NOTE: questa fic è il diretto seguito di Anno Nuovo, ambientata nel torneo di esibizioni fatto prima dell'inizio ufficiale dell'ATP, ad Abu Dhabi. Nel giorno specifico di cui scrivo ora, Rafa e Stan si sono scontrati nella finalina per il terzo e quarto posto, Rafa ha fatto molto sul serio, stancandosi parecchio, e Stan nonostante la partita precedente avesse dimostrato scarsa voglia di impegnarsi, contro Rafa ha fatto meglio. Rafa comunque è riuscito a vincere la sua prima partita dopo mesi di stop ed anche se in un'amichevole, era molto felice. I due sono amici ed in splendidi rapporti e mi sono immaginata un retroscena o due demenziali che coinvolgono Roger prima e Nole poi... per cui godetevi entrambe le mie coppie preferite, sia fedrinka che djokodal! Buona lettura. Baci Akane

COSI' FELICE



Il telefono di Stan si mise a squillare appena infilati gli slip; lo svizzero prendendosela comoda come suo solito, rispose senza farsi problemi a riguardo.
Dall'altra parte la voce che più di tutti sperava di sentire, lo salutò allegro. Stan sorrise felice e dolce allo stesso tempo.
- Ciao Roger! - Roger lo chiamava sempre dopo i suoi incontri, era una cosa che faceva da anni. E lo chiamava anche prima delle partite difficili, per incitarlo ed aiutarlo a concentrarsi.
- Ehi, ma che mi combini? Contro uno sfiatato Rafa mi vai a perdere? - Stan scoppiò a ridere.
- Rafa è sempre Rafa, anche sfiatato! - Rafa gli fece il dito meglio togliendosi l'asciugamano dalla vita e passandoselo velocemente sul corpo appena lavato, poi iniziò a cercare nel suo borsone qualcosa che chiaramente non trovava.
- Sì ma tu dovresti essere più allenato! -
Stan si sedette in biancheria intima e ridendo continuò ad osservare Rafa alla ricerca di qualcosa, nudo e senza il minimo pudore. Si perse un istante nel suo fisico perfetto, atletico e senza un grammo di ciccia e alzando un sopracciglio esclamò spontaneo:
- Beh, a giudicare da quel che vedo, mi pare perfettamente allenato anche lui! - L'apprezzamento era nel tono oltre che nello sguardo e Rafa lanciandogli un'occhiata strana trattenne a stento una risata per poi mettersi a tirare fuori tutto dal proprio borsone, imprecando in spagnolo.
- Perchè, cos'è che vedi? - Chiese subito Roger prima di modulare bene il proprio tono che risultò particolarmente attento.
Stan, il quale era tanto ingenuo quanto sincero, disse semplicemente quel che di fatto vedeva.
- Il corpo di Rafa senza un grammo di ciccia e con tutti i muscoli giusti al posto giusto! - Si sarebbe potuto interpretare in tanti modi, ma Roger si mise ad indagare come se dentro di sé capisse che c'era qualcosa che non andava, che c'era dell'altro, che non era solo una semplice ed innocente frase.
- Il corpo di Rafa... come? - Domanda strana? No, domanda perfettamente mirata.
Stan, ancora senza trovarci niente di sbagliato, rispose onesto senza distogliere un istante gli occhi da quello che, doveva ammetterlo, era il fisico d'uomo migliore mai visto in vita sua.
- Nudo! Come dovrebbe essere? - Qui seguì un po' di silenzio che a Stan, povero ingenuo, non parve poi così strano.
- E perchè è nudo di grazia? -
- Perchè ci siamo appena fatti la doccia, perchè altrimenti dovrebbe essere nudo? - Per Stan sul serio non c'era nulla di strano.
- Anche tu sei nudo? - Chiese sempre più inquisitore Roger, cercando di trattenere l'isteria che gli stava nascendo.
- Sì, ma con le mutande. - Che pure si sistemò fra le gambe comodamente aperte per stare meglio, la schiena appoggiata dietro.
- E perchè Rafa non le ha? -
- Perchè... non lo so! Perchè non ti metti le mutande, Rafa? - Rafa, dopo aver rovesciato e calciato il proprio borsone con soliti modi irascibili, si mise a rispondere in spagnolo furente, allo sguardo interrogativo di Stan si rese conto che aveva parlato nella propria lingua e si corresse in inglese, lingua che al momento parlavano anche Stan e Roger. O meglio Stan aveva parlato in inglese con Rafa fino all'istante prima di rispondere a Roger, quindi gli era venuto spontaneo rispondergli nella stessa maniera. Roger, capendo che forse era con Rafa, aveva proseguito in quella lingua senza pensarci.
- Non le trovo! - Ringhiò seccato Rafa! -
- Come non le trovi? - Chiese Stan stupito.
- Perchè non le trova? - Chiese Roger avendo sentito la risposta di Stan.
- Le avrò dimenticate, no? Capita! Non è che ho deciso di andare in giro senza mutande! Lo odio! Mi dà fastidio perchè poi laggiù non sta fermo e va di qua e di là! - Stan si mise a ridere dandogli ragione.
- Che dice? - Chiese Roger che voleva sapere, Stan gli riferì per poi mettere il viva voce.
- Ecco, ora sei in viva voce. - A questo punto, Roger tuonò severo verso Rafa.
- Smettila di andare in giro nudo e vestiti! -
- Ma non ho le mutande! - Si lamentò Rafa verso Stan ed il telefono. Stan ormai rideva della grossa mettendosi la mano libera sugli occhi.
- Non me ne frega! Mettiti i pantaloni senza le mutande! - Rafa però che per partito preso non poteva fare quel che uno gli diceva di fare, si avvicinò a Stan e si mise ad inveire contro Roger.
- Certo, tu vai mai in giro senza mutande? Sai quanto è fastidioso? Specie se ho solo dei pantaloni corti leggeri! Non intendo muovermi senza mutande! - Fra l'altro Rafa continuava a sbraitare sempre nudo.
- Mettiti quelle di prima! -
- Sono sporche! -
- Ma quanto hai sudato? -
- Come un maiale! Odio mettermi i vestiti sudati! Mi cambio anche durante le partite, se è per questo! - Ed era vero, Rafa era fissato con queste cose e Stan continuava a ridere innervosendo Roger che, in risposta, inveì come non aveva mai fatto.
- E tu piantala di ridere! Vestiti e vattene! -
- E cosa, lo lascio qua nudo a sé stesso? -
- Non me ne frega cosa farà lui! Tu non c'entri nulla! - Stan non riusciva a rispondere da tanto che rideva, trovava Roger spassoso mentre Rafa, aggrottato, fissava il telefono senza credere che quello fosse davvero il suo amico diplomatico, simpatico e gentile.
- Roger! Come puoi fregartene così? -
- Posso eccome! Sei ancora nudo davanti a Stan? - Era davvero infervorato.
- Certo, come dovrei essere? Non mi sono spuntate mutande dal nulla! - Stan, scuotendo la testa, mise giù il telefono e si mise a cercare nel proprio borsone.
- Rafa, mettiti i pantaloni! - Tuonò Roger come una specie di Hitler.
- Vaffanculo! Ma devi essere geloso proprio ora? Io sono nudo e non ho le mutande e tu pensi solo a non far vedere al tuo ragazzo un altro nudo! Che cazzo! -
- Io non sono geloso! - Stan, il quale aveva trovato degli slip nuovi di ricambio, si raddrizzò e guardò il telefono incredulo allo stesso modo in cui era Rafa con le mani ai fianchi.
- No, e cosa sei? -
- Infastidito dal fatto che lui sventoli davanti ai tuoi occhi le sue grazie! -
- E questo non è essere gelosi? - Silenzio.
- Quello che vuoi! Fallo vestire e vestiti anche tu e vattene! - Rafa, a quel punto, prese il telefono di Stan e prese anche Stan, lo alzò e gli si appiccicò dietro aderendo di proposito tutto il proprio corpo al suo. Il petto sulla sua schiena ed il bacino contro il suo sedere dalla bella curva soda.
Fortunatamente le parti intime erano divise dalla sottile stoffa degli slip.
La voce di Stan partì squittendo automatica e fuori controllo.
- Rafa! - Stridette cercando di divincolarsi senza successo. Rafa lo teneva da dietro, avvolgendolo come un polipo, mentre teneva anche il telefono vicino per far sentire bene a Roger cosa facevano.
- Ehi, lascialo! -
- Non ci penso proprio! Tu mi lasceresti nudo se fosse per te! E visto che sei geloso, ti do una buona ragione per esserlo! -
- Cosa gli stai facendo? - Chiese isterico Roger, Stan era sconvolto perchè non l'aveva mai sentito così e Rafa rideva continuando a tenerlo a sé e a stargli appiccicato per bene.
- Niente! - Disse sebbene fosse difficile considerare niente il suo membro libero e felice -anche troppo in effetti- contro il proprio sedere.
- Ehi, dai, so di essere ben dotato! Sicuramente lo stai sentendo! Se vuoi puoi toccare anche con le mani... - Stan voleva morire, era imbarazzato come non lo era mai stato, specie perchè non poteva negare che non era poi così orribile stare in quella situazione. Aveva visto Rafa come uno dei più belli e si era detto che se avesse potuto scegliere una notte di sesso sfrenato, avrebbe scelto lui. Sebbene forse con Nole sarebbe stato un sesso più fantasioso.
Ovviamente il cuore alla fine l'aveva portato da Roger.
- Rafa, piantala! Sei stato troppo con Nole, quel maniaco da strapazzo! Ora vi uccido! - In effetti erano cose alla Nole e Rafa pensandolo rispose:
- No dai, che dici... Nole sarebbe più spinto di me! - E con questo andò con la mano libera a toccargli il pacco attraverso lo slip. Stan tornò a strillare saltellando, gli afferrò la mano e gliel'allontanò.
- Stan, sei davvero ben dotato! Roger, sei fortunato! Capisco perchè sei geloso! Oltretutto ha un corpo niente male... le sue chiappe sono un sogno... -
- Rafa smettila! - Gridarono in tandem i due, ma Rafa in risposta morse il collo di Stan che urlò dandogli una testata per levarselo di dosso.
Finalmente si sciolse lamentandosi e ridendo insieme, con ancora il telefono in mano.
- Sei un maniaco anche tu! E dire che di solito mi molesta solo Nole! - Sparò Stan senza rifletterci, mentre si affrettava a vestirsi e Rafa rideva piegato in due.
- Cos'è che fa Nole? - La voce da generale di Roger tornò impetuosa.
- Niente, niente! - Ma ormai la frittata era fatta.
- Beh, è ovvio che ti molesta! Molesta tutti! -
- Me no! - Tuonò Roger serio, Stan e Rafa si fermarono a guardare il telefono.
- Questo è shockante. Ha un limite anche Nole! - Disse Stan sconvolto.
- Ero sicuro che non ne avesse! Cioè fidatevi... non sembra averne! Con me non ne ha! Se vi dico cosa mi ha fatto la prima volta... -
- Non voglio i particolari, grazie! - Lo intimò Roger. - Comunque con me non ha mai fatto nulla. Appena lo vedo lo castro, così la smette di allungare le mani su Stan! - Era davvero serio e gelido mentre lo diceva e Stan, arrossendo, finì di vestirsi lanciando a Rafa i propri slip puliti mentre Rafa in cambio gli lanciava il suo telefono che prese al volo.
- Non ti facevo così geloso! - Disse poi Rafa cambiando argomento. Fino ad un certo punto.
- Ed io non ti facevo così manico! - Ribatté Roger. Stan annuì.
- Concordo! -
- E tu non fare più la doccia con lui! - Ammonì anche Stan il quale, ridendo, gli disse che sarebbe passato subito da lui a Brisbane, dove Roger era perchè l'indomani iniziava il primo vero torneo dell'ATP e lui vi si era iscritto, al contrario di Stan.
- Quindi se non ho capito male ci vediamo a Melbourne, agli Open dell'Australia? - Disse Rafa con quella di salutare Roger, mentre indossava gli slip di Stan.
- Se vuoi che ci vediamo vestiti e smettila di provarci con Stan o farti vedere nudo da lui! - Rafa continuò ridendo.
- Ehi, non è colpa mia se ho un gran bel fisico! -
Stan arrossì guardando da un'altra parte. In effetti la cosa era anche piuttosto imbarazzante perchè di fatto lui l'aveva apprezzato più del dovuto.
- Però è colpa tua se gli sfili davanti nudo! - Roger non avrebbe mollato, così lo fece Rafa che, in via del tutto eccezionale, cedette solo perchè era Roger.
- Va bene, smetterò di essere la tentazione del tuo moroso. - Ovviamente cedette a modo suo e fu la prima volta che sentì Roger insultarlo pesantemente. E con pesantemente si intendeva...
- Sei un'autentica puttana! Tu e Nole vi siete proprio trovati! - La risata di Rafa accompagnò la chiusura della telefonata più assurda mai fatta, al termine della quale erano finalmente vestiti e Rafa, aiutato da un bravo Stan, raccoglieva tutto quello che prima aveva buttato all'aria.
- Sei sempre troppo buono! - Disse infatti scherzando.
- Che ci vuoi fare, servono santi a questo mondo! - Rispose ridacchiando mentre gli metteva via maglie ed asciugamani raccolti in giro.
- Se non fossi perso da quel maniaco di Nole e non avessi un amore platonico per Roger, mi butterei sicuramente su di te! - Conclusa l'operazione, notò che l'aveva di nuovo fatto arrossire e Stan, dandosi dell'idiota, cercò di rimediare qualcosa che ormai era andato a quel paese, ovvero la propria reputazione.
- Senti, non è che io ci provassi con te, prima... è solo che sai, ho gli occhi e se c'è qualcosa da apprezzare non è che sono un prete. Voglio dire, tu non sei uno scorfano ed io sono... beh, normale! - La sua spiegazione era così bella che Rafa fu tentato di farlo proseguire, ma alla fine vedendolo rosso come un pomodoro decise di avere pietà di lui e mettendogli una mano sulla spalla, lo fermò divertito.
- Grazie dei bellissimi complimenti spontanei. Anche io penso che tu sia un bel ragazzo e se fossimo entrambi liberi saresti una mia preda. Lo dico davvero. - In qualche modo era per pareggiare i conti, anche se lo pensava davvero. Stan rimase imbarazzato per un po', poi annuì e sorridendo tirato si girò prendendo il proprio borsone. Rafa fece altrettanto e poco prima di varcare la soglia, lo trattenne per il braccio. Stan si girò temendo per la propria incolumità, ma vedendolo serio si calmò.
- Grazie, comunque. - L'altro meravigliato chiese 'per cosa' e lui continuò senza imbarazzo alcuno. - Per oggi, per aver giocato con più impegno, sapevi che ci tenevo a giocare una partita impegnativa e seppure tu ti sia trattenuto, sei andato più convinto e questo l'ho apprezzato molto. Vincere contro te che non ti impegni e non hai voglia di giocare non è la stessa cosa che vincere contro te che invece ti dai da fare, anche se non ai tuoi massimi. Insomma, per me è stato bello che la mia prima vittoria dell'anno fosse proprio contro di te. Anche se in amichevole e con te al tuo cinquanta percento. Voglio dire... ieri eri al venti... ero preoccupato che giocassi così anche oggi. - Stan pensò che si era incartato per bene, ma che comunque rimaneva pur sempre lui. Diretto ad ogni costo, nemmeno si rendeva conto di mortificare eventualmente. Fortunatamente Stan non era del tipo che ci rimaneva male. Del resto era vero.
Alzò infatti le spalle.
- Beh, mi hai chiesto tu di impegnarmi e giocare seriamente. Io sono uno che dà il meglio con delle alte motivazioni, nelle amichevoli è raro che spinga. Però visto che me lo avevi chiesto ho cercato di fare meglio che potevo, considerato che era, appunto, una demotivante amichevole... - Rafa rise e gli fece l'occhiolino.
- Quindi grazie per questo. - Stan sorrise e gli diede una pacca sul fianco.
- Ci vediamo a Melbourne il 13! - Rispose Rafa tornato 'normale'.
- A Melbourne! -


Rafa tornò in camera con ancora il sorriso beato stampato in faccia. Era l'effetto che faceva Stan.
Aveva una dolcezza sua ed anche se poi si finiva per delirare, alla fine si stava bene.
Rientrato, mise giù il borsone per poi guardare Nole steso sul letto col telefono in mano, quando lo vide lo mise giù e scattò in piedi tutto pimpante e con un sorriso che poteva illuminare le tenebre più oscura.
- Congratulazioni amore! - Rafa deviò le sue braccia sfuggendo alla presa, non che fosse arrabbiato con lui, era del tutto normale reagire così. Nole faceva lo stucchevole e Rafa lo mandava a quel paese.
- Sei un idiota! - Disse poi svuotando le tasche e sedendosi stanco sul letto.
Nole si voltò a guardarlo rimanendo in piedi, poi senza capire, chiese.
- E perchè mai? - Rafa però sapeva che faceva solo finta di non capire, infatti indurendo il viso si fece severo.
- Perchè stai benissimo! Dovevi giocare contro Andy! - Nole fece ancora il finto tonto e meravigliandosi di tale insinuazione, disse allargando le braccia teatrale.
- Ma come puoi dirlo? Io ho l'influenza e tu fai lo stronzo! - Rafa allora si alzò e gli andò davanti e sempre puntandolo col dito, continuò con l'aria agguerrita tipica che aveva con lui:
- Sei tu che fai lo stronzo! Se arrivavo in finale ci giocavi eccome! Ho ragione? - Nole non gli aveva detto niente della sua presunta influenza, Rafa l'aveva sentita durante il proprio match e scuotendo la testa aveva capito subito. Non aveva avuto il coraggio di dirglielo, però l'aveva fatto appena se ne era andato dalla camera.
Nole a questo punto smise di negare l'evidenza.
- Beh, ma io ero entusiasta perchè pensavo di poter giocare di nuovo contro di te. Credo che l'ultima volta sia stato a Parigi! Mi manchi! Abbiamo giocato così poco ed ora potevamo rifarlo ed io ero tutto felice che poi quando ho visto che non sarebbe successo mi è andata via ogni voglia di giocare. Tanto è un amichevole del tutto priva di importanza. Serviva solo per farci scontrare di nuovo! - Nole cercava di mettergli le braccia intorno al collo, ma Rafa gliele metteva giù come un principe offeso.
- Invece devi prendere tutto seriamente! Io ci tengo! - Nole ovviamente fraintese e si illuminò come un albero di Natale.
- Amore, ma sei un tesoro! Così mi commuovi! Sapere che ti sto a cuore e che vuoi che io faccia le cose bene è... - Rafa però gli mise la mano sulla faccia zittendolo seccato.
- Ma cosa hai capito! Intendevo che ci tengo a fare le cose seriamente. Che me ne frega di come le fai tu? Se vuoi prendere tutto alla leggera come sempre, fa pure! Cazzi tuoi! Però sei un idiota! - Rafa era il solito combattivo fanatico delle sfide e delle vittorie e solo per averne ottenuto una, era tutt'altra persona dal giorno prima. Però ovviamente preferiva così.
Nole ridendo gli prese la mano dalla propria faccia e gliela baciò come se invece gli avesse detto una cosa dolcissima che mai gli sarebbe uscita dalla bocca.
- Sei sempre il fuoco che riscalda le mie notti fredde. Le tue parole mi riempiono di zucchero! A momenti divento diabetico! -
Rafa però scuotendo la testa si sciolse tornando a sedersi stancamente sul letto.
- Peccato che non sono mai stati eseguiti trapianti di cervello con successo! - Il suo entusiasmo rasentava la perfezione. Nole moriva ogni volta dal ridere con lui, si vedeva da fuori con lui e pensava che erano eccezionali insieme.
Il serbo così come se gli avesse detto una cosa dolce sul serio, si tolse la maglia e Rafa guardandolo come se avesse fatto un'oscenità, disse schifato:
- Che fai?! - Nole ridacchiando si fece cadere i pantaloni morbidi.
- Volevo girare un porno, mi aiuti? - Rafa alzò il dito indice davanti a sé come per porre attenzione alle proprie parole.
- Nemmeno se mi paghi! Sono sfinito! - Nole a questo punto si aggrottò lasciando perdere i boxer che lasciò addosso.
- Ma dai, mi avevi detto che dopo i tornei potevamo! Me l'avevi promesso! Ora hai anche vinto la finalina! Bisogna festeggiare! - Rafa sembrava irremovibile, aveva davvero tutti i muscoli che gridavano vendetta e l'idea di fare qualsiasi movimento fisico gli veniva da vomitare.
- Sì, e per vincere contro uno Stan svogliato che ho dovuto minacciare per far giocare diciamo almeno alla metà del suo valore, sono sfinito! Non riuscirei a muovere nemmeno un muscolo! Sul serio, Nole... l'abbiamo fatto due volte in 3 giorni nonostante ti avessi detto che dovevamo rallentare finchè non riprendevo la mia forma! Adesso sono senza forze! - Nole rimase in piedi coi boxer e l'aria da cucciolo bastonato che gli riusciva benissimo.
- Ma... ma tu... ma tu avevi detto... - Il broncio fece ridere Rafa che però sempre sventolando le braccia in segno di no, proseguì nella sua presa di posizione negativa.
- No no e no... guarda... - Così si alzò. - Posso concederti solo una posizione! - E con questo si girò dandogli le spalle e si piegò a novanta, in avanti, appoggiando le mani al letto dove prima era seduto. Dando a Nole il proprio sedere ben accentuato e a perfetta disposizione. - L'unica posizione che posso pensare di mantenere per qualche minuto. Non riuscirei a muovere un muscolo! -
Rafa non intendeva invitarlo sul serio a farlo, voleva solo fargli capire quanto era messo male. Ma per Nole quello fu sufficiente come via libero ed illuminandosi tutto, gli agguantò i fianchi.
- Oh, me la farò bastare! - Con questo gli abbassò i pantaloncini.
- Tu sei pazzo! - Esclamò Rafa che cercava di alzarsi e farlo smettere. Nole dopo avergli abbassato gli shorts alle caviglie, guardò gli slip e si fermò piegando la testa di lato con la fronte aggrottata.
- E questi? - Ovviamente conosceva tutta la sua linea d'abbigliamento. Quella non era una marca che metteva lui!
Nole si ricordò d'avere l'intimo di Stan e tornando ad appoggiarsi con le mani al letto davanti a sé, rispose divertito.
- Sono di Stan. -
- Perchè hai le mutande di Stan? -
- Avevo dimenticato le mie e mi ha imprestato le sue. -
A questo punto la sua domanda geniale fu una ed unica.
- Ma sono pulite? - Rafa si piegò sui gomiti per coprirsi la faccia con le mani e morirci dal ridere.
- No mi ha dato quelle che indossava! Ma ti pare? - Nole si strinse nelle spalle togliendogliele.
- E che ne so? Magari ti ha dato quelle sporche... -
- Certo, e perchè mai dovrei indossare le sue sporche e non le mie? -
Nole in effetti a questo non ci trovava una logica, ma non poteva evitare di rispondere per cui lo fece lo stesso.
- Magari preferisci il suo odore! - Rafa soffocò.
- E quindi non ci vado a letto anche se mi piace il suo odore, ma mi limito a mettermi le sue mutande? - Nole si tolse i propri boxer e rimise le mani sui suoi fianchi, afferrandogli bene i glutei stringendoglieli ed allargandoli a piacere.
Nole amava profondamente il suo fondoschiena, lo trovava divino ed irresistibile e ci si perdeva ore a toccarlo e giocarci... a volte anche solo come anti stress. Per quanto uno così potesse avere stress.
- Mmm... non sarebbe male fare una cosa a tre con lui! È un bel ragazzo! Ho sempre pensato che dopo di te mi farei volentieri lui! - Su questo era serio, per quanto scherzasse. Ormai Rafa conosceva la differenza e voltando la testa verso di lui, rimanendo in quella fatidica posizione, smise di ridere.
- Ma lo sai che anche io lo farei con lui? - Non era esattamente quello che aveva pensato di dire, ma alla fine gli era uscito quello e Nole, eccitandosi all'idea di poterlo fare con loro due insieme, partì con l'immagine mentale di loro due che gli leccavano l'erezione.
- Ho appena trovato il mio regalo di compleanno! - Rafa rise all'idea, ovviamente non sarebbe mai successo, ma farlo sognare non guastava.
Fra le sue risa, sentì la sua lingua iniziare da sopra per poi scendere giù in mezzo alla fessura. Raggiunta l'entrata, si concentrò su quella accucciandosi davanti alle sue natiche così ben esposte per lui.
Le teneva con le mani e col viso si immergeva in esse, sparendovi con la lingua dentro. La voce di Rafa iniziò a farsi sentire leggera, dei sospiri alterati. Quando si leccò il dito e lo mise dentro, Rafa gemette di piacere, strascicando la voce che per il momento non diceva nulla.
I gomiti sul letto, le mani strette sulle lenzuola, la fronte in mezzo e gli occhi chiusi, il resto del corpo era perfettamente piegato e le gambe aperte, mentre gli si dava e gemeva a quel che gli faceva.
Il dito andò sempre più deciso ed in profondità mentre poco dopo aggiunse un secondo. Li mosse agevole dopo i primi istanti e con un Rafa sempre più in estasi, andò a stimolarsi da solo con l'altra mano.
Penetrava Rafa con due dita provocandogli un piacere che conosceva bene e con l'altra mano si masturbava eccitato oltre ogni limite.
Fu meglio quando sopraggiunse con la lingua sotto di lui, sull'attaccatura del suo membro che pendeva sempre più duro per il trattamento.
Non glielo poteva prendere in bocca, ma stuzzicò proprio quella parte particolarmente sensibile e aumentando ogni ritmo, lo sentì presto chiamarlo fra i sospiri, mentre la sua schiena e le sue gambe si tendevano guizzando.
- Nole, se non mi scopi davvero impazzisco! - Non che sarebbe servita la richiesta, ma così Nole durò anche meno e sentendo un'ondata d'eccitazione fisica e mentale incredibile, si alzò, lo prese per i fianchi e dopo essersi indirizzato in lui, entrò con una spinta decisa che tolse il fiato e la voce ad entrambi.
Rafa alzò la testa inarcando la schiena, strinse ancora le lenzuola rimanendo basso sui gomiti, ma appena Nole iniziò a muoversi in lui, tese le braccia alzando il busto.
Gli mise una mano sul collo, per dietro, tenendolo comunque piegato. Era una posizione che lo faceva impazzire. Lo guardava, guardava la sua schiena che lo eccitava, i muscoli che seguivano le sue spinte e aumentava il ritmo e l'intensità.
L'altra mano sul suo fianco e ancora dentro, ancora spingere, ancora chiamarlo.
Rafa iniziò a muoversi a sua volta andandogli incontro, quella posizione era perfetta per due attivi come loro. Si muovevano sincroni aumentando insieme la velocità e la forza, facendo gli stessi movimenti con armonia e un fuoco sempre più bruciante.
- Sì... sì così... - Dicendolo, Rafa si alzò con la schiena e gli si appoggiò addosso, alzando le braccia oltre la testa. Le mani sulla nuca a cercarlo alla cieca, premendoselo. Trovò la posizione migliore, Nole toccò quel punto perfetto e Rafa finì per gemere più forte, completamente trasportato dal piacere intenso. Arrivato al culmine, raggiunse l'orgasmo sospendendosi nel nulla.
Allora Nole pensò a sé e ripiegandolo in avanti, lo prese come gli piaceva fare e pochi istanti dopo si sciolse in lui con un sospiro profondo.
Il mondo perse la sua forma e la sua consistenza e per un momento fu tutto lì. Lì fra le sue braccia.
Non ci avevano messo un briciolo di romanticismo e di amore, eppure dopo l'orgasmo più volgare di tutti, riuscivano a sentirsi innamorati comunque.
Quell'effetto era sempre più forte e sconvolgente. Gli si piegò addosso, gli avvolse la vita con le braccia e alzandolo di peso lo spinse su fino a stenderlo sul letto.
Rafa si lasciò fare, senza un briciolo di forza per opporsi o per fare da solo. Si accoccolò a pancia in giù, rannicchiato davanti a Nole che gli stava sopra, per dietro, come se fosse una coperta od una seconda pelle. Perfino le gambe aderivano, le braccia avvolte intorno alla vita ed al petto e la bocca sul suo orecchio che baciò leggero.
- Ti amo, comunque... - Come se fosse possibile dimenticarlo. Rafa sorrise, aveva bisogno di dirglielo, di ricordarglielo. Spaventato all'idea che un giorno se ne scordasse.
Girò così la testa e cercando la bocca, prima di prenderla nel primo gesto dolce della giornata, mormorò.
- Lo so. - Poi il bacio leggero ed infine... - Ti amo anche io, ma lo sai. -
Però era bello sentirselo dire. Specie in certi momenti.
Nole strinse forte gli occhi insieme alle braccia intorno a Rafa.
La sua vita era davvero perfetta.
Così felice non lo era mai stato.

FINE