CAPITOLO LXXXIII:
LA FORZA PER AMARE


Che medita qualcosa è chiaro come una scritta al neon. Riky pensa di poter nascondere le cose e magari è così bravo da riuscirci con tutti, ma con me non potrà mai, che se lo levi dalla testa!
Quando mi saluta sforzandosi di essere allegro è chiaro che medita e la cosa sicuramente non mi piacerà!
Il ritiro inizia con calma. L'atmosfera è serena, il mister impiega tutto il tempo per conoscerci bene, sta tanto con noi, parla, ride e scherza. È molto simpatico e spiritoso, si dimostra interessato a noi ed il primo discorso che ha fatto è stato sull'essere un gruppo unito e compatto e di non sputtanarsi mai a nessun costo. Di tenere i problemi del gruppo nel gruppo, di risolverli e di difendersi ad ogni costo.
È un discorso che mi piace, se non c'è il gruppo non si gioca nemmeno bene. Dobbiamo essere amici fra noi innanzitutto. Purtroppo in un anno si sono create un po' le fazioni naturali anche se non dovrebbe essere una cosa poi così netta.
Spagnoli contro stranieri e fra gli stranieri noi portoghesi e brasiliani facciamo ulteriormente gruppo a parte perchè parliamo nella nostra lingua e siamo amici fra di noi.
Io lo ero già prima di Pepe e Riky, Pepe lo era con Marcelo che lo era con Riky... è normale che abbiamo legato fra noi. Non è che escludiamo nessuno, però un po' capita che in effetti non siamo uniti.
Un po'?
In effetti per niente. Noi non sappiamo che succede nel gruppo degli spagnoli.
Il fatto è che loro sono molto patriottici e non so nemmeno se sia quello il punto. Più che altro sono molto uniti e compatti fra loro ed è per questo che la Spagna è così forte.
Però ne risente l'unione dei club.
Mourinho avrà molto di cui lavorare.
A sera, in camera, chiamo Riky. Ha ancora dei giorni per prepararsi all'operazione al ginocchio, poi riposo assoluto per un po' e piano piano ricomincerà con la fisioterapia e la riabilitazione.
Se tutto andrà bene, per Gennaio potrebbe tornare a giocare.
Speriamo.
Poi non dovrà più smettere.
La sua voce è falsamente allegra, come lo sapevo.
- Ciao tesoro! Come è andato il primo giorno con Mourinho? - Scuoto la testa e sospiro.
- E a te la tua conversazione con lui? - Io non ci ho ancora parlato da solo, non ha voluto dare l'impressione di essere troppo incentrato su uno di noi, è stato in generale con tutti noi.
Apprezzabile.
Lo sento trattenere il fiato preso in contropiede e rotolo a pancia in su guardando il soffitto mentre allargo braccia e gambe.
- La... la mia? - Scuoto la testa.
- Sì certo, la tua! - Silenzio. - E' andata male? - Mi alzo a sedere e guardo torvo il muro.
- No no perchè lo dici? - Si affretta a dire. Ma come fa a non capire che è evidente che nasconde qualcosa?
- Perchè sei strano! Sputa il rospo subito! - Riky sospira, starà pensando che non potrà mai farmela.
- In realtà non riesco ad inquadrarlo bene. Ad un certo punto ho avuto l'impressione che si preoccupasse tanto di me per assicurarsi che tu stessi bene! - Questa poi. Mi si drizzano le antenne e l'ego decolla.
- Perchè, scusa? Che c'entravo io? Ti ha chiesto di me? -
- No... beh, ha capito che stiamo insieme! - Sgrano gli occhi shockato.
- E come? Ci ha visti insieme pochi minuti! -
- Sì però è molto sveglio, aveva dato un'occhiata alla squadra prima e ha notato il nostro rapporto speciale. Mi ha chiesto come sto e lentamente abbiamo parlato di me. -
- Allora che c'entro io? -
- Perchè ho cominciato a parlare dell'aspetto fisico e calcistico. Poi lui se ne esce che sono distratto da te, parliamo della nostra storia e poi mi chiede un quadro completo su di me. Così glielo do. Dalla vita privata, i miei problemi personali con la fede, che non sono problemi ma in un certo senso sì, con Carol, la nostra storia, poi la questione calcio e salute e insomma, gli dico un po' tutto... - Ancora non capisco. Credo che Riky sia troppo prevenuto nei suoi confronti e mi sconvolge perchè di solito sono io quello.
- Ma allora? È stato carino! Quale allenatore si impiccia tanto della vita dei suoi calciatori? -
- Lui è famoso per essere uno che lo fa coi suoi... - Ammette.
- Quindi ci è andata bene! Lo fa perchè si interessa a noi! - Non demordo.
- Sì... e no... c'è qualcosa che... non te lo so spiegare bene. Ad un certo punto ho avuto l'impressione che volesse assicurarsi che fra noi andasse bene per avere la certezza che tu non avessi problemi a calcio! - A questo scoppio fragorosamente a ridere e lui sospira paziente.
- Scusa ma è comica la cosa! Sei troppo contorto, amore! Rilassati! Era solo interessato a te! Sa che hai avuto un anno difficile, ora sarai operato... e poi ti conosceva un po' meglio degli altri, no? -
- Sì, eravamo entrambi a Milano... -
- Per cui di che ti preoccupi? -
- Niente, però ho questa sensazione. Ha detto che se fra noi va bene, va bene anche a calcio. Che ci influenziamo di sicuro a vicenda. - Questo potrebbe essere sospetto se isolato.
- Ma poi ha voluto sapere tutto di te, no? Non era quello che pensi tu. - Non so perchè difendo tanto uno sconosciuto, però voglio che da ora le cose in squadra vadano bene, ho fame di vittoria!
- Sì, non so... dai, sai che sono paranoico! Lascia perdere! Come è andata a te? - Cambia discorso in modo evasivo, ma sarà meglio che ci torno più avanti.
- Bene, molto tranquillo, non siamo ancora tutti e il mister vuole conoscerci bene per prima cosa. È stato tanto con noi, ha parlato molto, riso, scherzato. È simpaticissimo, sai? Mi ha fatto un'ottima impressione. -
- Bene! Sono contento! È positivo! Ci serve una persona in gamba a guidarci. E comunque è un bravo allenatore, senza ombra di dubbio! - Ma quanto si capisce che non è ancora convinto.
Vorrei sapere che fare con lui. Forse è triste ed infastidito perchè non è qua... magari si tratta di questo.
Voleva fare il ritiro. Giocare. Insomma, stare ancora fermo, per di più tutto questo tempo, lo butterà giù un sacco. Lo sapeva, dannazione! È stato ingenuo a decidere di fare il mondiale lo stesso pensando di potersela cavare solo con poche settimane di riposo assoluto!
Ma ormai è andata e devo cercare di tenerlo su.
- Vedrai che questi mesi voleranno, quando sarai qua anche tu sarà divertentissimo. Ripenserai ai momenti difficili come ad un sogno lontano. Pensa che supererai ogni cosa, perchè è scientificamente provato che il tempo va avanti a qualunque costo, anche se ci sono problemi, il tempo scorre. E niente dura per sempre. - Ma quanto sono profondo, filosofico e scemo. Lui ridacchia alla mia sparata cretina e commenta.
- Niente niente? - Poi ci penso e rispondo con faccia tosta.
- A parte il nostro amore e la mia erezione! - Qua scoppia a ridere e fischia divertito per buttarmi giù dal mio splendido piedistallo, ma è ovvio che l'ho fatto apposta e lui lo sa.
- Senti senti! Ma chi ti credt di essere? Un adone? - Però è bello quando parliamo e ridiamo così insieme. Di solito è sempre così fra noi. A parte quando sta male.
- Certo! Non puoi negarlo che io sia il dio del sesso con un cazzo favoloso ed una durata da record! - Fischia ancora e fa anche buu...
- Insomma, io pensavo a qualcosa di meglio, ma non ho termini di paragone quindi dovrò fidarmi! Anche se Karim dice di essere meglio di te! E anche Sergio se vuoi saperlo! - Scatto in piedi come una molla e fisso battagliero la mia immagine riflessa allo specchio. Sono in boxer ed è il cazzo coperto che mi guardo.
- Non è vero! Come hanno osato? Non possono saperlo! -
- Come no? Te l'hanno visto ed hai provato a fare porcherie con tutti e due quando dovevi farmi ingelosire! Quindi teoricamente lo sanno! Penso che potrei fidarmi! - Da un lato amo quando scherza così, in pochi sanno di questo suo lato spiritoso, sta a tutti i giochi e lo adoro, non è pesante. Cioè non sempre.
Riesce a segarmi le gambe come nessuno!
- Non sono migliori di me! Duro molto di più io! Parliamo di durata! - Lui ride schernendomi ed io tutto preso dalla cosa continuo imperterrito: - Cazzo, domani ce lo misuriamo! -
- Ma cosa c'entra la grandezza con la durata? - Domanda logica.
- Niente, ma è un modo per zittirli! Non hanno detto che sono meglio di me? Per prima cosa decreteremo il cazzo più bello e più perfetto, poi faremo la gara di durata! -
- Provaci e non disturbarti a chiamarmi mai più! - Lo dice con la sua vocetta dolce e tenera, ma mi ha praticamente raggelato.
Così calmo i bollenti spiriti e mi affretto a lavorarmelo.
- Ma no amore, cosa hai capito? Non ci facciamo fra di noi! Cronometreremo il tempo che ci mettiamo ad avere un orgasmo! -
- E come pensi di fare? - Ma perchè fa sempre le domande giuste? No, non mollerò mai!
- Ci faremo una sega insieme! - Poi realizzo cosa può aver capito. - NON UNO ALL'ALTRO, OGNIUNO A SE' STESSO! - Riky sospira come avesse a che fare con un bambino scemo. Forse lo sono, ma almeno l'ho fatto ridere.
- Ci mancherebbe altro! Comunque non è una dimostrazione valida. Se si parla di durata si considera la durata in un rapporto. Quando ci si masturba non è la stessa cosa di quando si fa sesso con gli altri. Non è un valore attendibile per stabilire chi dura di più! - Mi fermo, mi scollego, ripenso a quello che ha detto e per un momento mi dico che non può aver detto quello che ho sentito.
- Amore, se parli così mi ecciti! Facciamo le cosacce per telefono? - Lui ride ed il suono della sua risata è balsamo. Lo amo così tanto.
- Per cui se osi fare sesso a tre con loro per vedere chi dura di più prima dell'orgasmo ed in generale chi lo fa meglio, ribadisco. Non disturbarti più a chiamarmi. - Sempre calmo e gentile. Quello ti insulta con calma e gentilezza e poi tu stai li a chiederti se erano insulti o complimenti.
Il mio amore divino!
- Ti amo, lo sai? Sei così fantastico! Dici delle cose in un modo che... sei unico! Ti voglio con me per tutta la vita! Credo che senza di te mi taglierei le vene, non andrei avanti! - Esagero, ma è vero che lo amo e lo adoro. Per me lui è unico e quel che provo, ormai, non è rimpiazzabile con niente né mai lo sarà. Mai.
- Anche io ti amo... - Lo dice sorridendo rilassato e sono contento d'averlo rasserenato.
- Però devo mettere a tacere Karim e Sergio! Non esiste che si credano migliori di me in quel campo! - Penso scuota la testa divertito.
- Beh, il minimo è aspettare che Sergio torni dalla nazionale... e poi medita su questo, stanotte, mentre pensi al modo per proclamare la tua superiorità sessuale... - Sì, dì ancora porcherie tesoro... la mano corre sotto i boxer e agguanta il cazzo.
- Quando vieni a trovarmi per scopare? - Quanto sono romantico. Lui mi ignora.
- Per essere davvero sessualmente superiori, non basta misurarsi con 2 ragazzi se sei in una squadra di 20, mi capisci? - Sgrano gli occhi e smetto di farmi la mia meritata sega sulla sua vocetta tenera che parla di cose sconce.
- Cioè devo misurarmi con tutti? - Lo sento sorridere trionfante!
- Hai capito perfettamente! -
- Ma così può essere che esista uno sessualmente meglio di me! Cazzo, su 20 uno ci sarà! - La sua risata mi rallegra e mi deprime insieme. Non capisco se vuole torturarmi, divertirsi o tutti e due. Penso tutti e due.
- Eh, la superiorità sessuale va conquistata con il sudore! - Però ci scherza su e non è una cosa che saprebbero fare in molti, non con la stessa genialità. È brillante, mi piace tanto per questo. È all'altezza di ogni cosa.
Ovvio, se non è in fase 'buco nero'.
- Sarà mia! - Poi aggiungo. - Ed anche tu! - E con questo torno a masturbarmi per darmi la carica.
Ridi. Ridi ancora. Sì ancora un pochino.
- Ok tesoro, è meglio che ti lascio dormire... è tardi... - Mi saluta con dolcezza ma a questo punto lo fermo perchè sono quasi alla fine.
- Aspetta aspetta un secondo ancora... - Dico con voce roca. Capisce subito cosa sto facendo.
- Oh ecco, mi sembrava strano che non l'avessi fatto! - Mi schernisce e mi basta poco, raggiungo il mio meritato orgasmo sulla mano. Sì amore mio! Ti amo!
Dal mio gemito ha capito che ce l'ho fatta e non sembra scandalizzato.
- Tesoro... da come ti vanti pensavo potessi durare di più... - Mi fermo dal respirare e mi raddrizzo mentre il cuore scoppia.
Ma questo bastardo!
- Ehi hai detto tu che con una sega è diverso! - La sua risata mi accompagna verso la notte.
Con questa bellissima conversazione ogni problema e sensazione è scappata, sono solo le sue solite paranoie. È fatto così, se non ne ha non è contento.
Però poi so come fargli passare le cose.
Che palle, però. Vorrei solo fosse qua con me!


Il giorno dopo gracchio in sala mensa davanti a tutti che Karim deve lavarsi la bocca quando dice che lui è sessualmente meglio di me! Che né lui né Sergio messi insieme lo sono!
Così in breve si intavola una conversazione che non è proprio da colazione, su cosa significa e su come intendo dimostrare il contrario.
Quando decreto che appena tornano tutti faremo la gara, una voce divertita e familiare da dietro si inserisce.
- E come intendi fare? Con un'orgia? - Mi giro e tutti si zittiscono perchè è il mister, di solito questi discorsi non si fanno davanti a lui. Ma soprattutto non con lui. Però lo vedo divertito e mi butto.
- Oh no, Riky mi toglierebbe il saluto, posso vivere senza tutto, ma non senza il suo saluto! - Mourinho ride alla mia battuta e tutti si rilassano subito.
- Allora come credi di fare? - E' una cosa che in effetti incuriosisce tutti.
- Uhm... suggerimenti? - A questo punto ci pensa e poi alza le spalle.
- Servirebbe un giudice esterno ed imparziale che si occupa di tutti allo stesso modo! - Sgrano gli occhi e prima di attivare il cervello la sparo scandalizzato.
- Si sta proponendo lei?! - Da sotto il tavolo qualcuno mi tira un calcio, ma in realtà sento almeno tre piedi contro i miei stinchi.
Lui ride e mi dà una pacca sulla spalla, poi mentre se ne va al suo tavolo come niente fosse, risponde:
- Eh mio caro, per voi io sono troppo! Vi sfiancherei e non voglio togliervi le forze per giocare! - A questo punto si leva un'ovazione ed un applauso per lui che ha dato una gran bella risposta zittendomi, io fischio e ridendo lo metto definitivamente nella mia lista bianca.
È alla nostra altezza. Cioè non fisicamente visto che è basso, ma lo è come tipo.
Mi piace, è deciso!

Per il resto non fa veri e propri colloqui, l'ha fatto con Riky perchè poi andava via, credo che gli altri voglia conoscerli con calma e sapere le cose alternativamente.
Dopo alcuni giorni fa una conferenza e gli chiedono di lui, quello che dice mi colpisce.
Le sue conferenze sono famose per finire male, sono sempre accese ed ha un brutto rapporto coi giornalisti. A parte questo, di Riky dice che è quasi irriconoscibile, sembra spento ma che non ci saranno problemi a farlo tornare quello di un tempo, che basterà dimostrargli tanto amore e tanta fiducia. La cosa mi lascia completamente perplesso.
Dalla loro conversazione è trapelato questo?
Che sta male?
Cioè andiamo, lo so com'è fatto, sicuramente non è felice e sereno, ma non pensavo che si facesse vedere addirittura così dal mister! È già a quel livello?
O magari ha esagerato?
Colpito da quello che ha detto, e preoccupato, approfitto del giorno del ricovero di Riky, prima dell'operazione, per chiedere al mister se posso andare a trovarlo.
Durante il ritiro estivo non c'è un vero e proprio regime rigidissimo, in casi eccezionali possiamo richiedere un paio di ore. A volte ce le danno da programma. Anche giornate intere, dipende. Dopo di questo partiremo per il tour americano, gli spagnoli sono tornati, per cui abbiamo mezza giornata prima di partire e la sfrutto per andare a trovarlo, passo per l'entrata sicura senza farmi vedere da nessuno e assicuratomi che sia in un momento da solo, entro in camera.
Quando mi vede si illumina, ma i suoi occhi sono preoccupati, sono tesi, sono angosciati. Prega e pensa, prega e pensa. Incessantemente. Lo so come sei fatto, lo so molto bene.
Non serve che dici niente.
Ma cosa posso fare con lui? A volte penso che distrarlo e farlo ridere non sia sufficiente.
Sospiro e mi siedo sorridendo, non riesco ad essere così allegro. Ho per la testa le parole di Mourinho. Sono state come pugni allo stomaco. Forse dovrei parlarne con lui.
Tende il braccio mentre mi siedo nella sedia accanto e gli prendo la mano, gliela bacio. Lui è steso sul letto, ma ha la schiena alta contro la spalliera ed il cuscino.
Mi perdo nel suo volto tirato e preoccupato, ma sorridente e felice di vedermi. Il mio cucciolo.
Mi chino e lo bacio e lui si rilassa.
Sono svenevole quando lo vedo, però mi fa un effetto... come il primo giorno che l'ho visto. Solo che ora è mio.
- Come stai? - Chiedo girandoci intorno. Lui si stringe nelle spalle.
- Bene... arriveranno tempi peggiori... -
- E migliori! - Lo correggo. Ridiamo insieme. Ci siamo scambiati i ruoli. Da quando stiamo insieme ci siamo influenzati molto e cambiati. Lui mi ha maturato e reso ottimista, lui si è incupito così tanto.
Si è spento? Ha ragione il mister?
È colpa mia?
Si è spento da quando sta con me?
Non lo riconosceva... è una cosa orribile. Se è colpa mia come posso rimediare?
Forse sono apprensivo, con lui sono così, ma lo amo troppo per lasciare che stia male, se io c'entro qualcosa devo sistemare tutto. Non so come, ma devo.
- Che hai? - Mi chiede. Perchè se io capisco al volo tutto di lui, la cosa è reciproca. Mi piace per questo. Paritario.
Gli stringo la mano, le dita intrecciate, gliele bacio una per una e lui si rilassa ancora.
- Hai sentito la conferenza del mister? - Riky fa un'espressione colpevole e abbassa gli occhi. Inghiotte a vuoto e stringo la presa per far sì che mi guardi e non distolga mai lo sguardo dal mio. Mai.
- E' così? Ha ragione lui? - Chiedo serio. So che non è il momento più adatto, ma potrebbe essere il solo per farlo di persona prima di chissà quanto.
Si strofina le labbra, gli occhi sono delle calamite, non può evitare di guardarmi.
Sospira sconfitto e si passa l'altra mani fra i capelli che si scompiglia, ancora non hanno forma decente, figurarsi.
- Non posso giudicarmi da solo, non credi? - Risposta perfetta e oculata.
- Riky, ti stai spegnendo? Sei così cambiato? Stai... stai tanto male? Sei sfiduciato come dice lui? - Stringe le spalle, è in difficoltà e a disagio, non ne vuole parlare e forse si sente anche sotto esame, ma è con me. - Devi parlarne con me. È con me che devi parlarne. Sono contento se ti confidi con altri, ma devi farlo anche con me. - Così mi avvicino ulteriormente e mi chino per essere alla sua altezza. I volti vicini, non mi scappa una sola inclinazione.
Cerca di controllarsi, di trattenere, ma la tensione sale, sale così tanto che mentre mi limito ad aspettare una risposta, gli diventano gli occhi lucidi. La potenza del mio sguardo, lo so.
- Ho paura di non tornare più. Ho paura di essere finito. Ho paura che sia il colpo di grazia... - Lo dice forse per la prima volta sul serio, la voce gli trema e mi stringe il cuore. Così stringo lui. Lo abbraccio e chiudo gli occhi mentre nascondo il suo viso contro il mio collo, nel suo posto preferito. La mano sulla nuca, fra i suoi capelli incolti. Amore mio.
Oh amore mio...
- Non è così. Hai 28 anni, è ancora presto per essere finito. Sei rimasto indietro per una serie di problemi, faticherai ma non sei finito, ti aiuteremo tutti, vedrai. - Scuote la testa sommesso mentre tira su col naso.
- Non siamo a quel livello. Se rimango indietro, solo tu mi passerai sempre la palla per aiutarmi. Gli altri non sprecheranno il loro tempo. Ormai sono indietro. Ormai... tu volerai ed io... - A questo la voce gli si spezza, non riesce a continuare e piange del tutto. Dio come vorrei cancellare tutto. Come vorrei averlo obbligato a fermarsi quel giorno. Perchè è del tipo che sopporta e inghiotte e va avanti ad ogni costo? Perchè è così? Se si fosse fermato quando doveva... se me ne fossi accorto... se fossi riuscito a...
Non ho idea di che cosa fare. Lo tengo con me, lo abbraccio e lascio che pianga mentre il panico mi invade. Come lo aiuto?
Gli prendo il viso fra le mani dopo un po', faccio sì che mi guardi e con aria preoccupata ed intensa, mormoro.
- Perchè da quando stiamo insieme ricordo solo momenti difficili per te? O per Carol, o per Dio, o per gli infortuni, o per noi... perchè... perchè non riesco a farti stare sereno? Perchè non riesco a renderti felice? Ho giurato a me stesso che ti avrei fatto felice, sempre. Eppure non ci riesco... non so cosa fare... - E' la prima volta che mi mostro smarrito davanti a lui e alle sue insicurezze. Volevo essere forte, volevo dimostrami uno che sa sempre cosa fare ma sul calcio è un conto, nella vita reale è un altro.
Non sono perfetto. Non sono in grado di fare miracoli e aiutare sempre.
Non so cosa fare per farlo felice. È sempre con qualcosa che non va. Sempre.
Lui è scivolato lentamente sotto ai miei occhi... e se ora non sono in grado di riportarlo a galla?
La paura mi coglie ed è lui che mi abbraccia, mi circonda il collo e fa la stessa cosa che ho fatto io con lui. Stringe e mi toglie il fiato per un momento.
Così comincia con un sommesso 'ssss'.
- Non sei tu. Toglitelo dalla testa. Sei il solo che mi fa andare avanti, che mi fa rialzare, che mi aiuta, che mi fa sorridere. Sei il solo a farmi davvero bene. Sei la mia ragione per ogni cosa. Non sei tu. Non pensarlo mai, Cris. Mai! - Un po' il peso si allevia, respiro meglio e stringo gli occhi insieme a lui.
Dio, sostienici, perchè da soli rischiamo di non essere sufficienti.
- E nemmeno tu non dubitare di essere finito. Non sei finito. Non è il colpo di grazia. Ti prego... non pensarlo. Voleremo ancora insieme, faremo dei bellissimi goal in coppia ed esulteremo un sacco. Sarà bellissimo. Sarà ancora bellissimo. Ci devi credere, però. Crederci è la prima cosa, la più importante. Senza la volontà, senza la fede, non diventa reale. - Non so come mi esca, non so come trovi queste parole, ma grazie a Dio le trovo e lo sento rilassato mentre mi abbraccia, così striscia sul viso e mi bacia in risposta con la sua dolcezza che mi scioglie sempre.
Non posso amare al punto da essere terrorizzato per il suo dolore.
Eppure eccomi qua. Se servisse gli darei il mio ginocchio ed anche tutta la gamba.
Sono spaventato dal sentimento che provo, dal modo in cui riesco ad amarlo. Non ho mai amato niente e nessuno a questo livello. Con Junior è un'altra cosa, non la posso paragonare, ci stiamo conoscendo, scoprendo, non ho l'istinto paterno, cioè mi sta uscendo ora, ed in ogni caso è diverso da Riky.
Riky è tutto.
Non voglio che gli succeda nulla e quando gli capita sto così male. Così male.
La fronte sulla sua.
- Promettimi di venire sempre da me per tutto, qualunque cosa, sempre. Non importa quanto negativa sia. Vieni e dimmi sempre tutto. Non nascondermi niente. A me non nascondermi mai niente, Riky. Mai. A qualunque costo. - Trapela completamente la mia paura di perderlo e lo sente. Mi carezza la nuca e la schiena e sorride debolmente.
- Sempre. - Però sembra che stia pensando un sistema per evitare di pesarmi addosso. Lo conosco, so che lo sta pensando.
- Ti prego. - Lo supplico. - E' importante. Ho spalle larghe, posso tenere tutto. Vieni. - Pensavo di essere quello fragile fra noi, forse lo ero, forse lo sono. Ma è così che succede quando ci si innamora. Si diventa forti per l'altro, si trova la forza necessaria per sostenerlo e la si tira fuori ad ogni costo. E ce la fai.
Per questo ce la farò ancora e ancora per tutte le volte che gli servirà.
Annuisce e mi bacia ancora.
- Ti amo. -
E questo, poi, lo diciamo insieme. Sorridiamo.”

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E' vero che...
Primi di Agosto 2010, se non ricordo male era l'8 (o comunque un numero ad una cifra). Riky viene operato al ginocchio, poco dopo la squadra vola negli States per il tour americano dove disputeranno (come ogni estate) delle amichevoli. Dopo l'operazione Riky ha da stare fermo fino a Dicembre compreso di sicuro, poi dipenderà dal suo recupero il ritorno in campo. La prognosi era ufficialmente 6 mesi, lui torna dopo 5.
A metà Luglio, quando la squadra si è riunita in ritiro, Riky e Mou hanno avuto l'incontro preliminare perchè poi Riky è andato a riposo. Mou in una delle primissime conferenze stampa dice esattamente le parole che ha detto Cris nel capitolo, dove spiega che Riky è irriconoscibile, che non è lo stesso che era prima, che sembra abbia perso la fiducia in sé stesso, ma che non crede ci saranno problemi a farlo tornare come prima, che bisogna dimostrargli tanta fiducia e tanto amore.