo discorso che non significa proprio un cazzo, se ne va al tavolo, ovviamente non mi do per vinto e lo prendo per il braccio e lo tiro in un altro dove siamo da soli. Lo obbligo a sedersi con me e riparto come un caccia.
- Cosa diavolo vuol dire? - Lui ridacchia sornione, odio quando fanno così!
- Zizou era Karim! Francesi tutti e due fra l'altro, perfetto no? Anche caratterialmente si somigliano! Il mio ruolo di ora lo darei a... fammi pensare... Raul! Sì. C'era anche lui! Poi Carlos e Luis sarebbero Pepe e Marcelo! - Sbuffo seccato.
- Che c'entrano loro adesso? - Penso che per lui tutto questo abbia senso, ride un sacco ed io gli tiro un cereale che gli finisce in faccia e poi cade.
- Dai! - Lo riprendo.
- Stai volentieri con Pepe e Marcelo! E loro due sono inseparabili come lo erano Luis e Roberto. - Sbuffo ancora.
- Luis è Ronaldo il fenomeno e Roberto è Carlos? - Annuisce e continua come se mi desse chissà quale lezione.
- David si trovava molto bene con loro... David ha un lato demente che in pochi eletti conoscono. Io e loro due. Loro due glielo tiravano fuori con le pinze, non sai di cosa erano capaci. - Non capisco ancora che senso abbia questo racconto. - Poi Zizou non era uno che scherzava molto però lo faceva anche lui. Aveva i cinque minuti, un carattere difficile però ci stavi volentieri. Sia io che David avevamo ottimi rapporti con lui. - Qua si ferma e pensa a chi manca. - Raul mi è sempre somigliato. O io assomiglio a lui visto che è più grande di me. Lo ammiro molto. È pacato, tranquillo, con la testa sulle spalle. Tutto vede, tutto capisce e tutto sa. Ma, soprattutto, tutti aiuta. Io sono un po' così. In questa storia ci sono Marcelo e Pepe che sono i due amici pazzoidi che ti fanno diventare scemo. Poi c'è Karim a cui tu e Riky vi state legando in modo particolare, e ci sono io, il confidente che raccoglie certe storie ed altre ne racconta. E dà consigli cercando di aiutare. -
- Hai detto questo a Riky ieri? E cosa cavolo c'entra? E perchè poi era strano? - Cerco di capire.
- Qua però sembri impaziente come lo ero io a quei tempi! - Ride e mi prende in giro.
- Senti, non ha senso! Cosa gli hai detto? - Lo voglio sapere!
Lui ride ancora e poi si fa quasi serio.
- Manca la parte migliore. Riky rappresenta il me di quella volta e tu quel David. Sai cosa è successo fra me e David? - Non ne ho idea e non mi interessa, voglio solo sapere cosa diavolo si sono detti! Perchè la fa lunga? Mi sta irritando!
- No, non ne ho idea! -
- Ci siamo messi insieme e ci siamo innamorati. Stiamo ancora insieme. - Con questo mi fa un sorriso più marcato e si alza dopo aver finito la colazione perchè mangiava e parlava insieme, irritandomi fra l'altro.
Rimango a guardarlo come un ebete senza capire cosa diavolo significhi e poi penso di riuscirci.
Se io sono David e Riky è Iker e loro due hanno avuto una storia, significa che anche io e Riky l'avremo. Cioè come si deve. Quindi? Cosa gli ha detto a Riky? Questo? No, non può avergli detto questo, che senso aveva? Riky deve avergli detto di quello che è successo fra noi, allora lui può avergli detto della sua storia con David. Questo ha senso. Riky allora deve essere stato indirizzato alla mia stessa conclusione. Che anche io e lui siamo destinati come Iker e David. Che l'abbia accettato davvero?
Mi giro sulla sedia e cerco entrambi, stanno ridendo e scherzando insieme e tiro fuori il broncio.
Come vorrei saperne di più!
Iker non è tipo da spifferare i segreti, non ha detto un cazzo in realtà e penso che non lo dirà mai, ma mi ha fatto capire.
Ed ora cosa dovrei fare?
In teoria dovrebbe essere Riky a fare qualcosa, è lui che mi ha chiesto tempo per pensare e che mi ha detto di aspettare la sua risposta prima di fare qualunque altra cosa.
Me la deve dare.
Non lo aspetterò per sempre!
Per chi mi prende?


La giornata procede lentamente, mi sento in una bolla di sapone, non sento bene cosa mi dicono, ho la testa fra le nuvole e sono lento a fare tutto. Pensano che abbia un'insolazione e mi spediscono all'ombra a riposare, ma la cosa non migliora.
Penso di continuo a quello che ha detto Iker e guardo Riky che sembra sereno e se la cava alla grande.
Non ci sono dubbi. Ha capito.
Allora cosa aspetta dirmelo?


La sera ancora non ha proferito parola. È amichevole come al solito, parla e ride come niente fosse, ma non ha dato mai cenni di rivelarmi l'arcano.
In camera arrivo al limite.
Non può fare così per sempre.
So che ha trovato delle risposte, mi ha chiesto di aspettare che le trovasse ebbene perchè non me le dice?
Secondo me ha capito che è innamorato ma non vuole lasciare Carol, quindi non me lo vuole dire, fingerà che non sa cosa fare e mi terrà sulle spine.
Perchè lui mi vuole, è geloso se vado con altri.
Non può fare così!
Cosa pensa che sia?
Ho cercato di dargli modo di dirmelo, ma anche ora che siamo soli non dà cenni di sciogliersi ed allora sbotto inferocito, sono già col piede di guerra e con lui non lo sono molte volte.
Ci stiamo preparando per la notte, stiamo tirando fuori i pigiami ma non ci siamo ancora spogliati.
- Pensi di prendermi in giro? - Sono sostenuto, capisce subito che sono arrabbiato e lui mi guarda cadendo dalle nuvole.
- Non lo farei mai, perchè? - Questa è proprio bella! Sbatto la maglia del pigiama sul letto, dalla mia parte, e mi metto le mani ai fianchi impettito. Lui, dall'altra parte, mi fissa senza capire.
- Come perchè?! Pensi che sia stupido? Che ti aspetterò per sempre? Guarda che mi sto sforzando, che per me non è facile stare così buono e inattivo! Non so se ti è chiaro il concetto che io sto qua ed aspetto te e la tua risposta! -
- Lo so ma... - La sua voce è sottile e mortificata, cerca di calmarmi ma sembra non capire a cosa mi riferisco.
- No, Riky! Non prendermi per idiota! Non è che mi abbracci e fai il dolce come un fidanzato e poi per tutto il giorno ti comporti da semplice amico! E prima? Prima fai il geloso e mi baci e mi tocchi e mi chiedi di aspettare e non andare con nessuno e poi niente per giorni! Riky, cosa pensi che sia? Io non aspetterò per sempre, ti è chiaro?! Quindi se hai deciso devi dirmi cosa hai deciso! Me lo devi! - Lo punto col dito come faccio sempre quando mi arrabbio e lui è spaventato, ha sempre i suoi occhioni enormi spalancati, nel panico comincia a dire qualcosa, ma niente di sensato, così mi arrabbio e comincio a spogliarmi per andare a dormire.
- Dai, non è che io abbia proprio... -
- Sì, Riky! Come vuoi! Senti, io quando vorrò andare con qualcuno lo farò! Non mi reputo impegnato con nessuno! Non sono un giocattolo! - Sono davvero fuori di me, non può prima illudermi e poi mollarmi senza una sola maledettissima parola!
Mi tolgo la maglia ed i pantaloni.
Da quanto va avanti questa storia?
Lui agitatissimo continua a parlare e balbetta.
- Ma no, hai capito male! Io non volevo darti segnali contrastanti, sono così di natura, solo che a volte... -
Non so che altre cazzate dica, mi giro di schiena ed evito di ascoltarlo e rispondergli, allora lui gira il letto e mi viene dietro, mi prende per le braccia e mi gira, sto cercando di mettermi la canottiera con cui dormo ma me la toglie di mano e cerca di fermarmi, io mi ribello. Vorrei picchiarlo, però non lo farei mai.
Sono fuori di me, non ha idea del modo in cui mi sento!
- Cris, fermati! Ascoltami! -
Gli tolgo le mani di dosso e lui me le rimette sulle braccia, andiamo avanti per un po', sempre a dire 'ascoltami' e 'no!'.
Poi arriva.
- Tu non capisci! - la cosa peggiore da dire!
- Oh capisco benissimo invece! Mi stai usando! Quando ti va svuoti le palle e poi riprendi la tua vita normale e pensi che con qualche piccola furbizia puoi farlo per sempre! Ti sbagli! Se ti secca che vado con altri sono cazzi tuoi! Fa la tua vita, io faccio la mia! - Sto praticamente urlando e scivolo di lato perchè sono così furibondo che voglio uscire dalla camera anche se sono in boxer, ma mi ferma prima che apra, lo sento solo dire di no, mi prende di nuovo e mi gira, mi spinge contro la porta e mi blocca col suo corpo. Io di riflesso cerco di spingerlo via, ma usa forza e rimane, quindi mi prende il viso fra le mani e preme la bocca sulla mia, io lo prendo per i fianchi e cerco di respingerlo ma per un istante esito. Non apro la bocca, non gli lascio infilare la lingua.
Sono furioso, furioso.
Come osa?
Sa che lo amo e sono perso per lui, usa sé stesso come arma per ottenere da me ciò che vuole!
Vuole tenermi legato a sé come gli pare, però non vuole una vera storia perchè così può fingere che non sia una vera relazione e che non sta tradendo seriamente Carol.
Mi usa, mi ha sempre usato e non finirà mai!
Lui non sceglierà mai me!
Sceglierà sempre Dio e Carol!
A questo pensiero bruciante riesco a respingerlo e allontanarlo da me e arrabbiato come non mi sono mai sentito con lui, glielo dico chiaramente.
- Non sono la tua puttana! Non basta un bacio del cazzo e qualche toccatina per tenermi buono! Ho finito! -
Con questo apro la porta, non resterò qua un minuto di più!”

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Ed infine...
Per inciso, ho scritto questo capitolo durante l'anno, per cui Zizou non era il vice della suqadra e non aveva i rapporti con Karim di ora, io non pensavo a loro insieme nemmeno nell'anticamera del cervello, lo dico perchè il paragone fra Zizou e Karim potrebbe sembrare una cosa conseguente al rapporto che hanno ora. No!