EPILOGO: 
IL VERO AMORE

Fu come ritrovare un po' di serenità dopo molto che non l'aveva.
Al mattino Iker rispose a David.
'Non vedo l'ora' e David ci aveva messo molto meno a scrivergli a sua volta...
'Anche io. Mi sei mancato.'
Iker aveva sorriso e si era sciolto in modo imbarazzante, poi aveva chiamato Ricardo. Come se le due cose fossero connesse. 
- Riky? Ti va una colazione insieme? - Prima l'avrebbe fatto e meglio era.
Non riusciva a tenere quella situazione sospesa.

Ricardo si presentò da lui -Sara era via tutta la settimana per un servizio lontano da Madrid- con un sacchetto di brioches, il caffé pronto in quell'istante.
- E' da un po' che non ci vediamo da soli... - Esordì timito Riky... era imbarazzato ed in difficoltà.
- Lo so, è colpa mia... - Rispose Iker preparando tutto sul tavolo della cucina. 
- Ma che dici... anche Cris mi diceva di lasciarti in pace perchè... - Si sospese rendendosi conto che forse era indelicato dirlo. Si mordicchiò l'angolo interno della bocca e rimase a fissarlo chiedendosi se potesse proseguire. Lo fece lui al suo posto.
- Tranquillo. Va tutto bene. Sì, mi ero preso una cotta per te... doveva passarmi... - Non avrebbero mangiato finchè non sarebbero riusciti a chiarirsi davvero. Iker si sedette nella sedia accanto a lui e guardandolo da una vicinanza soddisfacente -né troppo vicino né troppo lontano- asserì calmo:
- Non... non ero innamorato però speravo di poterci riuscire... mi serviva una mano per dimenticare una volta per tutte una persona che non riesco a togliermi da dentro... speravo che tu potessi... inconsciamente... me ne sono reso conto in questi giorni. - 
Ricardo sembrava aver capito e con discrezione rispose:
- Ed ora cosa farai? - Non gli chiese se la cotta gli era passata o quant'altro, dava per scontato che se l'aveva chiamato era così.
Iker si stringe nelle spalle sconfitto:
- L'unica cosa che posso fare. L'aspetto. - 
A Riky venne un lampo a quelle parole, come se un flash gli ricordasse d'averle già sentite da qualche parte...
- Chi mi ha detto una volta una cosa simile? - Pensò ad alta voce. Iker alzò le sopracciglia curioso. 
- Chi? - Chiese volendolo sapere, come se sentisse, dentro, che gli interessava.
Riky rimase a pensarci per un po', poi si illuminò rispondendo spontaneo:
- David! Me l'ha detto David Beckham! - Iker che sorseggiava il caffé lo risputò nella tazza e cominciò a tossire diventando paonazzo. 
Ricardo lo fissò stralunato senza capire. 
- Stai bene? - Iker lo fissò allucinato.
- Hai detto David?! - Riky non ci poteva arrivare ancora, viveva fra le nuvole a volte. Non sempre...
- Sì, perchè? - 
- Cosa ti ha detto? E quando? Come mai? - Si rese conto di essere spaventosamente ossessivo e Riky indietreggiò nella sedia per poi rispondere calmo:
- Quando ha giocato al Milan, quell'anno che era in prestito... abbiamo legato molto e così si è confidato con me... -
Iker si avvicinò mentre lui cercava lo spazio vitale. Lo spaventava!
- Cosa ti ha detto? - Iker ricordava bene quell'anno... era stato splendido... siccome David era a Milano si erano visti moltissimo. 
- Mi ha detto che qualche anno prima aveva cominciato questa relazione difficile. Difficile perchè lui è sposato e con figli e non gli è mai piaciuto che la gente sapesse le sue cose e che i figli lo credessero un uomo privo d'onore e di rispetto. Quindi quando ha visto che la cosa cominciava a fuggirgli di mano perchè si stava innamorando troppo di questo ragazzo, se ne è andato oltre oceano. Però non è servito perchè così ci pensava ancora di più, è stato male ed ha avuto un periodo orrendo. Alla fine non ha resistito e ha risentito il compagno. Per questo è tornato in Europa, seppure in prestito un anno. Per riavvicinarsi a lui. Non mi ha mai detto chi fosse ma ha concluso dicendo che è una persona fantastica, buono dentro e capace di tirare fuori cose incredibili dagli altri. Che non puoi proprio volergli male. E' davvero innamorato. Quando gli ho chiesto cosa avrebbe fatto quando sarebbe tornato in America, ha risposto come te. Che avrebbe aspettato di poterlo vedere. - Riky, ottusamente, concluse senza capire... - Ma come mai me lo chiedi? - 
Iker aveva gli occhi lucidi e quando provò a rispondere si trovò ad asciugarsi una lacrima traditrice. Davvero molto traditrice. 
Ricardo finalmente capì e si ricordò che erano stati compagni di squadra ai tempi che erano e mettendosi le mani sulla bocca esclamò incredulo: 
- Mio Dio eri tu?! - Iker non rispose ma rimase rigido ad asciugarsi altre lacrime, incapace di smettere. Sapere quelle cose ora erano una forza in più per continuare a fare come ora. Aspettarlo e amarlo comunque.
Ricardo non ascoltò una risposta incapace di uscire, l'abbracciò di slancio e gli fece nascondere il viso contro il suo collo, gli carezzò la nuca e se lo tenne a sé con dolcezza. 
- E' bellissimo quello che provate l'uno per l'altro, Dio vi assisterà di certo per sempre. Questo amore non si spegnerà mai e voi due sarete un'ispirazione per me e Cris... perchè prima o poi io tornerò in Brasile e lui resterà qua ma se i sentimenti possono arrivare a fare una cosa simile, sono sicuro che andrà tutto bene anche per noi. - Iker smise di trattenersi e finì a piangere come un bambino. Un bambino adulto con molte esperienze, ma sempre un bambino.
Il momento idilliaco venne interrotto da un'esclamazione tonante ed indignata:
- CHE CAZZO FATE?! - Riky ed Iker, spaventati a morte, si separarono subito e voltati videro un Cris nero come la morte.
Riky si alzò subito mentre Iker cercava di asciugarsi il viso con scarsi risultati. Sapere quelle cose di David l'aveva devastato.
- Cris, non è come pensi! - La classica frase da non dire mai!
- COME NO! AVETE SCOPATO SETTIMANE FA ED ORA VI RITROVO ABBRACCIATI, COSA DOVREI PENSARE? E STA PIANGENDO, PURE! TI HA CONVINTO CON LA PIETA'!? - Cris aveva l'insana intenzione di picchiarlo di nuovo ma Riky si mise davanti a braccia larghe e pregando mentalmente provò a farsi ascoltare. Non era comunque capace di gridare.
- Iker piangeva per David, non c'entra niente con me... gli ho detto cose che lo riguardavano... ti ho pure scritto che venivo a far pace con Iker. Pensi che se ti tradissi te lo direi? - 
- SAREBBE IL SISTEMA PERFETTO PER NON FAR CAPIRE CHE MI TRADISCI! - Poi si fermò di botto come se il rewind gli ripetesse le sue parole e lui le capisse. - Cosa hai detto? David?! - Riky sospirò grato a Dio ed Iker si alzò affiancandoli, stufo di quell'idiota precipitoso iper geloso.
- Senti, non sono tutti innamorati di Riky! E' una bella persona, dentro e fuori, ma amo David e sarà così per sempre. Ho cercato di dimenticarlo con Riky ma non ci sono riuscito. Ora lui mi ha detto cosa prova David per me e al diavolo, nessuno potrà sostituirlo! Sta tranquillo che non te lo rubo. Più. - Cris non seppe, lì per lì, se sentirsi meglio o cosa ma decise di ficcare il suo delizioso naso impiccione nella questione David e con le mani ai fianchi iniziò il terzo grado.
- Voglio sapere vita morte miracoli! Come scopa? - Riky lo spinse scuotendo il capo ed Iker scrollò le spalle andando al suo caffé, fingendo di non aver sentito. 
Cris ovviamente lo seguì e lo piantonò come fosse una missione e così fece ogni altro giorno della sua vita... altrettanto con David negli incontri della squadra con il campione inglese... Cris e la faccia tosta erano un'unica cosa. 
Iker ormai l'aveva imparato. Cris era capace di fare fuoco e fiamme per qualunque cosa, da quella più seria e legittima a quella più idiota. Ma su una cosa gli dava atto.
Guai a toccargli il cucciolo!
Questo era davvero bello.
Dal canto suo, quando rivide David, si sentì come neve al sole e si chiese se l'amore potesse spegnersi.
La risposta sarebbe sempre stata 'no'.
Quando era così vero e profondo, no, non si spegneva. In nessun caso.

FINE