CAPITOLO IV:
UNA NUOTATA PER ILLUMINARSI





Karim non cercò Gonzalo e Gonzalo non cercò Karim.
Gonzalo era incerto sul da farsi, non sapeva nemmeno se sarebbe rimasto, fare pace con lui e riprovarci per l'ennesima volta equivaleva ad un'alta probabilità di fallimento e sofferenza.
Era molto più facile sperare di riuscire ad andarsene presto e lasciare tutto così.
Fare pace con Karim era faticoso e distruttivo e ad ogni litigio era sempre peggio.
Per Karim il discorso era comunque chiuso: Gonzalo alle difficoltà di coppia aveva risposto andandosene, o almeno provandoci. Di conseguenza cosa poteva dire? Non voleva stare con lui, era stato chiaro.
Lo accettava.
Sapeva di essere una specie di diavolo, per quale motivo avrebbe mai dovuto convincerlo a riprovarci?
Tanto alla fine si andava sempre là... grida, spinte e sconfitte.
Karim era stufo quanto Gonzalo, quella vita da coppia non faceva per lui, non l'avrebbe mai fatto.
Lui voleva solo avere i suoi spazi, stare da solo o non essere obbligato a raccontare tutto e ad essere romantico e sentimentale.
Stare insieme al club e poi nel privato... farsi totalmente assorbire dall'altro.
Stava bene con Gonzalo, era stato meglio che con chiunque altro. Gonzalo era tranquillo, sereno e accomodante... e forse troppo buono. Per cui gli serviva complicarsi la vita, ogni tanto.
In realtà era Karim a cercarsi i litigi.
Però dopo un po' si stufava anche di quello.
“La verità è che non so nemmeno io cosa voglio e cosa cerco... per questo è meglio restare solo...”
In quel momento, Zinedine gli passò davanti salutandolo in francese sbrigativo mentre guardava degli appunti che si era preso nell'allenamento odierno mattutino.
“E scopare!”
- Devo ricordarti come è cominciata con Mou? - Chiese Riky avvicinandosi con le mani ai fianchi in attesa di continuare l'allenamento.
Cris si avvicinò a sua volta, lo sguardo torvo per capire a cosa si riferiva...
- Devi evitare di nominarlo! - Esclamò seccato Karim, Cris gli lanciò un'occhiata bruciante. Un po' complice il sole. Karim lo ignorò.
- Era una relazione di solo sesso. Com'è finita poi? - Karim si strofinò le labbra al suo tono da professore. Aveva ragione. - E Gonzalo? È iniziata solo col sesso, per dimenticare José. E com'è andata? -
Karim non intendeva rispondere ma sapeva che aveva ragione. Cris pensò di dirlo al suo posto.
- Ti sei innamorato sempre! - Karim sbuffò e lo fissò torvo.
- Avevo capito! - Cris fece una smorfia e prese a mangiarsi le unghie come al solito, mentre in fila continuavano a parlare piano fissando senza rendersene conto la stessa persona.
Zinedine.
- Perchè me lo stai dicendo, comunque? - Chiese Karim dopo un po'.
- Perchè quando incroci Zinedine lo fissi in modo molto intenso. - Cris ovviamente non l'aveva notato.
- Davvero? - Chiesero lui e Karim insieme, i due tornarono a guardarsi ma questa volta uscirono dei sorrisini ironici.
Riky annuì.
- Stai pensando di superare Gonzalo con un po' di sesso con Zinedine. Però sai che ti innamorerai, non riesci ad essere distaccato. Tu dai l'idea di essere un ragazzo indipendente che vuole solo cose non impegnative, però alla fine sei il primo a prenderti. Secondo me tu hai voglia di una bella storia d'amore come si deve, che ti tolga tutte le energie ma che al tempo stesso vada alla grande. Non vuoi annoiarti, vuoi che prenda il fiato e la sanità mentale, però non vuoi nemmeno consumarti. -
- Insomma, una sciocchezza! - Commentò ancora ironico Cris. Karim gli diede una spallata, poi alzando le spalle andò oltre senza dire nulla. Che doveva rispondere, del resto?
Era vero... voleva tutto. Però ormai aveva paura che anche nell'ottenerlo non sarebbe stato capace di tenerselo.
“Mi boicotto da solo, l'ho sempre fatto e non smetterò certo ora...”
Disse fra sé e sé correndo, seguito a ruota dagli altri due che in quei giorni stavano molto con lui.

Zinedine aveva deciso per un sistema passivo aggressivo, se così si poteva definire il suo sistema.
Di norma era solo aggressivo e per niente passivo, però ora voleva vedere se ignorava Karim quanto avrebbe resistito senza far nulla.
Lo voleva mettere alla prova per capire quanto ci tenesse a lui, se fosse ancora il suo idolo, se voleva ripetere quella famosa notte...
Insomma, vedere che avrebbe fatto.
Però al tempo stesso era molto curioso di sapere tutto quello che poteva riguardarlo.
Karim lo incuriosiva molto, la sera prima aveva parlato molto con Riky, ma nella notte gli erano sorte altre domande. A quel punto doveva decidere se confidarsi definitivamente con lui e fargli capire le sue mire, oppure se cercare di rimanere ancora una specie di mistero.
Di Riky poteva fidarsi, lo sapeva, ed era anche il solo disponibile a parlare tanto e di certe cose.
Negli altri incuteva un certo particolare timore... del resto lui era Zinedine Zidane, era famoso sia per il carattere che per le qualità.
Talvolta era considerato un mostro sacro, altre solo un mostro... non nel senso brutto del termine, ma solo per dire che usciva il suo lato da cattivo ragazzo di un tempo. Lì faceva davvero paura.
- Secondo te si sono parlati? - Riky fissò stralunato Zinedine che gli si era avvicinato da dietro di soppiatto e gli aveva parlato piano e criptico. Così criptico che non capì proprio di chi parlava.
Zinedine indicò con lo sguardo sia Karim che Gonzalo che si allenavano rigorosamente separati.
Allora capì, ormai stare con gossip man -Cris- gli aveva aperto la mente.
- No, non penso proprio, se si fossero parlati ora starebbero insieme ed il fatto è che non vogliono tornarci... sanno che Gonzalo andrà via e non pensano valga la pena fare pace per così poco... - Zinedine allora passò alla vera domanda che voleva porgli... in mezzo agli allenamenti!
- Ma le relazioni vanno avanti anche a distanza, eh? Sia che vada in Italia sia che vada a Londra... è vicino! Sai quanti che stanno insieme anche più lontani? Si vedono quando possono, usano tanto il telefono ed il computer... - Riky ridendo si avvicinò, trovava la situazione molto buffa in qualche modo.
- Karim non è tipo da relazioni del genere, è una persona molto fisica. Però non è questo. Non si sono lasciati perchè pensano di non superare la lontananza. È perchè Gonzalo sa che Karim lo tradirebbe ancora... e pensa che l'abbia comunque fatto anche quando si erano rimessi insieme... - Zinedine pensò a questo lato caliente di Karim. Per non dire da puttaniere proprio...
- Se sei quello che punta a lui è un lato che fa comodo ma se sei quello che se lo deve tenere è tutto il contrario... - Riky ormai aveva chiaramente capito tutto e sempre sorridendo perchè sembrava raccontassero una barzelletta, rispose:
- Direi proprio che è un gran problema, se sei quello che se lo deve tenere stretto... - Zinedine rise a sua volta.
- Penso che non sia nato quello capace di tenerselo... - Riky alzò le spalle e si grattò la pancia pensieroso e possibilista.
- Non so, magari è nato ma non è ancora entrato nella sua vita... non come si deve, per lo meno... - Zinedine capì l'allusione ma la prese come un incoraggiamento tipico suo, gli diede una carezza sul braccio di ringraziamento -che Cris e Karim notarono con due raggi laser- e gli disse di riprendere gli allenamenti.

- Cosa voleva? - Chiese Cris subito come un falco. Riky stava per dirglielo quando vide Karim nei paraggi con le orecchie ben aperte, così disse che glielo avrebbe detto dopo.
Cris prese questo come un 'devo inventarmi una scusa' e decise che avrebbe tenuto d'occhio Zinedine. Quello era furbo, lo conosceva.
Karim piantò il muso per qualche ora a tutti, anche a loro, come un bambino capriccioso, mentre Zinedine continuava a fare il suo lavoro senza avvicinarlo in nessun modo speciale.
Perchè con Riky parlava tanto e rideva e con lui a stento lo salutava?
Erano francesi, potevano parlare nella loro lingua. Non era un grande incentivo, specie perchè Karim di suo non era un gran conversatore, però c'erano molte cose che poteva chiedergli o dirgli... due anni fa Zinedine era il suo personal trainer... ed ora quasi non lo guardava.
Ma che atteggiamento era?
Aveva fatto qualcosa?
Le risposte sarebbero arrivate prima di quanto avesse potuto immaginare.


Karim era inquieto e non voleva parlare con nessuno, nemmeno con Sami e Mesut.
Dopo gli allenamenti mattutini sul campo, prima del pranzo avevano un'oretta circa che lui la spese, invece che rilassandosi, facendo vasche su vasche in piscina, quella nell'edifico del loro nuovissimo centro sportivo.
A quell'ora non c'era nessuno, volevano tutti solo riposare, ma lui sembrava incapace di stare fermo, come che avesse molte energie in eccesso.
Davvero parecchie.
Riky pensava che avesse solo bisogno di scaricare i nervi per Gonzalo, così decise di lasciarlo in pace. Cris non era una crocerossina che cercava di sistemare i casini degli altri, per cui preferì attaccarsi al suo eterno amore e passare finalmente un po' di tempo in privato con lui prima che a qualcuno venisse la malaugurata idea di portarglielo via ed occuparglielo.
Non era il consulente di nessuno, solo il suo amore!

Zinedine e Carlo avevano finito di parlare, stavano facendo insieme un paio di piani per la squadra ma ci voleva un po' per completarli, avevano deciso di fare prima di tutti quello per Riky il quale entrambi lo conoscevano già bene, specie Carlo, e aveva più bisogno degli altri di un piano specifico.
Al tempo stesso doveva giostrare il suo tempo con Florentino per il mercato ancora in pieno svolgimento, lui era il direttore sportivo quindi doveva vedere chi vendere, a chi e per quanto ma soprattutto se serviva anche comprare.
C'era un ultimo grosso colpo per la squadra che sperava di poter fare... altrimenti la squadra poteva anche essere a posto così, ma con quell'elemento in più sarebbe stata stellare.
Messo giù il telefono, tirò un gran respiro per staccare mentalmente con il lavoro.
Doveva organizzare bene il suo tempo fra mercato e allenamenti e progetti vari, perchè non aveva solo quelle cose, ma anche il piacere personale.
Perso di vista Karim una volta uscito dal campo, finita la conversazione con Florentino e Carlo uscì e si stiracchiò il collo. Aveva bisogno di sciogliere un po' i muscoli e anche di rinfrescarsi e distrarsi.
Era immerso nel mondo del calcio al cento percento ma necessitava anche di altro, a volte staccare era importante per tornare bene al proprio lavoro.
Così decidendo di pensare solo a sé per un attimo, andò in piscina.
Prima di vedere chi c'era, passò per lo spogliatoio dove indossò il costume e si prese un asciugamano.
Solo una volta varcata la soglia vide che qualcuno stava già nuotando. Aveva la testa bassa nell'acqua e nuotava stile libero come una furia selvaggia... sembrava dovesse battere un record mondiale olimpico!
Si fermò alzando scettico un sopracciglio scommettendo tutto il suo consistente patrimonio che quello era Karim. Andò al bordo dopo aver lasciato il telo su una panca e rimase in attesa che il ragazzo completasse la vasca e si fermasse proprio sotto di sé.
Successe così.
Mise la mano fra i suoi piedi e si fermò per prendere fiato, quando notò che c'era qualcuno ed alzò la testa per vedere chi fosse, tutto il fiatone gli andò di traverso e rimase senza ossigeno.
Zinedine era lì in piedi proprio sopra di lui ed aveva il suo stesso costume fornito dalla società insieme alla divisa. Un paio di boxer stretti e sgambati, bianchi.
A volte si chiedeva chi era lo stilista, si disse immaginandolo bagnato. E immaginando sé stesso sfilargli davanti.
Zinedine aveva le mani ai fianchi, lo guardava dall'alto con quel suo sguardo magnetico ed esibiva il suo splendido ed in formissima fisico.
“Questo ha 41 anni?”
Si chiese mordendosi le labbra.
Zinedine fece un cenno e basta, poi, contento che fosse proprio Karim, si tuffò oltre lui cominciando la sua vasca. Karim rimase inebetito a fissarlo nella stessa corsia, però ovviamente quando lo vide tornare indietro e realizzò che gli sarebbe finito addosso, si spostò in tempo.
Zinedine era velocissimo, lo sfiorò per un pelo e il turbine dell'acqua lo solleticò sul fianco facendolo rabbrividire.
Karim non si mosse fino a che non arrivò di nuovo da lui. Lì si fermò, prese pochi respiri e lanciandogli un evidente sguardo di sfida capace di bruciare una foresta intera, disse:
- Beh, batti in ritirata proprio ora? - Aveva parlato in francese e questo funse da combustibile. Zinedine ripartì subito per un'altra vasca e quando era a due bracciate da lui, Karim capì che l'aveva appena sfidato e deciso a non farsi sfuggire la grande occasione, scollegando il cervello e dimenticando le parole di Riky, prese e partì di corsa al suo inseguimento.
Dopo poche bracciate, con lo sguardo fisso sui piedi che vedeva a tratti e alle braccia che spruzzavano acqua nel muoversi come due mulini, Karim si sentì caricare da una strana energia eccitante.
Zinedine era maledettamente veloce e bravo, raggiungerlo sarebbe stato impossibile... però poteva farcela.
Prendeva grandi respiri ed eseguiva la nuotata come da manuale usando tutta la forza che aveva e concentrandola nelle parti del corpo più importanti.
Prese terreno molto presto, però gli rimase di qualche spanna indietro, non ci voleva ancora molto, si diceva.
Voleva superarlo e farsi notare.
Rincorrere Zidane nel calcio era lo scopo di una vita... beh, in effetti era superarlo... però sapeva che era un'impresa titanica.
Ora si stava mettendo in testa una fissa che voleva soddisfare.
Se non nel calcio, avrebbe raggiunto Zinedine almeno a letto.
Quella piccola sfida era un mezzo per tornare nel suo radar che, a quanto pare, aveva perso l'estate scorsa in qualche arcano modo.
Così con il solo scopo di superarlo, colpì la parete e si ribaltò in acqua per riprendere l'ultimo pezzo.
Gli era ancora molto vicino ma non l'aveva superato e nemmeno era al suo pari.
Karim si arrabbiò. Non poteva farsi sfuggire quell'occasione. Da quando aveva saputo che Zinedine era tornato aveva desiderato riavvicinarsi a lui, due anni fa era stato molto bene con lui, l'aveva aiutato ad esprimersi al meglio in campo e gli aveva aperto indirettamente gli occhi sulla propria sessualità. Voleva togliersi lo sfizio ma non solo.
Lo voleva. Qualunque fosse il motivo era così e Karim aveva la mania di capire prima cosa voleva e quindi prendersela e solo dopo chiedersi perchè.
A quel punto, con la rabbia che gli attraversava tutto il corpo, riuscì ad affiancarlo.
Erano in corsie vicine, correvano paralleli e con la stessa identica velocità, i movimenti quasi sincroni. Karim alzò lo sguardo per vedere quanto gli mancava e capire se potesse superarlo ma ormai era tardi, quando toccò il muro vide la sua mano fare altrettanto.
Nemmeno un soffio di differenza.
“Beh, raggiungerlo era già tanto...”
- Se partivamo nello stesso momento ti battevo! - Asserì battagliero prima di ogni altra cosa. Zinedine rise. Avevano entrambi il fiatone e si tenevano al bordo a cui anche appoggiavano.
Le corsie erano delimitate sul fondo, non c'erano i galleggianti.
Per cui, sempre ridendo, il più grande si avvicinò a Karim togliendo la distanza fra loro e a pochi centimetri da lui, coi corpi che si sfioravano ma ancora non si toccavano, disse:
- Vuoi la rivincita? -
Karim rimase senza parole ed il fiatone così come il cuore andavano ancora come treni, cercò di normalizzarsi ma il desiderio che poi lo toccasse gli impediva di calmarsi.
Non voleva muoversi ma voleva che lo facesse l'altro.
- Sono sfinito, prima che tu arrivassi io avevo già fatto almeno cinque vasche di fila... - Zinedine fu colpito da questa rivelazione ed inarcò le sopracciglia.
- Quando sono arrivato andavi ad una velocità furiosa... e lo facevi già da cinque vasche? - non era da tutti. - Ti sei appena allenato in campo... - Karim capì che era piacevolmente impressionato e fece un sorrisino soddisfatto che si rivelò malizioso.
Così ridacchiando si disse un'altra cosa.
“Perchè aspettare che sia lui? Posso farlo anche io! Può respingermi ma in quel caso mi scuso, chiariamo e amici come prima. Non è che abbia grandi cose da perdere...”
Fu così che tornò fuori il vero ed autentico Karim.
Per la somma gioia di Zinedine che lo vide spostarsi verso di lui strisciando contro la parete della piscina a cui erano appoggiati. Si sistemò proprio davanti a lui, fra le sue braccia, le mani prese al bordo. Sembrava lo stesse bloccando, ma in realtà si era bloccato da solo.
Ora le braccia si toccavano e le gambe di Karim si mossero lentamente nell'acqua fino a trovare le sue.
- Ho energie in eccesso da scaricare quando ho le palle girate... - Zinedine aveva un sacco di cose che voleva fare nello stesso momento.
Voleva approfondire il discorso, voleva stuzzicarlo ancora per vedere quanto in là ancora sapeva spingersi e poi voleva solo schiacciarlo del tutto col proprio corpo.
- E perchè avevi le palle girate? - Chiese basso e suadente. I visi erano molto vicini, era chiaro che chiamavano un bacio. Karim capì che Zinedine ci sarebbe stato e si eccitò ancora di più, se fosse uscito si sarebbe visto... e si sarebbe anche sentito se Zinedine si fosse appoggiato. Ci mancava poco che lo facesse.
Karim alzò le spalle senza rispondere.
- Varie cose... - Era un insieme di cose, in effetti... Zinedine, però, non era tipo da mollare. Allora gli spettinò i capelli, i quali erano così buffi che ogni volta che qualcuno lo guardava rideva... aveva metà testa rasata e metà cresta, di conseguenza risultava storta... ma non era una cresta normale e regolare e soprattutto aveva i capelli ricci, quindi sembrava avesse un gatto morto su metà cranio.
Zinedine glieli spettinò sorridendo ed insistette abbassando il tono.
- Dimmene una... - un classico...
La mente di Karim si popolò automaticamente solo delle cose che riguardavano il ragazzo che aveva davanti.
- Perchè non mi hai calcolato da quando ci siamo ritrovati qua? - Zinedine ci pensò velocissimo.
- Da ieri, vuoi dire? - Karim capì che forse era presto per prendersela per una cosa simile.
- Sì... - Però ormai l'aveva detto e non si sentiva stupido, se ci voleva provare bisognava dire anche cose sciocche, a volte.
- Non ci eravamo lasciati molto bene, l'estate scorsa... - Zinedine era certo come la morte che Karim si ricordasse della loro notte insieme, era per quello che ora ci provava... ma Karim, invece, non aveva alba di cosa parlasse.
- Anche io ho pensato che fosse un brutto modo di lasciarsi, ma poi ci siamo rivisti alla premiazione e mi sei sembrato normale... a proposito, perchè te ne sei andato in quel modo? - Karim intendeva dopo i festeggiamenti della Liga se ne era andato senza salutarlo. Zinedine pensava che intendesse dopo la notte insieme, mentre dormiva.
- Beh, sono fatto così... ho capito che non c'era posto e non nascondo che me la sono presa. Il mio orgoglio è spazioso... - Chiamare un altro mentre si faceva l'amore, non era piacevole. Come non lo era capire che non solo non sarebbe stata una vera relazione, ma nemmeno del vero sesso.
Perchè Karim pensava solo a Mourinho.
- Anche io, quindi me la sono presa, potevi salutarmi, almeno... - Non si stavano capendo davvero anche se erano convinti di riuscirci.
Karim però ora era stufo di parlare, voleva baciarlo e basta ma Zinedine era interdetto, davvero non aveva capito perchè se ne era andato mentre dormiva e non aveva voluto salutarlo?
- Cosa... cosa hai pensato? - Chiese decidendo che quel chiarimento era più importante di saltargli addosso.
Karim stufo gli mise le mani sui fianchi mentre con le gambe si teneva a galla, avendo cura di strusciarle a quelle dell'altro.
Zinedine andò a fuoco pensando che fosse perfetto per lui, che avrebbero fatto anche i fuochi d'artificio.
- Che eri arrabbiato con me... anche se non ricordavo d'aver fatto niente di male. -
“Forse non si è reso conto d'aver chiamato José... “
Dedusse Zinedine.
Però mentre cercava di capire, le mani di Karim scesero sotto l'elastico del costume stretto in un chiaro messaggio.
Zinedine si morse il labbro e non disse più nulla, potevano parlare anche un'altra volta.
Ormai stavano per unire le labbra quando la porta si aprì sbattendo e li fece saltare e separare nel giro di pochi secondi.
Imprecarono in francese in modi molto coloriti per poi spuntare oltre il bordo della piscina e vedere chi era quell'elefante che aveva osato entrare in quel modo proprio ora.
L'elefante era Cris che si tirava dietro Riky.
- Ma dai, non possiamo, è quasi ora di mangiare... - Stava dicendo Riky, ma appena Cris notò Zinedine e Karim in piscina, si fermò di colpo facendo andare a sbattergli contro Riky, appena li vide divenne di mille colori e balbettò.
- Scusate, non volevamo, io non volevo, lui sì, ma non interrompervi, voleva solo fare... - Però quando si rese conto che stava per dire 'porcherie in acqua' perchè era quello che Cris gli aveva appena detto, si fermò anche dal blaterare.
Zinedine rise e Karim continuò ad imprecare. Alla fine uscirono insieme ed il più grande scosse il capo.
- Non avete interrotto niente. Per poco. - Effettivamente non si erano tecnicamente baciati.
Karim si indispettì per quello. Avevano interrotto eccome. Ma non disse nulla. Si prese l'asciugamano e, proprio come Zinedine, andò nello spogliatoio a rivestirsi.
Rimasti soli, Cris e Riky si guardarono con aria da 'l'abbiamo fatta grossa'.
- E' chiaro che li abbiamo interrotti... - Disse Cris divertito.
- Karim ci odierà... - Fece amareggiato Riky.
- No, Karim non può odiarci... - Cris così lo abbracciò e facendo il dietrofront tornò alla porta, prima di uscire gridò per farsi sentire. - CE NE ANDIAMO, POTETE RIPRENDERE! DIRO' CHE FATE TARDI A PRANZO PERCHE' STATE FACENDO UNA RIUNIONE ECCEZIONALE! - Riky stava per dire che avrebbero dovuto farsi i fatti propri ma la testa di Karim spuntò e con un'aria inferocita rugnò:
- PROVA A DIRE MEZZA PAROLA DI QUALUNQUE TIPO E TI RASO A ZERO QUELLA TESTACCIA DEL CAZZO CHE TI RITROVI! - Non ce l'aveva davvero con Cris, però era molto seccato dall'interruzione.
- Provaci ed io ti faccio la ceretta al culo con lo scotch! -
“Che razza di minaccia...” Pensarono Zinedine e Riky. Quest'ultimo decise di portarsi via il ragazzo prima di peggiorare la situazione.
- NON HO PELI NEL CULO! - Ma le urla di Karim li raggiunsero lo stesso.
Zinedine non era tipo da ridere forte e rotolarsi, però quando Karim tornò dentro lo vide che se la rideva della grossa.
Cosa effettivamente sorprendente.
Karim su due piedi decise che avrebbe approfittato di nuovo, poteva essere l'unico momento da soli insieme, visto che sembrava che tutti avessero sempre bisogno di Zinedine.