*Questa volta un po' in ritardo. Ma eccoci qua. Zizou è rimasto paziente in attesa delle varie fasi di Karim ed intanto si è arrivati a gennaio, all'esplosione della BBC che ha necessariamente dato sicurezza a Karim. E se Karim è più sicuro di sé, anche il rapporto con Zizou può fare un nuovo passo in avanti. Arriva quella fantomatica volta. Buona lettura. Baci Akane*

22. UN IMPORTANTE PASSO IN AVANTI


benzizou

Con Gennaio o poco dopo comincia l’epoca della BBC.
Bale guarisce e fa tutti gli allenamenti in più degli altri e la cosa inizia ad avere un senso, vedo che su indicazione di Carlo perfezionano i movimenti sincroni, in modo che uno si muova in funzione dell’altro. Devono spostarsi di continuo, ma uno deve guardare l’altro ed in base a quello che fa, deve muoversi in campo.
Se Cristiano si accentra, Karim si mette a sinistra, se Bale si mette a sinistra, Cristiano si mette a destra.
E devono imparare a farlo senza mettersi d’accordo, farlo senza parlarsi o farsi segni. Uno vuole fare una cosa e la fa e gli altri lo guardano e fanno in sua funzione.
È qualcosa su cui Carlo li fa lavorare molto dopo le sessioni, combinazioni al di là del goal in modo da imparare che serve una sincronia.
E, dannazione, ci riescono.
Così quando Karim realizza di far parte di qualcosa di grandioso che passerà alla storia del calcio col nome di BBC, uno degli attacchi più forti di sempre, sale al settimo cielo e lui al settimo cielo significa gioia. Gioia per entrambi.
Vederlo così felice che spruzza elettricità è estasiante e lo è ancora di più perché, finalmente, arriva a quel dannato punto su cui lavoro da una vita, il punto che volevo ottenesse prima.
Ci ho messo molto, ma alla fine ci sono riuscito a farlo arrivare lì.
Karim, dopo una delle partite dei BBC più belle, dopo tutte le domande, gli applausi, i titoli e i cori per loro, arriva, mi invade e mi prende.
Ovviamente a modo suo, ma lo fa.
E capisco l’incapacità che aveva Gonzalo di fare a meno di lui.
Oh, come lo capisco. Già lo sapevo, ma ora… ancora meglio!


Abbiamo giocato di pomeriggio, in casa, e hanno fatto sei goal: due Cristiano, due Bale e due Karim.
Arriva alla macchina che è ancora al settimo cielo e prima di separarsi da me e salire in auto, mi guarda e mi fa il cenno se mi va di passare da casa sua.
Mi viene quasi un colpo perché fa un movimento del capo con gli occhi che brillano e l’aria sicura di sé, così decido di assecondarlo e vedere fin dove può arrivare oggi.
È da un po’ che le cose vanno bene a calcio ed il mio metodo di allenarlo a parte ha dato molti frutti.
Non faccio una piega e mentre intorno a noi gli altri vanno ai propri mezzi per andare facendo il consueto casino, annuisco impercettibilmente.
Non chiede mai nulla, è raro. Se chiede ha i suoi motivi e spero che oggi sia quello.
L’ho sempre tirato fino al limite senza mai andare oltre, in attesa che volesse lui.
Oggi ha fatto una delle sue migliori partite, non solo lui, anche gli altri. Credo che l’adrenalina sia doppia.
Arrivo a casa sua e mi ricordo quella volta, quando ho deciso che era ora di fargli sapere che è mio e di nessun altro.
Sembra una cosa simile.
Forse ora vuole farmi sapere che anche lui vuole essere mio.
Entro in casa sua dopo che mi apre la porta, mi aspettava fuori con un sorriso. Ha sempre quell’aria strana.
Non so per cosa sono qua ufficialmente, non so cosa dovrei fare, perciò una volta dentro mi fermo all’ingresso e mi tolgo la giacca, stessa cosa fa lui e non ci stacchiamo gli occhi di dosso.
Silenziosi, particolari, con una tensione che non è chiara. Decido di fare finta di niente, come se non mi aspettassi quello, sebbene ormai ho una voglia matta.
- È andata molto bene, no? - Dico dirigendomi verso il soggiorno, calmo.
- Molto. Ma tu lo sapevi. - Mi aggrotto e lo guardo mentre va in cucina e mi aspetta sulla soglia, a questo punto lo seguo.
- Sapevo cosa? -
Entra e apre l’armadietto delle cose da bere, tira fuori quello che sa che mi piace e ne versa due bicchieri, uno me lo dà, uno lo tiene per sé.
- Che sarebbe andata bene. - Dice sibillino, l’aria molto sicura di sé, non sa forse come cominciare, ma sa che comincerà. Beh, lo spero ben. Non ne posso più di aspettarlo.
- Oggi? - chiedo continuando a fingere indifferenza.
- Oggi, quest’anno, in generale… - Adesso sta andando davvero oltre. Batto le palpebre senza capire.
- Se sapevo che sareste migliorati tanto? - Non risponde, beve. - Sì beh, è quello che io e Carlo speravamo, ma da lì a sapere che sareste riusciti davvero il passo è lungo. - Karim fa un sorrisino strano mentre mi guarda silenzioso, mi osserva bere e mi mette decisamente a disagio.
- Però io mi riferivo anche a noi due. - Dice con un tono più basso e suadente.
Ok, l’atmosfera cambia quasi subito, dopo di questo. Il cuore inizia ad andare forte. Sta per succedere.
- Che sarebbe andata bene fra noi due? - Chiedo conferma di quello che intende, cauto. Bevo ancora e così lui fa altrettanto, fa un sorrisino ed infine mette giù il suo bicchiere.
Dopo si toglie la maglia, rimane in canottiera, si gira e va alla soglia, si ferma e mi guarda prima di sparire oltre. L’aria famelica, esplicita.
- Stasera voglio una cosa particolare. - Dice prima di andare. Rimango senza fiato, è molto sensuale e non so se ne è consapevole, ma è sicuro di sé, non si sente idiota. Sa che non lo rifiuterò. Finalmente è tranquillo dei suoi mezzi.
Inghiotto a vuoto e prendo respiro eccitato, metto giù il bicchiere e mi avvio, per strada prendo la sua maglia a terra, ma poi realizzo che ha seminato il corridoio dei suoi vestiti e sorrido leccandomi le labbra.
Lascio perdere i vestiti e lo raggiungo in camera, non ci siamo mai andati, la zona è sempre stata la cucina o il soggiorno.
È molto ordinato e molto bianca. Sorrido.
È tipico suo.
Mi lecco le labbra, ha acceso la luce del comodino che rende tutto tenue ed erotico, è in ginocchio sul bordo del letto e mi aspetta.
Nudo.
Si carezza il ventre piatto e poi l’inguine.
- Che dici, la dieta ed il movimento in più mi ha giovato? - Chiede suadente ricordando un nostro vecchio dialogo.
Sorrido strofinandomi le labbra, rabbrividisco mentre la voglia esplode e lo raggiungo. Mi fermo davanti a lui.
-  Tu che dici? - Karim mi mette la mano fra le gambe e mi tocca l’inguine eccitato e con sguardo sottile e aria di sfida, aspetto che vada avanti. Lui sorride soddisfatto parlandomi sulla bocca:
- Mi pare che ne sia valsa la pena. -
Lecca le mie labbra che apro e lascio che mi invada, dopo alcuni tira e molla le sue dita aprono i miei pantaloni mentre io non ho mosso ancora un braccio.
Le lingue si intrecciano, le bocche si fondono e diamo vita ad un bacio piuttosto erotico e bagnato.
La sua mano scivola dentro i miei slip, sento vagamente i pantaloni che scivolano alle caviglie e sempre vagamente mi tolgo le scarpe e faccio in modo di levarli del tutto.
Mi slaccio da solo la camicia perché lui è impegnato con la mia erezione e non voglio che si fermi, mi sfilo l’indumento sbrigativo e quando sono nudo davanti a lui, smette di masturbarmi, mi fa scivolare anche gli slip ai piedi e mi guarda da vicino. Le bocche ancora a contatto, mi parla sopra.
- Zizou, voglio scopare con te. - Sorrido fra me e me.
Prima che dica ‘voglio fare l’amore’ sarà dura, ma intanto accontentiamoci di quello che è disposto a darmi.
Gli prendo il viso fra le mani e da qua gestirò tutto io, come voleva. Ma fin qua ha fatto esattamente quello che volevo. È stato semplicemente perfetto.
- Non vedo l’ora. - Non vedo l’ora da secoli, in realtà, ma sono bravo a mascherare le cose.
Dopo di questo lo spingo leggero in su e si lascia fare, lo stendo e lo ricopro. Continuo a baciarlo mentre lo carezzo col mio corpo nudo e caldo, gli prendo le mani e gliele fermo ai lati della testa, intreccio le dita e mi occupo di lui, del suo viso e poi del suo collo, il suo collo che è il mio punto debole. Rabbrividisce, si tende tutto e lo scopre più che può.
Sospira forte ed io scendo sulla sua clavicola. Lentamente faccio mio ogni centimetro del suo corpo, come ho fatto altre volte, ma dopo che mi sono occupato con la bocca della sua erezione fino a che si è messo a spingermi il bacino volendone di più, ho continuato scivolando dietro. Gli alzo le gambe e trovo la sua entrata che mi aspetta, che non ho mai sfiorato per non avere la tentazione di possedere.
Karim trattiene il fiato, sa quanto sia piacevole, l’ha fatto con Gonzalo ed anche se era attivo con lui, sicuramente si son fatti spesso questa cosa.
La mia lingua precede le mie dita e lui si stringe le ginocchia al petto e continua a gemere, ne vuole ancora e lo chiede ed il modo in cui gli piace e partecipa mi fa impazzire, tanto che mi masturbo mentre lo faccio godere così.
È una cosa maledettamente piacevole.
Quando comincia col ‘ti prego, non ce la faccio più’, sorrido e mi sollevo, mi lecco abbondantemente la mano e me la passo sulla mia erezione. È la prima volta che lo faccio del tutto con un ragazzo, sono emozionato ed eccitato e arrivato a questo punto non intendo minimamente fermarmi, non vedo l’ora di andare fino in fondo.
Lui mi guarda, è già abbandonato a me, le gambe piegate ed aperte, in attesa, voglioso che si succhia l’indice senza resistere più, l’altra mano si tocca e si strofina ed è ormai al limite. Così dopo essermi riempito di questa visione meravigliosa, lo prendo ed entro con una spinta decisa e possente, mi fermo un attimo. Per quanto abbia passato il tempo a prepararlo e per quanto lui abbia già fatto sesso, non so se gli è mai capitato di fare il passivo.
Lascio che si abitui ma sentendo che si rilassa ben presto, realizzo che non è la prima volta che lo prende e lo guardo meravigliato e contrariato, la gelosia si impadronisce di me.
Gelosia?
Diciamo pure possessione.
- L’hai già preso, eh? - Karim si morde il labbro guardandomi pieno di voglia, gli avvolgo le gambe intorno alla mia vita e mi stendo su di lui, una mano sulla sua erezione a masturbarlo, l’altra mi appoggio al letto e gli mordo il labbro che amo come un matto. Lui sospira, chiude gli occhi, si inarca contro di me e si prende al lenzuolo sopra la sua testa, tira, è completamente assorbito e non serve che mi risponda.
Continuo a muovermi e a masturbarlo insieme, so che la sincronia dei due movimenti è devastante e per lui è la fine del mondo.
E lo è per me.
Mi impegno quando capisco che trovo il punto che lo fa godere e spingo lì, mentre la mano aumenta il ritmo. Lui allarga le braccia e si spinge col busto in avanti, mi morde la spalla e arriva all’orgasmo. Mi fa impazzire, mi fa impazzire come non immaginavo.
Vederlo sé stesso a questo modo, completamente abbandonato… non so spiegarlo. È devastante.
Mi metto a spingere più forte, lascio la sua erezione dopo che è venuto, si è sporcato e non riesco a smettere di guardarlo. Aumento la forza e la velocità e tutto corre, improvvisamente.
Fino a che mi lascio andare e la tensione esplode nel piacere più intenso mai provato.
Il mio orgasmo conclude un amplesso incredibile, che ha superato di gran lunga quello che immaginavo.
Dopo un po’, sfinito, gli crollo addosso scivolando fuori. Lui si avvinghia a me e nasconde il viso contro il mio collo, non mi lascia andare ed io sono turbato da quanto è stato bello.
In questo istante ho la sensazione che non potrò mai più lasciarlo andare, che dopo averlo avuto in questo modo totalizzante, non lo potrò mai cedere a nessuno e se lo farà, se oserà andare con altri come gli ho detto di fare… beh, non so come potrei reagire. Perché lui è mio, è mio e solo mio ed ora mentre lo stringo a me aggrotto la fronte turbato.
Fatico a non dirgli che credo di amarlo ed in realtà non so… non so se è vero amore o solo possessione. Ma qualunque cosa sia, lui sarà sempre mio.

Rimango un po’ con lui, poi devo andarmene a malincuore.
Karim mi guarda a pancia in giù tutto storto sul letto, si allunga sulla mia parte e fa il broncio.
Lo guardo mentre mi rivesto e sorrido.
- Sai che non posso rimanere. - Dico calmo. - Però abbiamo le partite. - Con questo sorrido dolcemente e dopo che mi sono allacciato la camicia, mi chino su di lui e lo bacio sulle labbra.
Lui, ancora nudo e sotto le coperte, sospira e annuisce.
- Non vedo l’ora. - Prima di ogni partita la squadra si ferma sempre a dormire in albergo tutti insieme per evitare che le sere prima i giocatori facciano festini, vadano a letto tardi e mangino pesante.
Per cui o al centro sportivo, il nostro ad esempio si chiama Real Madrid City, oppure negli alberghi durante le trasferte, abbiamo le notti prima delle partite.
E sono un po’ il nostro appuntamento.
Fino ad ora non le abbiamo passate sempre insieme, ogni tanto è capitato, però non potendo fare sesso, a volte lo evitavo quando avevo particolarmente voglia.
Avrei avuto mille occasioni in realtà, se avessi voluto avrei potuto prenderlo, però mi ero imposto di aspettare che lo volesse.
Adesso le cose cambieranno, perché lo scoglio è stato superato, Karim ha avuto il coraggio di chiederlo, mi si è dato con una certa decisione e quindi da ora sì, da ora avremo le notti prima delle partite.
Karim sorride più impaziente e beato insieme, mentre si stiracchia girandosi a pancia in su, le braccia sotto la nuca, le lenzuola scendono sul petto.
Finito di vestirmi, in piedi, lo guardo ancora prima di andarmene.
- È stato bellissimo. - Dice timidamente, le guance si colorano un po’ di rosso.
Abbiamo fatto sesso ed arrossisce.
Scuoto al testa sorridendo e mi chino di nuovo, gli bacio la fronte carezzandogli la testa.
- Meraviglioso. - Mormoro trattenendo a stento la mia felicità. Spero che non noti che sono al settimo cielo per questo importante passo in avanti. Per lui in particolare, che cominci a prendersi quel che vuole, ad imporsi, è molto positivo. E poi per me. Perché non ne potevo più di aspettare che evolvesse per saltargli addosso.
Adesso posso fare quel che voglio senza remore e sarà interessante vedere se a volte anche lui prenderà di nuovo delle iniziative. Lo spero. Spero proprio che non si fermi.