CAPITOLO VII:
SCONTRO FRONTALE



- Allora è così! - Esordì a denti stretti, durissimo.
Io ero al settimo cielo, non ci potevo proprio credere... stava succedendo sul serio? Era quello che sembrava?
Cioè Rafa geloso?
La piazzata?
- Così come? - chiesi con faccia tosta. Stan sempre fermo qua che non sapeva cosa dire e fare, penso volesse più che altro sparire.
- Prima mi svieni dietro e mi rompi le palle sullo scopare e tutte quelle cose là e poi ti fai lui? - Stan spalancò la bocca carico di vergogna. Voleva morire, credo.
- Ma che dici? - Cercai di prendere tempo, mi aveva preso contropiede, non avevo immaginato di affrontarlo così e subito, ma a quanto pareva Rafa era di quel tipo... una miccia che prendeva fuoco immediatamente e lì dove era esplodeva senza chiedersi se fosse il luogo adatto.
- Dico che ti ho sentito mentre scopavi, prima! Si capiva perfino la posizione visto che sbattevate contro la porta! E Roger diceva che l'altro era la voce di Stan ed io 'ma no cosa dici!' ed invece era proprio lui! In piedi contro la porta! Non c'era il letto? Non potevate gemere piano? Cos'è volevi farlo sapere a tutto l'albergo? Guarda, non me ne frega, scopati Stan, scopati chi cazzo vuoi! Solo non venirmi a rompere più le palle, con me hai chiuso! - Appena lo disse mi accorsi che Stan era sì scappato, ma si era fermato perchè Roger era tornato dal ristorante dell'albergo, lui mangiava presto ed aveva già finito e visto che eravamo tutti nello stesso piano, veniva proprio verso di noi quando Rafa con la sua delicatezza sparò tutto quanto.
Stan, immobile, fissava proprio lui che a sua volta fissava noi.
Non so, non riesco a ricordare ogni dettaglio di quel momento, solo che stavo cercando di captare tutto quando sentii Rafa sbattere la porta della sua camera per andare per la sua strada a mangiare. Sicuramente non aveva fame, ma voleva dimostrarmi che non contavo nulla, che non cambiava la sua vita ed i suoi piani per me. Quindi avrebbe mangiato a costo di tenersi tutto sullo stomaco.
Solo mi sembrava una reazione spropositata per uno che se l'era appena fatta di nascosto con Roger. E così senza ragionarci più, col sangue che mi andava al cervello, sbottai a mia volta verso la sua schiena.
- Che coraggio, Rafa! Proprio tu mi vieni a parlare di correttezza e sincerità? Tu che prima mi dici che con lui non c'è nulla e poi lo incontri di nascosto? Avevi paura che ti vedessi dopo la palla colossale che mi avevi detto? Potevi essere sincero, che me ne faccio delle bugie? Stai con lui? Sì! Stop! Me ne facevo una ragione! Invece per tutto questo tempo... - Non feci in tempo a finire che Roger si frappose fra noi due che ci guardavamo in cagnesco, Rafa infatti si era voltato per fronteggiarmi, ma credo Roger sapesse cosa voleva dire e lo precedette di un soffio, con molta fermezza.
- Davvero ne dovete parlare qua? - Sibilò a denti stretti. Era molto autoritario e ci zittimmo subito.
- No, non ne dobbiamo parlare proprio! Non c'è nulla di più da dire! - Dissi convinto che fosse finita sul serio e nel peggiore dei modi. Il mio piano era fallito. Anche se dopotutto non c'era mai stato un vero piano. Dopo che li avevo visti insieme al bar avevo solo voluto vendicarmi per ferirlo, tutto lì. Ed avevo usato Stan sperando che funzionasse.
In effetti, a quanto pareva, aveva funzionato.
Cosa chiedere di più?
Volevo fare la mia uscita trionfale, quando Rafa tornò a sbraitarmi dietro.
- Eh no eh? Invece non te ne vai nel mezzo di una discussione! Sii adulto per una volta ed affronta le cose fino in fondo! - Mi girai ancora iroso, l'espressione furiosa che non avevo mai avuta a questi livelli. Roger a questo punto ci prese per le maniche e con una forza incredibile ci tirò verso la porta della mia camera ancora aperta, poi ci spinse brutalmente dentro dicendo secco e gelido.
- Parlatene lì ed evitate di strillare come ragazzine se ci riuscite! - Per un istante ebbi la sensazione che Roger sapesse molto più di quel che sapevo io. Che mi mancava un passaggio e lui voleva che lo venissi a sapere.
Sbatté la porta dietro di me ed io mi girai verso di lui per vedere se se ne sarebbe andato.
Ma rimase ed io pensai che sarebbe stato il momento.
Il momento in cui o tutto sarebbe finito definitivamente e per sempre, o in cui ci saremmo finalmente messi insieme sul serio.
Quello era il momento. Ed io volevo morire.

Non ho idea di come andò a Stan, o meglio ora lo so, ma lì sul momento lui e Roger rimasero fuori e non so proprio come se la vide.
Poi mi disse che fu disastroso perchè Stan era così carico di vergogna che scappò senza il coraggio di dire nulla. Roger l'aveva guardato disapprovando ogni cosa, severo, e Stan non era stato in grado di spiccicare parola. Solo se ne andò in camera saltando la cena e Roger non lo seguì e non chiarì nulla, convinto che non ci fosse nulla da chiarire. Ma anche questa era solo una tappa di una lunga storia.
Rafa rimase piantato in camera, in mezzo, con i pugni stretti lungo i fianchi e la voglia di gridare che lo rendeva rosso in viso e coi muscoli tutti contratti.
Si vedevano quasi le vene pulsare e per un momento pensai che mi avrebbe colpito davvero, ma poi mi resi conto che non ero io ad essere in torto, no per nulla!
Così allargai le braccio polemico e attaccai.
- Non c'è un cazzo di cui parlare! Mi hai detto che non stavi con lui ed invece ci stai eccome! Mi hai detto una palla assurda ed il motivo è chiaro! Volevi che continuassi a corteggiarti! Ti piace che ci provi con te! -
Non che ci avessi pensato prima, ma nel dirlo mi parve chiaro.
Rafa spalancò gli occhi come se avessi bestemmiato, era molto espressivo ed eccessivo in questo.
Accentuava molto.
- COSA?! IO E ROGER?! E POI QUESTA DA DOVE TI ESCE? - Mi misi a ridere come reazione isterica. Meno male che Roger ci aveva suggerito di non gridare...
- Quale di preciso? - Chiesi con faccia tosta.
- TUTTO! COME FAI A DIRE CHE IO E ROGER STIAMO INSIEME E POI COME TI SALTA IN MENTE CHE VOGLIO ESSERE CORTEGGIATO DA TE E QUINDI TI MENTO... CHE POI SE IO AVESSI UN COMPAGNO TI PARE CHE MI FREGHEREBBE DI ESSERE CORTEGGIATO? -
Questa era molto logica purtroppo, fin troppo... insomma, era furioso e ragionava meglio di quando era calmo!
Sospirai insofferente. Tanto a quel punto che importava?
- Lo so perchè ti ho visto al bar con lui! - Rafa aggrottò la fronte e per un qualche strano miracolo si fermò dal gridare come un ossesso.
Credo che stesse ragionandoci su, in effetti!
- Mi hai seguito?! - Oh cazzo, non poteva essere il primo pensiero che aveva sentendo la mia frase! Insomma, non era la cosa più ovvia e per fortuna me ne resi conto prima di darmi la zappa sui piedi.
- Ho altri hobby, tipo passeggiare per una bella città come Miami! -
- Con Stan! - Esclamò come per accusarmi lui.
- No, ma ci siamo incontrati per caso! - Improvvisamente mi resi conto di essere io l'interrogato pur teoricamente sarebbe dovuto essere l'opposto.
- E per caso ci avete visto al bar incontrandovi sempre per caso! - Perchè sembrava così assurdo? Mi inalberai di più perhè non mi credeva e stavo facendo una figura di merda. Per cui reagii aggressivamente, andandogli davanti e gesticolando. Lui non si mosse di un millimetro.
- Vuoi dire che vi stavamo seguendo? Oppure che io e Stan abbiamo una relazione come te e Roger e che quindi non abbiamo il diritto di fare scenate? Spiegami bene cosa stai pensando, perchè in questo momento non mi è chiaro! E dato che ci sei aggiungi anche il perchè ti importa in ogni caso cosa faccio io con Stan se tu te la fai con Roger! E poi perchè mi hai mentito! - Insomma, ero io quello che doveva sapere molte cose, andiamo!
Rafa, alle troppe domande troppo vicine, mi spinse senza usare forza. Se lui usava forza potevo ritrovarmi dall'altra parte della camera con il torace sfondato, vista la forza che aveva. Però non mi piacque.
- Intanto calmati e non starmi così addosso! - Asserì sempre furioso, ma almeno urlava di meno.
Io mi rifeci avanti ma non lo spinsi, non volevo finire per picchiarci perchè sapevo che avrebbe avuto la meglio e che mi avrebbe rotto qualche osso... magari proprio della mano.
Insomma, tecnicamente avevo paura di lui, lo ammetto. Ma era pura auto conservazione!
- E tu rispondi a tutto! O non hai risposte? Visto che non dici nulla! - Rafa allargò le braccia sempre mantenendosi sul piede di guerra, l'espressione del viso allucinata, furibonda, la fronte aggrottata, gli occhi che spruzzavano fulmini infuocati.
- Io e Roger non stiamo insieme, porca puttana, come te lo devo dire? Siamo amici e da amici ci incontriamo spesso al di là del tennis! Visto che non ha senso vederci in camera perchè non dobbiamo scopare, ci vediamo ad un bar meno controllato visto che in pieno torneo il bar dell'albergo è sicuramente sotto sorveglianza da mille giornalisti e curiosi! C'è qualcosa che non ti torna, Sherlock? - Ora era ironico. Furioso ed ironico. L'accoppiata era eccitante.
Ok, mi stavo eccitando.
Credo fosse inevitabile dopotutto... ma non volevo dargliela vinta e violentarlo.
Purtroppo, o per fortuna, comunque, tornava tutto molto bene.
Aveva un gran senso e cominciavo a sentirmi come un idiota!
- Vi siete incontrati di nascosto da amici! - Esclamai scettico, ma i toni si stavano calmando molto. Anche se rimanevamo entrambi convinti delle nostre ire funeste.
- Certo, perhè? - Chiese sulla difensiva.
- Perchè nascondervi allora? -
Rafa alzò gli occhi al cielo.
- Te l'ho detto, non vogliamo essere fissati da chiunque e finire su ogni notizia! - Aveva senso, mi ripetevo. Ma non gliela volevo dar vinta. Di fatto non sapevo cosa si erano detti e cosa avevano fatto poi... me ne ero andato subito!
- Comunque cosa te ne frega? Te la fai con Stan! Ti ho visto passare mano nella mano con lui prima! E te lo sei scopati! Mi rompi le palle e te la fai con lui! Ma va a cagare! - Con questo per lui il discorso era chiuso e girandosi fece per raggiungere la porta. In una frazione di secondo pensai che se l'avessi fatto andare via in quel momento, sarebbe finita davvero, non avrei più avuto modo di sistemare le cose. Ci saremmo odiati per sempre rovinando tutto.
Andai nel panico e per la prima volta agii davvero d'impulso senza ragionarci troppo.
Infatti con una falcata fui dietro di lui, misi la mano sulla porta e la richiusi, poi rimasi a spingerla impedendogli di aprirla ed andarsene.
Rafa si girò guardandomi da perfetto pazzo... probabilmente pensava che il pazzo fossi io. Per lui era inconcepibile il mio gesto, ma non mi mossi da lì e lui vi rimase perchè secondo lui dovevo farlo andare via. Risultato?
Lui con la schiena alla porta, io davanti a lui con la mano sopra a bloccargli il passaggio.
Insomma, di quelle posizione dove poi i due finiscono a rotolare per terra.
Per un momento contemplai l'idea... eravamo molto vicini, io davanti a lui, ci fissavamo in attesa che uno dei due cedesse, ma chiaramente nessuno voleva.
E non intendevo mollare.
- Io e Stan non stiamo insieme. - Dissi infine per chiarire. - Me lo sono fatto perché tu stavi con Roger... nella mia testa era un 'che faccia pure, non dipendo da lui'... poi ti ho sentito tornare, ho sentito la tua voce in corridoio ed ho cominciato a darci dentro forte, speravo ci sentissi. E così è stato. Volevo vendicarmi di te, speravo di infastidirti o di farti sapere che non ero disperato per te... - Ecco tutto.
Poi il resto era superfluo.
Rafa sembrò calmarsi, forse perchè ero più calmo anche io e gli stavo dicendo la verità.
Vidi i suoi occhi farsi meno infuocati.
- Io non sto con Roger! Non mento mai. Può essere che ometta la verità o la nasconda, ma a domanda diretta fatta da una persona con la quale ho un certo rapporto, cioè che non siano fan o giornalisti, rispondo con sincerità. - Spiegò anche lui calmo.
Mi sentivo speciale, in un certo senso me l'aveva detto.
Feci un sorrisino strano dei miei, un po' malizioso ed un po' che diceva mille cose. Lui si morse il labbro continuando a fissarmi da quella posizione. Come se fosse la mia ragazza che aspetta un bacio.
- Vorrei solo sapere perchè te la sei presa tanto quando hai visto Stan. - Chiesi piano, con voce invitante e suadente.
Lui trattenne il fiato mentre i suoi grandi occhi allungati mi fissavano chiedendomi nel panico perchè io facessi proprio quella domanda!
Il sorrisino sulla mia faccia non si spense affatto e lui passava dal fissare la mia bocca, ai miei occhi sempre però a disagio.
- Perchè... perchè mi sono sentito preso in giro! Prima mi dici che ti piaccio e di tenerti in considerazione e ci provi e riprovi con me, poi ti fai Stan! Come posso prenderti sul serio? -
- Ma puoi anche prendermi alla leggera, se ti fa meno paura... purchè tu mi prenda in qualche modo... - Dissi con gran faccia tosta, inarcando le sopracciglia con aria maliziosa ed ironica.
Lui si morse il labbro di nuovo sempre più in imbarazzo, le mani contro la porta a cui stava appoggiato, chiaramente stava male e voleva andarsene, io non glielo avrei mai permesso. A dir poco!
- Fai il serio! - Non osava muoversi per rischiare di toccarmi, non gli staccavo gli occhi dai suoi. Mi piaceva da impazzire, non poteva capire quanto.
- Ma io lo sono! Sono impazzito di gelosia quando ti ho visto con Roger e non ho ragionato, ho approfittato di Stan come un bastardo... volevo solo... non so, darti una lezione... anche solo fra me e me, credo... però sapere che davvero non c'è nulla fra voi è un sollievo, non sai quanto sono felice. Sono la persona più seria di questo mondo, con te. Io voglio tutto da te, ma mi accontento anche solo di quello che sei disposto a darmi... se vuoi solo scopare, scoperemo e basta. Mi sta bene... ma se vuoi provare ad avere una vera relazione... - Rafa a questo punto alzò le mani e si decise a mettermele sul petto.
- Ehi ehi ehi... - Fece perentorio. - corri troppo! - Questo mi fece venir voglia di suicidarmi in effetti... ma rimasi calmo.
Fui bravissimo.
- Voglio solo farti sapere come stanno le cose! - Rafa sospirò.
- L'ho capito la prima volta, anche la seconda sei stato piuttosto chiaro... non serve ripeti tutto ogni volta che ci vediamo! - A questo punto iniziai ad avvicinare il viso al suo mentre mi appoggiavo col gomito e non più con la mano. Ci guardavamo e ci sfioravamo, ovviamente ci saremmo baciati a meno che lui non se ne fosse andato sfilando via o tirandomi un calcio, cosa che poteva benissimo essere...
- E allora cosa mi rispondi? - Rafa ora era confuso e continuava a tenermi le mani sul torace cerando di spingermi via, peccato che lo facesse con poca convinzione!
- Cosa dovrei rispondere? - chiese tremolante.
- Preferisci andare a letto con me o vuoi provare una vera e propria relazione? - Forse mi stavo ponendo nel modo sbagliato...
- Nole, queste cose vengono spontanee, non si concordano... -
Lo disse con un filo di voce mentre le mie labbra erano praticamente sulle sue ed i nostri occhi ancora agganciati, mentre non voleva saperne di spingermi via ma nemmeno di togliere le mani dal mio torace.
- Quindi se ti bacio ora sarà spontaneo e non mi respingerai? - chiesi piano.
Rafa era ipnotizzato da me e mi guardava solo le labbra che non so nemmeno se vedeva visto che erano quasi sulle sue.
- Solo provando lo puoi sapere. - Beh, un invito migliore non potevo avere.