*Ecco un altro capitolo. Qua vediamo come Cris ha aiutato Riky cambiando la sua mentalità fragile ed instabile, rendendolo forte come lo è ora. E' un cambiamento che salta all'occhio a tutti quelli che lo conoscevano prima e che ora se lo son ritrovato così forte, stabile, sicuro. Ed è ovviamente merito di un certo Cris che non l'ha mollato un secondo ed ha lavorato su di lui in tutti i modi. Per il resto ci godiamo quei momenti di coppia perfetti e sereni fino alla nascita della piccola Isabella e... ad un finale col botto! Il prossimo capitolo vedremo l'esito di quel che accade nel finale. Lo metto mercoledì. Buona lettura. Baci Akane*

CAPITOLO XCIX:

CREDERCI LO RENDE REALE



Arrivavo al mattino presto fuori da casa sua, gli scrivevo un sms che lo svegliava, lui ha il sonno leggero e lo sentiva sempre.
Dopo il decimo sms di fila, si decideva a darmi retta e si alzava se non altro per evitare l'ultima minaccia che arrivava puntuale col decimo.
'Se non ti alzi e non vieni, entro io!'
Minaccia efficace visto che usciva sempre.
Saliva in macchina, lo portavo in un posto di fiducia di un mio caro amico a fare colazione, è un bar dove ormai siamo fissi, di lui sono tranquillo ed anche se non amoreggiamo, posso farmi vedere con Riky nel suo locale.
Facevamo colazione, interagivamo con questo mio felice amico capace come me di far ridere un morto, lo portavo lentamente nel mondo dei vivi e poi lo trascinavo in giro se avevamo la mattinata libera.
Un po' di shopping oppure qualche gita nei dintorni di Madrid, io e lui soli. A volte con mio figlio o con Luca... o con entrambi.
Facevamo anche la famigliola felice con i due figli.
Questi momenti gli piacevano, Luca si è affezionato a me e adora Junior come se fosse il suo fratellino.
Momenti davvero sereni.
Poi io andavo ad allenamento e lui a fare fisioterapia, prima del mio allenamento normale facevo palestra con lui, come in autunno ed in inverno.
Tutto il tempo a parlare e a fare battute.
Poi lui finiva ed andava a casa da Carol dove faceva il funerale mentre io mi allenavo con la squadra.
Di sera tornavo a scrivergli miliardi di sms. A volte non poteva effettivamente piantare Carol, altre veniva o a cena o dopo.
Lo obbligavo a stare con me tutto il tempo e ad ascoltare quel che avevo da dire, non solo cazzate.
Gli dicevo che non esistono ostacoli insuperabili, che anche il più grande è affrontabile.
Gli spiegavo del mio motto. L'amore degli altri mi rafforza, l'odio mi rende invincibile.
Grazie a questa mia mentalità sono diventato così inarrestabile.
Sugli insulti mi carico, sulle insinuazioni negative reagisco giocando il triplo meglio. Tutto il negativo mi carica, mi dà la forza per fare meglio e di più.
Ho fatto come quelle sedute di terapia alternativa dove ti ficcano davanti ad un televisore per giorni e ti bombardano di immagini dello stesso tipo per ipnotizzare il tuo cervello e trasformarlo in una cosa precisa.
Io gli ripetevo cose sulla forza mentale, sulla positività, sull'essere ottimisti.
- Non sai se Dio esiste. Nessuno lo sa. Non ci sono delle vere prove, no? - Questo è stato il dialogo che lo deve aver convinto. Non so come mi sia venuto in mente ma ce l'ho fatta.
- Beh, tecnicamente no però guardati intorno, il creato è la prova più grande! -
- Sì ma la scienza ha spiegato come è avvenuta la creazione! -
- Ma la prima scintilla da cosa è scaturita se non da Dio? -
- Se parli con uno scienziato ti saprà dire da cosa. - L'ho zittito. Io credo in Dio, ma volevo puntare l'attenzione su una cosa precisa. Così mi ha ascoltato col broncio convinto che lo stessi demolendo. In un certo senso è stato così.
- Però tu ci credi. Quindi per te esiste. Ed il fatto che tu sei sicuro che esiste ti fa vedere nella vita di ogni giorno dei miracoli, te li fa percepire in quel modo. Come messaggi di Dio. E vivi la tua vita secondo la tua fede. - Ha annuito. - Ma i miracoli che tu vedi li fai accadere tu perchè credendoci li fai avverare. - Riky si è incupito ancora senza capire dove volevo andare a parare, era un discorso complicato.
- Non ho il potere di fare miracoli. Solo Dio ce l'ha! Quando sono guarito da quella che doveva essere una paralisi, non l'ho fatto io ma Lui! -
Ho scosso la testa ed alzato le mani per fermarlo e riprendere la sua attenzione.
- I tuoi genitori hanno sempre avuto una grande fede, vero? - Ha annuito. - Bene. Quando hai avuto quell'incidente quanto hanno pregato? Quanto hanno ripetuto di avere fede che ti avrebbe guarito? Che sarebbe andato tutto bene? - Riky ha fatto l'espressione di uno che non aveva sentito altro che quei discorsi. - Fino a che non ci hai creduto tu stesso più di quanto non avessi mai fatto, no? - Lui ha ancora annuito ed ha cominciato a rischiararsi capendo cosa volevo dire. - E sei guarito davvero. Per cui hai pensato di essere stato miracolato da Dio. Ma magari è stato il fatto che voi ci credevate. Credevate che Dio ti avrebbe guarito. Questo ha reso possibile il miracolo. Non Dio stesso. A prescindere che Lui esista o no, siamo noi i fautori del nostro destino, siamo noi che facciamo i nostri miracoli! - Sono rimasto in attesa e visto che ci stava pensando, ma che non rifiutava la cosa in modo categorico, ho continuato con convinzione. - Dio esiste, ma la Sua forza dipende da quanto noi ci crediamo. Se noi ci crediamo ciecamente e siamo capaci di buttarci in un burrone convinti che Lui ci salverà, qualcosa succederà davvero. Qualcosa che ci salverà. Nessuno saprà mai se a salvarci poi è stata una coincidenza od un miracolo vero, però è successo. Capisci? Se tu però non credi in Dio vivi negativamente, lo escludi, diventi cupo, depresso, chiuso al mondo, alla vita, agli altri, alle belle cose e finisce che davvero non ti capita più niente di bello, perchè sei così chiuso che non puoi vedere il bello che hai intorno, non ci riesci nemmeno se è davanti ai tuoi occhi. Però se ci credi, se ti apri, il bello entra, tu stai meglio, diventi felice e trovi la forza di andare avanti e crearti i tuoi miracoli. Miracoli che magari sono mandati da Dio, ma che comunque avvengono grazie a te che sei aperto a Lui. Capisci cosa sto cercando di dire? - Lui mi ha guardato senza fiato, gli occhi spalancati, immobile come se avesse la visione di Gesù in me.
Ho sempre adorato quel tipo di sguardo.
Così finalmente ha annuito, si è rischiarato la gola e ha parlato con una forte emozione e gli occhi lucidi.
- Dio esiste se noi gli permettiamo di esistere. Dio agisce se noi gli permettiamo di agire. Possiamo vedere Dio se apriamo gli occhi convinti che è lì che è. - Ha riassunto tutto molto bene.
- I miracoli li può fare solo se noi glielo permettiamo, se non siamo troppo chiusi nella nostra convinzione negativa. Se stiamo lì a piangerci addosso e a dire che è finita, che non siamo capaci, che non abbiamo la forza... lui non può entrare e farci andare le cose bene, non ci può dare la forza che ci manca... dobbiamo aprirci... dobbiamo crederci. Credere che ci darà la forza. Che ce la faremo. È questa la mentalità di cui parlo! -
Riky ovviamente ha pianto perchè aveva capito ed io mi sono sentito così sereno e sollevato che mi son venuti gli occhi lucidi, ho saputo in quel preciso momento che il suo calvario era finito.
Forse avrà altri problemi, forse succederà altro di brutto, ma lui l'affronterà sempre nel modo giusto, non soffrirà più fino a questo punto, non mollerà mai. Per questo sono felice. Ho vinto, ce l'ho fatta.
Per fortuna ho trovato la forza per aiutarlo, le parole giuste.
Adesso andrà meglio, in un modo o nell'altro.
Quell'abbraccio mi ha trasmesso tutta la gratitudine, l'amore e l'adorazione che Riky ha per me e giorno dopo giorno, allenandoci di nuovo insieme, giocando ancora insieme, vederlo crescere in campo, tornare sempre più al suo meglio, rivedere la sua gioia nel giocare... e poi sentirlo venire sempre da me, ad ogni cosa, per ogni istante... sentire le sue mani addosso, il suo sorriso, le sue braccia che mi stringono e la sua voce dolcissima e felice che mi dice che mi ama.
Questa è la più grande ricompensa.
La sua felicità, ma prima di ogni cosa sentirmi amato.
Come mi fa sentire amato.
La consapevolezza, la certezza assoluta che in ogni caso, qualunque cosa succederà, fra noi durerà sicuramente per sempre, anche quando lui tornerà a finire la carriera in Brasile e avremo 10 ore di volo a separarci. Anche in quel caso.
Durerà sempre.
Dopo di questo ne sono sicuro ed è la sensazione più bella e gratificante mai provata, nemmeno stringere la Champions League regge il paragone, sono cose diverse ma la gioia portatami da Riky e dal suo amore totale non ha paragoni. Vince su tutto.
Posso affrontare qualunque cosa. Qualunque. Andrà benissimo.
Lo amo.
Mi ama.
È tutto perfetto.


Alzarsi la mattina con lui abbracciato a me è la cosa più bella che mi capita da quando sono nato. Cioè quando succede.
Purtroppo non abbiamo sempre la fortuna di svegliarci insieme, ma in questi giorni sì perchè si è trasferito da me.
Carol per l'ultimo periodo della gravidanza è andata in Brasile dai suoi genitori, intende partorire a San Paolo. Così sia lode a lei, alla sua bambina e al calcio.
Lui deve giocare, non può andare da lei.
Così è mio. È tutto mio.
Il mio tesssoro!
Riky da quando sta meglio si è riavvicinato a Carol, ma più che altro si è reso davvero conto che stava per diventare di nuovo padre.
Per cui è uno zuccherino con lei, la cosa mi sta sul culo perchè se non era per quel feto che nascerà a breve, Riky continuava a non calcolare Carol. Tanto più ora che lei sa che non la ama.
Però hanno tenuto duro per la gravidanza ed ora che lui si è ripreso ed ha di nuovo la testa da persona normale, cioè ha la mentalità aperta, è ottimista e sereno, si è reso conto che di tutta questa sua brutta situazione matrimoniale, di positivo ci sono i figli.
Così l'ha vista non più come la donna sbagliata che ha sposato per errore, ma la madre dei suoi figli.
Credo che voglia essere suo complice per far andare bene questo aspetto. Vuole continuare a crescere con lei i bambini, non far mancare loro nulla.
Riky adora Luca ed è positivo che finalmente si sia reso conto che ci sarà una nuova nascita.
Adesso ne parla di continuo, è tutto entusiasta e fa mille complimenti a Carol per il fatto che la gravidanza l'ha illuminata e cose così. Credo siano complimenti più che altro legati a sua figlia. Comunque anche se mi danno fastidio non glielo faccio vedere, non importa.
Per mesi non ha detto una parola di questa bambina, sembrava non esistere nemmeno.
Eppure quando vedevo Carol gonfia ed enorme mi rendevo conto al suo posto che lo era e mi chiedevo quando sarebbe stato felice per quello.
Ora ci è arrivato ed il contro è che parla solo di quello, ma va bene.
Dovrebbe nascere a giorni. Oggi è il compleanno di Riky e sarebbe bello se nascesse oggi anche la sua piccola principessa.
Carol dovrebbe erigermi una statua, non lo dico perchè sono spaccone, ho ragione. Riky si è reso conto che stava diventando padre grazie al lavoro durissimo che ho fatto con lui, sul guardare le cose belle che gli capitano in mezzo a quelle brutte.
Nel matrimonio disastroso ci sono i figli, gli ho fatto passare molte giornate con Luca ed in quelle gite a quattro lui è come rinato.
È stato grazie a questo che, tornando a casa, ha guardato Carol, le ha toccato la pancia ed ha sentito la piccola muoversi. Ed ha pianto emozionandosi.
Prima era concentrato su tutti i suoi errori, gli sbagli, le cose che non andavano.
Sono sicuro che dopo aver lasciato il calcio avrebbe lasciato Carol. Un circolo vizioso. Abbandonare tutto quello che non va.
Con me va bene, però sai... non puoi mai sapere.
Riky dorme ancora ma ha un'espressione molto serena, sono contento per lui. Sono contento di svegliarmi e trovarmelo addosso, abbarbicato come quelle volte, come tutte le volte che ancora dormiamo insieme con la squadra.
Lo contemplo per un po' fino a che si sveglia, credo senta il mio sguardo insistente.
Sorrido e lo bacio sulla fronte, dopo di che sulla punta del naso mentre me lo alzo dolcemente per farlo arrivare alle labbra.
- Buon compleanno amore mio... - Mormoro delicato per poi riprendere a baciarlo.
Lui sorride sulle mie labbra e muove la mano sul mio petto, risale sul collo e mi carezza il viso, io lo faccio da un po' sulla sua schiena liscia e nuda, ogni parte di noi è a contatto uno con l'altro, completamente liberi e rilassati, uno nelle braccia dell'altro.
Sono così belli questi risvegli. Firmerei carte false per farli tutti così.
Allungo pigramente il braccio sul comodino, apro il cassetto e tiro fuori un pacchetto. Glielo poso sulle labbra prima che tornino a baciarmi e lui sorride in quel suo modo dolce, così dolce.
In questo pacchetto vorrei aver messo tutta la fortuna di questo mondo, un amuleto che lo protegga da tutto e che non gli faccia più avere infortuni, ma in mancanza di una cosa simile, ho ripiegato su una croce in oro bianco nello stile semplice e classico che a lui piace tanto.
Si alza a sedere e la apre, quando la vede e la alza si illumina ancora di più se necessario.
- Mi pare che non ne hai una, no? - Dico incerto se dopotutto possa essere un regalo che abbia senso. Lui scuote la testa con gli occhi che brillano, se la rimira tutto orgoglioso come se fosse il tesoro più prezioso.
- E' bellissima, amore. Grazie! Mi conosci sempre bene! - Annuisco mentre ridendo ricordo un altro dei miei epici regali.
- Certo che ti conosco. Tutti i miei regali sono sempre stati perfetti per te. Il primissimo che ti ho fatto è stato il migliore in assoluto. - Riky si ferma e ci pensa, poi arrossisce e mi dà una spinta, ridiamo insieme.
- Il dildo è stato traumatico! -
- Ma quanto lo hai usato? - Ora da rosso diventa viola e si nasconde la faccia diventando una palla che cade di lato e rotola sul letto, io ridendo gli salgo sopra e lo ricopro di baci sul collo e sulle mani fino a che non le toglie e mi occupo del resto del suo viso.
Sono così felice che potrei stare così tutto il giorno.
Il risveglio perfetto.
- Amavi torturarmi! - Dice poi smettendo di nascondersi e accettando i miei baci. Si mette più comodo ed io sopra di lui, come se fossi la sua coperta. Lo guardo da vicino con sguardo brillante mentre ricordo quel periodo che risale al 2008 e al 2009. Un lungo periodo prima di unirci a Madrid.
Il più intenso. Non posso dire il più bello, perchè è questo il più bello, però è stato indimenticabile, indelebile, intenso, sconvolgente.
- Ti volevo a tutti i costi e dovevo averti con ogni mezzo! -
- Ed il sesso era il tuo mezzo migliore! - Esclama imbarazzato ma sulla via del rilassamento. Ridacchio ancora fiero di me per poi limitarmi ad un sorriso un po' nostalgico per i bei tempi andati, che non possono tornare perchè ora siamo diversi. A partire dal fatto che viviamo insieme, praticamente. E poi siamo una coppia, ora.
Quella volta lo dovevo conquistare ed eravamo in due città diverse. Che momenti magici.
- Però ho avuto ragione, hai ceduto a me grazie al sesso! Ti ho fatto diventare matto, ma poi da lì è cominciato tutto! -
Ed è un tutto enorme che comprende così tante cose che non basterebbe una mattinata per raccontarle.
- Non rimpiango niente, lo sai. Di quello che ho fatto con te. Mi hai sconvolto e rivoluzionato, ma sei tu la persona che aspettavo dalla nascita. Quello che ho scelto lassù in Cielo prima di venire sulla Terra. - Mi commuove e mi annoda ogni volta che fa questi discorsi, gli occhi mi diventano lucidi e lui sorride dolcemente baciandomi nell'angolo della bocca.
- Mi hai salvato, Cris. Da una vita sbagliata, falsa, forzata, non mia. Avrei insistito vivendo cose che non volevo vivere, non sarei mai stato felice, mai. Perchè ora che ho la vera felicità so che con Carol, con quello che avevo non lo sarei mai potuto essere. - Sono discorsi che esulano dal calcio perchè qua invece a calcio ne ha avuti così tanti di problemi... sicuramente al Milan ne avrebbe avuti la metà.
- Ti ho solo amato. Ho solo lottato per te e per questo. Per noi. Le mie solite manie di prendermi ciò che voglio ad ogni costo. - Cerco di sdrammatizzare perchè è la mia caratteristica.
- Sì, però mi hai fatto capire cos'è la vera vita, la vera felicità, il vero amore. Mi hai reso un vero uomo, una vera persona. E mi hai aiutato in tutti i modi, in tutti i momenti, anche quando non lo meritavo. Se ora sono più sereno e più forte mentalmente lo devo solo a te. Mi hai aiutato in così tanti modi che... non potrò mai ricambiare abbastanza... - Il nodo sale di nuovo, non lo lascerò andare, è deciso. Rimarremmo così per sempre.
Nascondo il viso contro il suo collo e rimango così cercando di calmare questa mia commozione che mi fa esplodere il petto, è così caldo. Lui. Noi. Quel che proviamo.
Mi carezza con dolcezza ed io mi lascio fare.
Quando sto meglio mi alzo, la lacrima è scesa, ma si è persa contro la sua pelle. Emozionato e con voce tremante gli dico una semplice risposta.
- Ti amo, Riky. Ho fatto tutto in base a questo. - Non so dire altro ed è a lui che la lacrima scende.
Si può amare tanto?
Io penso di sì e noi ne siamo la prova.
- Ti amo anche io. E ringrazio Dio per averti mandato nella mia vita. Ogni cosa bella che mi capita non sarebbe completa senza di te. Vittorie, diventare padre, qualunque cosa... senza di te non sarebbe la stessa cosa. - Non posso desiderare altro, non c'è altro che chiederei a Dio. Ho davvero tutto.
Forse la mia infanzia è stata difficile perchè eravamo poveri e pieni di problemi, con mio padre alcolizzato e malato e mio fratello drogato, però ora ho tutto. La mia famiglia ha risolto ogni cosa e sta bene, io sono realizzato nella mia massima aspirazione ed ho l'amore. Un amore che mi ricambia.
Che cosa posso chiedere a Dio?
Che mi ami per sempre. Se lui mi amerà per sempre, affronterò ogni cosa.
Alza la croce e la guarda ancora con gli occhi lucidi, la bacia e me la fa baciare, poi la stringe nel pugno e chiude gli occhi imprimendosi a fuoco questo momento bellissimo.
Lo amo e lo amerò per sempre.


La gelosia per sua figlia scema dopo questa bellissima giornata passata con lui anche grazie al fatto che domani giochiamo e quindi dobbiamo partire per il solito giorno pre partita che cade proprio oggi.
Arriviamo nella città che ospita l'incontro di sabato sera, ci sistemiamo in albergo, andiamo ad allenarci al campo a nostra disposizione ed è tutto sempre io e lui. E gli altri. Però siamo io e lui.
Splendiamo di luce propria, è come se venissimo dall'anno più perfetto di tutti, come se ormai la Liga non fosse persa per matematica e come se avessimo anche la Champions in mano, cosa che non è.
Siamo così felici che tutti gli altri intorno a noi respirano la nostra felicità e lo diventano di riflesso, e proprio come dicevo a Riky in quei giorni, quando ti apri al positivo, tutto lo diventa piano piano, contagiato dalla tua apertura.
La felicità arriva, ci devi solo credere.

Sua figlia Isabella nasce durante la sua partita del giorno dopo, una delle migliori da quando è a Madrid. Era raggiante. Lui lo sentiva dentro che mentre giocava, Carol partoriva. Lo sentiva. Non si può spiegare in altro modo tutta questa sua gioia nei goal e negli assist che ha fatto. Il migliore in campo.
La serata perfetta.
Ed è perfetto come, appena finisce l'incontro, qualcuno gli dice da bordo campo che è nata Isabella e lui come prima cosa corre da me, ancora seduto a terra che mi pulisco le ginocchia dall'erba, e mi prende la testa, si china e la appoggia sulla mia in questo gesto entusiasta, euforico e carico di una gioia che è con me che è venuto a condividere. Subito con me.
- E' nata, Cris! È nata! Isabella! - Con questo io rido perchè non posso che essere felice se lui lo è.
Questi sono i giorni felici.
Questi sono i giorni che non dimenticherò mai.
Questi sono i giorni speciali.
Nessuno me li rovinerà mai. Nessuno.
Siamo pronti ad ogni cosa, ne sono certo.


Dopo la partita Riky è andato velocissimo da sua figlia in Brasile, per cui il giorno dopo non c'era. Mi è seccato che fosse tanto felice in una situazione che non mi riguarda, non sono ipocrita.
Le foto che hanno fatto lui, Carol ed i due figli sono bellissime e sembrano perfette ma sono impostate, lei ha chiamato un fotografo per farle.
Inizialmente la vedevo come una bravissima persona che era andata in mezzo ad una brutta situazione. Brutta per lei, bella per me.
Però in effetti c'è qualcosa che non mi torna.
Lei sa da mesi della crisi matrimoniale di Riky, so che in casa gli lascia tutti i suoi spazi, non insiste particolarmente sulle cose e l'aria che si respira è come di due che vivono sotto lo stesso tetto, ma non sono una coppia. Mentre prima, quando non ne avevano ancora parlato, sembravano ancora una coppia, in qualche modo. Lui non l'amava, però l'adorava, la rispettava e si sentiva così tanto un verme per ingannarla che la trattava coi guanti ed erano naturali lo stesso, a modo loro. C'era del sentimento.
Da quando ne hanno parlato ed è venuto fuori è cambiato drasticamente e c'è qualcosa che non mi convince.
Perchè ora quando vado a casa loro, lei non sa niente di me, ma sa che Riky non la ama e stanno insieme per Luca, per la nuova bambina, per risolvere in qualche modo, ma sa bene che lui non la ama. E non c'è più quella bella atmosfera di prima.
C'è molta freddezza da parte di entrambi, perchè sono cordiali uno con l'altro, non litigano mai, non si scontrano in alcun modo, non discutono, ma non si toccano, non si sfiorano, non si baciano. Prima lo facevano e c'era comunque dell'affetto.
Per cui in casa son diventati due estranei che convivono e che vanno semplicemente d'accordo.
Però fuori... fuori lei fa ancora la parte della moglie innamorata e costringe lui a fare la stessa parte. Scrive dei post per lui su twitter ogni tanto, cose dolci, romantiche e da coppietta e naturalmente siccome sono rivolti direttamente a lui ed è la coppia pubblica più perfetta e famosa di tutti i tempi, se lui non risponde in modo altrettanto dolce e romantico il mondo intero lo nota. Per cui lo fa costretto in un certo senso da lei.
È lei che forza quest'immagine pubblica, che la costruisce e che fa di tutto per mantenerla.
Ma la verità è che in casa è tutt'altra cosa e mi lascia perplesso, perchè credevo che Carol fosse genuina e mi dispiaceva tanto ingannarla, capivo la crisi di Riky, ma adesso che vedo questo suo aspetto, un aspetto che tiene tanto alle apparenze, mi lascia sconcertato e non mi piace più così tanto.
Non è proprio gelosia la mia, perchè so che Riky non la ama e non è attratto da lei, però è fastidio, mi urta vedere quelle false foto di famiglia felice piene di un amore montato che non esiste. E so che sono fisse di Carol che si fa foto bellissime e strategiche in tutti i modi, quindi so che è lei che ha insistito per farle. Specie perchè Riky è riservatissimo e dubito volesse mettersi in piazza così con la neonata.
Non ne parliamo di queste cose, ma lo farò, solo che non voglio rovinargli adesso questo bel momento.
Lui l'ha vista, l'ha stretta e mi ha spedito mille foto per rendermi partecipe, mi ha chiamato al telefono e mi ha raccontato tutti i dettagli, la chiama la sua principessa ed è dolcissimo vederlo così.
Però non nomina Carol nemmeno una volta, nemmeno per sbaglio.
Io non chiedo.

Quando torna sono molto più felice, ovviamente. Perchè possiamo stare insieme liberamente come prima, quando lei era andata a fare le ultime settimane di gravidanza in Brasile.
Viviamo io e lui e sogno che se lei scoprisse di noi e lo lasciasse, saremmo liberi di farlo davvero sempre. Naturalmente senza metterci in mostra e farlo sapere al mondo, guai, però potremmo come ora.
Sogno ad occhi aperti in questi giorni che sono perfetti, che adoro, che mi rendono felice come da quando sono qua non lo ero stato, perchè lui ora fisicamente sta benissimo, non ha pensieri per il calcio, è tutto perfetto. È contento di sua figlia e con me le cose vanno benissimo.
Ringrazio Dio ogni giorno per avermelo dato, mi ha reso uomo. Un uomo è veramente tale quando è felice, ed io lo sono al mille per mille.

Passiamo da casa sua a casa mia, a volte stiamo da lui perchè teme che poi la sua sembri abbandonata, così usiamo un po' le cose che sono lì, mangiamo e poi ci occupiamo dei letti, dei divani, di ogni superficie.
Non l'avevo mai fatto a casa sua perchè c'era sempre lei, per cui la cosa mi eccita.
È come marchiare un altro posto. Ora l'ho fatto ovunque. Al centro sportivo del Real, negli spogliatoi, negli alberghi delle altre città in trasferta, a casa mia, in tutte le mie macchine, nella sua ed ora eccoci qua!
Nel suo divano.
Le nostre labbra aderiscono aperte, ci respiriamo mentre le lingue si intrecciano e si ritirano per poi fondersi ancora. Ci distraiamo per le spinte con cui lo penetro, diventano sempre più possenti.
Le mani scivolano sul suo corpo, la sua erezione fra noi due si muove in simbiosi coi nostri corpi, la prendo e lo masturbo per farlo godere di più. Lui mi prende le spalle e affonda le unghie, gli piace questo doppio piacere.
Gli succhio il labbro mentre muovo la mano sul suo cazzo e spingo sempre più forte, possente. I corpi in sincronia, lui che mi viene incontro, mi tira a sé, mi graffia, mi chiama. Il viso abbandonato al piacere più intenso e chiama di più, più forte ed io lo faccio. Entro più in profondità usando tutti i muscoli della schiena, del culo e delle cosce che si tendono e guizzano ad ogni movimento.
Raggiungiamo l'orgasmo in pieno perchè so come muovermi far farlo arrivare lassù, solo io so qual è questa posizione speciale, questa spinta diversa dalle altre.
Così ci schizza e questo mi eccita a tal punto che poco dopo gli vengo anche io dentro.
Mi tendo e mi spengo godendomi questa immensa e piacevole scarica elettrica che non mi fa capire niente per un po'.
Rimango su di lui, ancora dentro, le sue gambe intorno al mio bacino, le braccia ora stringono il collo dove ha nascosto il viso, perso in me, abbandonato come lo sono io.
Il calore che sento, la frenesia, le palpitazioni. Questa vita che si rigenera.
- Ti amo tantissimo, amore mio... -
- Anche io ti amo... - Su questa sua risposta, la porta di casa si apre e noi siamo proprio in direzione. Non c'è un disimpegno che nasconde la visuale del soggiorno e dei divani dove io e Riky abbiamo appena fatto l'amore, dove siamo uno sull'altro, intrecciati e nudi, abbracciati, sudati in chiari atteggiamenti sessuali.
Per cui è come se sentissi il cuore di Riky fermarsi ed in effetti anche il mio si arresta di riflesso.
Ci giriamo ancora aggrappati uno all'altro e guardiamo Carol sulla porta, immobile, gelida.
Il 'merda' è inevitabile. Riky non dice nemmeno questo.
Credo sia finita, in qualche modo. Non certo fra noi due. Però questa cosa ha chiaramente la portata di uno tsunami e ci investe entrambi nel momento in cui eravamo maggiormente impreparati.
Onestamente non so proprio come la prenderanno, non ne ho la più pallida idea! Di certo non bene.”

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E' vero che...
'L'amore mi rende forte, l'odio mi rende inarrestabile' è il vero motto di Cris, quella è la sua mentalità. Quella dell'essere mentalmente forte, di sentirsi bene prima ancora di esserlo, di amarsi così come è... in quel periodo Riky ha davvero meditato di lasciare il calcio, ce lo ha detto lui qualche mese dopo. Era molto pessimista e negativo, ora a distanza di qualche anno ho sentito una sua intervista dove spiegava questo suo modo di pensare acquistato nel corso delle sue varie difficoltà a calcio. Adesso sa che davanti a tutti i problemi che sopraggiungono, bisogna rimanere positivi. Prima dopo gli infortuni aveva ricadute e ci impiegava una vita a guarire e spesso guariva male, ora ci impiega la metà e non ha più ricadute. Sono sicura che questa nuova mentalità (e chi lo segue ossessivamente come me se ne è accorto) l'abbia acquistata proprio a Madrid e gliel'abbia data Cris perchè è la sua tipica.
Riky fa gli anni il 22 Aprile e la piccola Isabella è nata la sera del 23 del 2011.
Quella settimana, il giorno prima se non erro, la squadra vinse la Coppa del Re e Riky si fece firmare la maglia da tutta la squadra come regalo da parte loro. Due giorni dopo avevano un'altra partita di Liga, ricordo bene quel giorno, il 23 Aprile del 2011 perchè Riky giocò con Cris e fece goal e assist, fece una delle sue partite migliori col Real, splendeva luminoso ed alla fine arrivò la notizia che la piccola era nata e la prima cosa che fece fu correre da Cris e fare quel gesto testa contro testa, era al settimo cielo!