CAPITOLO LXVIII:
CONTROPARTE

Ma cosa crede, che per me sia facile?
Passo dalla convinzione più assoluta all'incertezza più nera.
Continua a non parlarmi, ogni giorno mi ignora e per essere uno che faceva ogni esercizio solo con me, che mi parava di continuo e che mi carezzava ogni secondo, la cosa desta il sospetto di tutti.
Però non è nemmeno questo, alla fine.
Non proprio...
Mi dispiace che in albergo, le serate prima delle partite, non sto più con lui ma con Gonzalo... Karim è in rotta con lui e pare abbia fatto comunella con Cris, quindi i due stanno sempre in camera insieme. Visti i precedenti la cosa mi infastidisce, ma il vero colpo di grazia me l'ha dato il Classico.
Col Barcellona è successo qualcosa. Beh, con Pique per la precisione.
Sapevo che erano compagni al Manchester e che avevano una mezza storia quando lui mi corteggiava, per cui quando ho visto in campo quella scenata e Pique che difendeva Cris mi ha dato un fastidio indicibile.
Per non dire quando ho visto che Cris tornava a casa per conto suo e che si caricava Pique!
Tornando a casa la sua macchina era già in garage, dal mio giardino posso intravedere il suo.
Ho esitato, volevo andare da lui, ma la consapevolezza che dovesse essere lì con lui mi ha fatto desistere. E se li avessi trovati insieme?
Non sono pronto, o per lo meno ne ero convinto.
Ma pronto per cosa?
Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci... a loro due, ma soprattutto a Cris.
Lui non è uno che sta solo e non si consacra ad una sola persona, specie se questa lo fa soffrire.
Io l'ho fatto soffrire, è normale che vada con altri.
E a questo punto mi viene l'ossessione di Cris e Karim insieme, comincio ad immaginarli in tutte le posizioni e con una fantasia molto spiccata.
Però mi brucia sapere che deve per forza essere con Pique ora... non dimenticherò mai questa notte, la peggiore della mia vita.
Non ho il diritto di pretendere niente da lui, ma come faccio a fermare questa mia gelosia?
Luca è inquieto e fa degli incubi, cerco di calmarlo, ma faccio peggio, così Carol si sveglia e se ne occupa lei, io sbuffando nervoso vado giù nella mia stanza, il mio rifugio.
Scuoto la testa e mi butto sul divano. Non ce la faccio così.
Devo parlargli, devo chiarire. Ma cosa?
Sostanzialmente cosa gli devo dire?
'Stai andando a letto con altri?'
Certo che sì, me le cerco.
Però il fatto di non averne conferma e non vedere niente, chiaramente non cancella il fatto.
Nascondere la testa sotto la sabbia per non stare male non cambia la realtà. Se Cris sta andando con altri, che io lo venga a sapere e ne trovi conferma o meno, non cambierà nulla.
Sospiro.
Chiarire le nostre posizioni dopo delle settimane che ci siamo lasciati, credo sia il minimo.
Io comunque non riesco a smettere di pensarlo ogni secondo, dormo poco, lo fisso sempre e mi rodo il fegato di continuo.
Lui si ostina ad ignorarmi.
Si trattiene oltre gli allenamenti per non stare con me un secondo di più e va via quando io ormai sono già andato.
Non ci incrociamo mai, però lo intravedo nel suo giardino, sento le voci degli altri, ha sempre qualcuno che lo viene a trovare nei tempi liberi.
Come vorrei fare ancora parte della sua vita.
Ho deciso io questo, non sentirmi più degno di Dio mi stava corrodendo ma... ma mi sto corrodendo ancora... con Cris... perchè non sono più parte della sua vita e mi manca.
Ed anche in campo mi manca, fatico a giocare come sapevo, ai miei livelli di prima. Sento un calo fisico, come che faticassi e non so se sono paranoie o cosa.
Ho cambiato squadra e all'inizio ero preso dal cambiamento con Cris, ho messo da parte il fattore calcistico, ma ora... ora mi rendo conto di quanto mi manchi il mio vecchio gioco, i miei vecchi compagni.
L'atmosfera che si respirava là era incredibile... a Milanello era tutto più facile, tutto alleggerito. Se uno aveva un problema tutti si facevano in mille e poi l'aria era diversa. I tifosi ti facevano sentire un calore incredibile perchè stavano lì davanti ai cancelli per te calciatore sia quando arrivavi che quando andavi via.
Se avevi problemi personali loro te li facevano dimenticare.
Ti facevano sentire amato.
Anche qua a Madrid mi sento amato, i tifosi mi adorano ma è diverso... è molto più contenuto, non è lo stesso calore. La società ci fa mantenere molto più la distanza e quindi è raro che i tifosi riescano ad arrivare a noi, da un lato è bello, però dall'altro... manca quell'invadenza.
Quando ripenso a queste cose e alle serate coi miei amici, quanto ridevo quando avevo qualche pensiero per la testa... mi manca.
Qua sono tutti simpatici e mi trovo bene e penso che se chiamassi qualcuno correrebbero però cosa posso dire?
Non so che fare con Cris?
Mi manca?
Sono stato io a lasciarlo... non mi sta rendendo la vita più facile, l'averlo lasciato. Forse ho ritrovato il coraggio di parlare di nuovo con Gesù, ma come faccio a non avere quello per parlare con Cris?
Come?
Lui è parte di me, lo amo... lo amo davvero... mi manca il non parlare con lui di tutte queste cose che mi divorano... le cose sul calcio, sulla mia vecchia squadra. Mi manca il suo buongiorno e la sua buonanotte. Mi manca... mi manca lui... la sua bocca su di me, le sue mani, le sue carezze, i suoi occhi... quello sguardo perso in me, quelle risposte 'sei dolce' senza senso... mi manca potermi abbandonare a lui, mi manca il suo collo, mi manca il suo profumo.
Non posso semplicemente chiudere con lui perchè ho bisogno di Dio.
Dio c'è lo stesso. È un fattore mentale, il mio.
So che è così, ma non so come sbloccarmi, non ne ho idea.
Il giorno dopo mi decido a parlare almeno con Karim. So che non è la stessa cosa, ma almeno avere qualche conferma riguardo i miei atroci dubbi.
Se fosse con degli estranei sarebbe un conto, ma se fosse con lui... credo che mi brucerebbe tantissimo. Karim è uno dei primi amici qua a Madrid... e forse non è questo.
Forse è che riesco ad immaginarli a letto insieme, mentre con un estraneo non ci riesco...
credo che mi sto per torturare, dopotutto.
Se sono sicuro che abbiano fatto qualcosa, chiederne conferma mi torturerebbe e basta.
Non posso andare avanti così. Sto tornando come prima di lasciare Cris, solo che il problema che ho non è più con Dio, ma con lui. E lui fa parte della mia vita al cento percento, tanto quanto Dio. Solo in modo diverso.
Ma non è Dio il vero problema... se solo superassi questa barriera che mi auto impongo.

Quando mi apre, guarda sorpreso l'ora, è presto rispetto alla tabella di marcia.
È arruffato, gli occhi mezzi chiusi, il broncio e le pieghe delle lenzuola sulla faccia e sul torace.
Sì, mi apre anche a torso nudo, in boxer.
Si gratta la nuca rasata e mi chiede in francese che ora è, si dimentica che sono brasiliano. Comunque lo capisco e rispondo.
- Scusa, so che è presto e che oggi avremmo il riposo ma... avevo un bisogno urgente di parlarti... - Alzo timidamente il sacchetto con la colazione, lui accentua il broncio e mi fissa malamente, alla fine dopo cinque minuti abbondanti che sono fermo alla sua porta, si decide a farmi entrare.
- Non c'è Cris... - Borbotta. La sua testa deve avergli trasmesso qualche informazione.
- E' stato qua? - Chiedo in fermento prima di collegare il cervello io stesso, lui corruga la fronte di più, è effettivamente spaventoso ma mi faccio coraggio.
- No, non stanotte... -
- Ma altre notti? - Karim alza gli occhi al cielo e sbuffa buttandosi letteralmente sul divano.
Casa sua è un campo di battaglia molto più dell'ultima volta, il gatto occupa la poltrona e non accenna a muoversi, visto che mi dispiace svegliarlo mi siedo sul tavolino basso davanti al divano e quindi a Karim. Che padrone di casa.
- Sì... a volte... qualcuna... - Biascica alla fine. Spalanco gli occhi e trattengo il fiato, il cuore mi impazzisce nel petto mentre la gelosia mi brucia insieme al terrore.
Potrei averlo perso davvero.
Potrei veramente aver perso Cris, questa volta.
Ma è quello che volevo. Chiudere per fare una vita che mi facesse sentire a posto con me stesso.
Lo volevo.
Fra poco potremo essere amici. Lui avrà superato me, io dovrò superare lui.
Improvvisamente l'idea di dover superare lui mi fa capire l'impossibilità dell'impresa.
Cris farà sempre parte di me in qualche modo.
Non lo supererò mai.
- Avete... avete fatto qualcosa? - Karim, che teneva gli occhi chiusi, li apre a fessura e mi guarda di sbieco. Ora non capisco se stia dormendo o se mi stia distruggendo. Forse entrambi.
- Sei qua per questo? Per riempirmi di domande su Cris? - Il respiro torna a mozzarmi, avvampo e mi irrigidisco spaventato.
È molto aggressivo anche se non in modo fisico.
- No io... - Karim si gira sul fianco per guardarmi bene, questa volta apre gli occhi e mi accusa senza mezzi termini.
- Sarò addormentato, ma non rincoglionito! - Mi strofino la bocca e abbasso lo sguardo tormentandomi le mani, mortificato, spaventato e a pezzi. Ora sta per uscire tutto quello che avevo tenuto dentro con fatica.
- Scusa, non volevo però io... ho fatto una notte terribile e anche le altre non erano facili ed io... - Alza un sopracciglio, ora sono confuso e penso non capisca bene.
Mi mette una mano sul ginocchio e così mi ferma.
- Non me ne importa, non stiamo insieme se è questo che vuoi sapere. Però non intende stare consacrato a te... - torno a fissarlo pieno di domande e di paure per le risposte, lui capisce la mia tempesta interiore ed alla fine mi lascia il ginocchio e sbadiglia per poi grattarsi lo stomaco e la pancia.
Karim ha un bel corpo atletico, non è eccessivo e nemmeno magro. È perfetto.
Di viso non è la classica bellezza ma è un tipo, lo trovo molto affascinante.
- Cosa significa? - Alla fine si decide a dirmelo, lo vedo indeciso ma poi parla senza mezzi termini, lo dice e basta.
- Ogni tanto facciamo qualcosa, non abbiamo ancora scopato. So che fa cose così anche con altri. E penso che abbia avuto un ritorno di fiamma con quel suo ex compagno. Ieri mi parlava di lui e mi diceva che si faceva delle scopate per dimenticarsi di te, prima che se ne andasse dal Manchester... - è strano sentirlo parlare molto e quel che dice mi demolisce, mi vengono gli occhi lucidi ed eccomi qua.
Lo volevo sapere e lo so ed ora?
Ora che lo so?
Sto male, sapevo di non poter reggere.
- Perchè con te? - La domanda non mi esce come l'avevo in mente, lui alza un sopracciglio scettico e infila la mano sotto i boxer per sistemarsi là sotto. È una cosa normale da appena svegli.
Ma lo deve fare davanti a me?
- Perchè io ci sono! Che domande! - Mi mordo il labbo mentre il fastidio prende il posto del dolore e della delusione.
- E perchè ci sei? Ricordo che quella volta dicesti che non volevi metterti in mezzo fra noi... ora cos'è, non sei più mio amico? - E' una domanda legittima visti i precedenti. Karim si tira su a sedere, finalmente, e lo fa stizzito. Si vede che è seccato e con quel suo piglio tipico, risponde a tono, molto duramente.
- Perchè ti stai comportando da stronzo! Quella volta non sapevo niente della vostra storia, ora me l'ha raccontata e mi ha detto perchè l'hai piantato di nuovo! Non mi piacciono queste cose e visto che Cris ha bisogno di un amico che gli faccia dimenticare uno che non lo merita, beh, io ci sono! - Mi inalbero e mi accendo come un fiammifero. Mi succede quando tengo tanto per un po', poi sotto la pressione prendo fuoco ed esagero, infatti alzo un po' la voce e gesticolo accusatore.
- E fra amici si va a letto insieme? - Per me non è concepibile.
- Certo! Per dimenticare un ex, il sesso è l'unica! Lo fai con chiunque finchè capisci che puoi fare a meno di lui. Poi ti prendi del tempo per te e basta. Ma la prima fase è proprio questa. Scopare! Ma tu che ne puoi capire? Pensi di essere consacrato a Dio... - Questa polemica non mi piace, scatto in avanti col busto e potrei sparargli se avessi una pistola in mano, è un proverbiale istante in cui non capisco proprio nulla!
- Non venirmi a parlare di Dio così! Cosa ci posso fare se ho bisogno anche di Lui? Non è corretto quello che stavamo facendo! - Karim a questo punto gli viene una luce strana negli occhi neri e mi viene in mente per un momento quello di cui parliamo con Cris. Che in realtà Karim è una tigre che dorme e che sembra un gatto, ma che se si sveglia, forse non è gestibile.
Infatti si alza e mi spinge giù sul tavolino fino a stendermi con la schiena, mi sale sopra, mette un ginocchio accanto al mio bacino e con una mano si appoggia. L'altra risale dal petto al viso e si ferma sulle labbra con due dita. Per un momento sta fermo e mi costringe giù, non sta usando vera forza ma è come se sentissi che ad un solo movimento potrebbe usarla.
Per un momento ho paura. Inghiotto.
Poi, così vicino a me, mormora.
- Tu vuoi solo un giocattolo che soddisfi i tuoi bisogno sessuali quando non ne puoi più. Non ami veramente Cris. Fra lui e Dio alla fine scegli sempre Dio. Ma sai quanto li stai prendendo per il culo così? Fingi di scegliere Dio come se fosse Dio a farti scegliere. Sei un ipocrita, perchè alla fine è quello che vuoi la sola cosa che conta. E per te conta questo... - Con la mano a cui si appoggiava al tavolino va nel mio inguine e me lo accarezza attraverso la stoffa della tuta.
Trova il mio membro e me lo delinea con decisione, poi schiaccia fino a farmi reagire. Il calore mi divampa, credo che fosse da troppo che non facevo nulla.
Senza pietà e con un erotismo mai visti, infila le dita fra le mie labbra, trova la mia lingua, mi viola senza essere veramente violento. Non fa niente di particolare, non mi spoglia nemmeno. Non sta schiacciando, non mi sta obbligando.
Però vorrei scappare. Il punto è che non lo faccio e non è certo lui che me lo impedisce.
Il suo sorriso è malefico.
- Lo vedi? - Vedo la tigre che diceva Cris.
Le sue dita frugano la mia bocca ed è come se mi ipnotizzasse, visto che non so come riesce a farsele succhiare da me.
È che mi sta eccitando davvero, l'altra mano sul mio inguine mi stuzzica in un modo che... era da giorni che nessuno lo faceva... e lo sa fare... lo sa fare tantissimo...
Poi porta la sua bocca al mio orecchio e me lo lecca prima di parlare.
- Ti piace. Sei gay, Riky. Devi fartene una ragione. A Dio non fotte un cazzo di cosa sei, basta che non vai ad ammazzare la gente... - Cerco lucidità. Così non va bene, sembra una risposta perfetta la sua, ma credo che non sia così facile, ci avrei già pensato, no?
Alla fine si decide a mettere la mano dentro, quando la sento sulla pelle mi spengo del tutto, il fuoco mi prende fino alla fine e mi inarco. Getto la testa all'indietro e succhio le sue dita mentre lui lo fa col mio lobo. Muove la mano sulla mia erezione che ormai è sempre più dura. Non lo tocco, non oso. Non sto facendo nulla, ma mi piace da impazzire quello che mi fa.
Alla fine ha ragione.
È questa la mia natura.
È questo che mi piace.
Sono un uomo come tutti gli altri, reagisco alle stesse identiche cose. Non sono sovrumano.
Penso proprio che non è per Dio il vero problema, ma è solo mio.
Ho paura di deluderlo, ma in realtà è me che sto deludendo.
Devo solo capire che è inutile.
- Puoi fare le crociate che vuoi, ma alla fine è questo che vincerà sempre! Tu sei così, Riky! Ficcatelo in testa! E se tieni davvero a Cris come dici... piantala con le stronzate... o la prossima volta che verrà da me, scoperà per davvero! - L'idea che loro lo possano fare mi manda in tilt, li immagino e per assurdo confondo l'immagine di loro due, con me. Non è un vero sogno erotico, questo, non penso. Però sono confuso ed ora come ora vorrei solo aprire gli occhi e rendermi conto che qua sopra c'è Cris e non Karim.
Lo sogno, per questo breve momento, ed arrivo all'orgasmo così.
Chiamando il suo nome, il nome di Cris.
Karim sogghigna contro il mio orecchio, poi mi lascia un bacio inspiegabile.
- Va da lui e riconquistalo, non è ancora finita, però se aspetti non ce la potrai più fare... e fanculo a ciò che è giusto e sbagliato. La vita è questa. La vivi con ciò che vuoi. La puoi vivere sognandola o facendola davvero, ma non cambierà nulla perchè in ogni caso resterà sempre un tradimento. Ormai non ti puoi più tirare indietro. Tu lo vuoi. E se è vero che lo ami, non hai scelta. - Con questo si alza e mi lascia andare, io mi tiro su sui gomiti e lo fisso sconvolto, si ributta giù sul divano e si accomoda a pancia in giù. Non so se sia per nascondere delle reazioni insoddisfatte o se vuole davvero dormire, però mi liquida così.
Sono sconvolto.
Letteralmente.
Però ha ragione su tutto quello che ha detto.
Karim la tigre, altro che Karim il gatto. Ed è assolutamente sveglio come non mai.
Sto solo diventando ipocrita e falso, sto aggiungendo un altro tremendo peccato. Non mi farà guardare meglio me stesso, fingerò solo di esserne capace. Però se guardassi bene vedrei tutto quello che ancora non va e non mi piacerei lo stesso.
Alla fine bisogna accettarci così come siamo, con tutti i nostri difetti.
Non parlo dell'essere gay... essere gay non è un difetto.
È un difetto non avere il coraggio di ammettere le cose come stanno. Dovrei parlare con Carol e smettere di ingannarla, ma la consapevolezza che a farne le spese sarebbe Luca mi blocca.
Non sono una brava persona, specialmente non sono perfetto. Ho lavorato tanto per cercare di esserlo, però sono stato presuntuoso nel credere di poterlo essere.
L'unico perfetto è Dio, perchè perfino Gesù ha dimostrato di non esserlo nell'accezione ideale.
Ha sofferto da uomo e nell'apice della sua sofferenza è arrivato a dubitare di Dio perfino lui. È questo l'insegnamento che devo ricordarmi.
È giusto ambire alla perfezione, ma bisogna stare attenti a non cadere nel peccato di presunzione.
L'unica vera perfezione è Dio e nessuno mai potrà essere come Lui.
Io amo Cris, se questa è la mia più grande imperfezione, dovrò arrendermi.
Ma non è un problema per Dio, quindi la devo smettere di separarlo da Cris. Possono benissimo convivere.
È Cris e Carol che non possono convivere, è diverso...”