NOTE: la fic landoscar fa parte della serie ‘Tu mi completi’ e segue le precedenti che ho scritto. Siamo fra Imola e Monaco 2025. Appena ho visto le posizioni di Lando ho avuto un’illuminazione. Ho approfittato delle riprese che hanno fatto per Monaco con la McLaren, quello yacht che ci hanno illustrato per bene mi ha fatto venire una certa idea. Non so se funzionino veramente così le riprese e se sia possibile ciò che ho scritto, ma spero di sì. O meglio. Se uno vuole il modo lo trova. La fic è dal pov di Oscar e ce ne sono altre due dopo di questa, già pronte da essere corrette e pubblicate; arriveranno nelle prossime settimane. Buona lettura. Baci Akane
INCIPT: ‘Evidentemente lo stupido si gratifica a prenderlo, ma l’ho capito solo ad Imola, quando si è messo in quella posizione.’
Oscar aspetta per educazione che Lando si decida a portarselo a letto, ma ad Imola ha l’illuminazione e capisce come deve fare con lui.
Se aspetto lui sto fresco, visto che il piccolo idiota non si decide dovrò farlo io.
Non è che aspettassi perché non volessi o non potessi farmelo io, ma pensavo che avrebbe preso lui l’iniziativa e che gli sarebbe piaciuto. Anzi, pensavo addirittura che gli avrebbe fatto bene, ma lo scemo numero uno non si decide e dopo tanti momenti in cui sembrava che tutto andasse esattamente in quella direzione e che sarebbe stata la volta buona, capisco che evidentemente il suo pensare sempre al sesso ed il suo provocarmi, sono modi per spingermi a sbatterlo in orizzontale e farmelo.
Anche in verticale potrei, ma mi piace la comodità.
Per la verità ho capito che aspettava di essere preso da me dopo che in conferenza ad Imola si è messo a quattro zampe inarcando la schiena e sporgendo il suo piccolo delizioso culo bello tondo e stretto, lì ho avuto l’illuminazione: è chiaramente la posizione da scopata e non l’assumi se non vuoi che qualcuno ti scopi da dietro.
Così lì ho realizzato, ma devo dire che è stato ben difficile trattenermi. Se non fosse stato per quel considerevole numero di giornalisti a guardarci, filmarci e fotografarci, penso che non mi sarei limitato a mettere le mani dietro la nuca, allungandomi per bene seduto sul divano della conferenza.
Avrei abbassato ulteriormente la mia tuta di gara ancora addosso, mi sarei tirato fuori il cazzo e lì sì che mi sarei allungato per bene sul divano con le mani dietro la nuca, ma l’avrei fatto guardandolo con un chiaro sguardo inequivocabile che avrebbe significato ‘intanto succhia, poi vediamo se ti piace ancora provocarmi’.
Lando è strano. Ha tanto fatto per spingermi a venire allo scoperto, che poi quando ci siamo effettivamente decisi e messi insieme, è comunque stato lui a fare il primo passo fra noi: mi è saltato sopra e mi ha masturbato. È stato bello, ma anche le volte successive, dopo terribili attese lunghe che ho pazientemente rispettato per evitare di gettarlo in confusione, quando si è deciso a proseguire è stato sempre lui a farsi avanti. Perciò pensavo che avrebbe continuato così, che semplicemente gli servissero i suoi tempi, ma che volesse comunque essere lui a farsi me.
Mi sarebbe stato bene, sinceramente, perché comunque non mi interessa realmente stare sopra o sotto; posso prendere o farmi prendere, quel che conta è farlo, dannazione, e siccome Lando è in una fase delicata di indecisione ed insicurezza personali dove vede tutto negativo di sé, arrivando a mettere in discussione il suo talento in F1, ho pensato fosse meglio per lui essere quello che prendeva e che comandava fra noi, perché credo sia gratificante.
Evidentemente lo stupido si gratifica a prenderlo, ma l’ho capito solo ad Imola, quando si è messo in quella posizione.
Piccolo dannato stronzo. Piccolo per corporatura, tecnicamente sarebbe più grande di me di pochi anni.
La scusa me la prendo con queste riprese che ci fanno fare ad inizio settimana per uno dei nostri sponsor e per la presentazione della nuova livrea della macchina per Monaco; andiamo in diverse location in giro per Monaco, fra cui una villa super ed uno dei tanti yacht.
Le riprese si concludono nello yacht dove poi ci lasciano il tempo sia di mangiare che successivamente di cambiarci e riposare senza la fretta di andarcene subito.
Una volta che tutti se ne vanno e ci lasciano in pace, non riesco ad immaginare un momento migliore di questo dove ci spogliamo per cambiarci nella stessa camera, una non particolarmente spaziosa ma con ogni confort necessario, specie un letto matrimoniale pieno di vestiti e vario materiale.
I vestiti ed il vario materiale non sono un problema perché faccio subito come a casa o nelle mie camere personali in giro per i vari motorhome, hospitality od hotel.
Prendo tutto e lo getto a terra. Quando lo faccio senza dire nulla, perché di fatto è Lando che sta parlando a macchinetta commentando il cattivo gusto dei pesci appiccicati sulle pareti del corridoio, lui si ferma a guardarmi con aria sorpresa, non aspettandosi da me un gesto simile.
Io sorrido come sempre gentile e amabile e come niente fosse dico: - Mi serviva spazio!
Lui è particolarmente perplesso e perde ovviamente il filo dei suoi discorsi, infatti smette di blaterare cose sullo yacht in cui siamo.
Si è appena tolto la tuta che era già aperta e pendente alla vita, ora è con la maglietta aderente a maniche lunghe nera ed i boxer a pantaloncino, aderenti anche quelli e sempre neri.
Mi sta in piedi davanti in un fermo immagine dove sta perplesso e indeciso su come interpretare questo stranissimo gesto da parte mia.
Torno a sorridergli come niente fosse e mi abbasso la tuta che mi levo in fretta accartocciandola a terra insieme al resto.
- Ma veramente alcune cose che hai buttato sarebbero i vestiti puliti che stavo per mettermi... - fa lui indeciso indicando degli abiti che si sarebbe messo.
Io alzo le spalle e mi sfilo la maglia nera.
- Fa nulla, tanto non te li metti subito. - dico deciso. Lando spalanca gli occhi e mi fissa totalmente bloccato, incapace di ricordarsi che si stava spogliando.
- A-ah no? - fa balbettando, non è ancora sicuro se si deve imbarazzare o meno. È incerto persino su questo. Bene, non fa nulla, ci penso io piccolo provocatore del cazzo.
- No. - faccio assolutamente calmo e totalmente padrone di me, della situazione ma soprattutto di lui.
- E perché di grazia? Pensavo avessimo finito, che dobbiamo...
Ma non lo faccio finire perché dopo essermi tolto anche i boxer velocissimo, vado da lui sovrastandolo in altezza, lo prendo per i fianchi e lo bacio deciso togliendogli la parola ed il fiato.
Lando spaesato non mi tocca nemmeno, resta a braccia larghe a ricevere con piacere la mia bocca, ma poi poco prima di agire mi separo per parlargli a pochi centimetri di distanza, lo assorbo con il mio sguardo estremamente ravvicinato, uno sguardo determinato e assolutamente acceso di voglia.
- Adesso ti prenderai le tue responsabilità. - faccio in un misto fra il malizioso ed il deciso.
- Del tipo? - fa tremolante ed eccitato.
- Del tipo che non puoi sventolare quella posizione sul divano davanti a tutti e pretendere che io poi non ti prenda davvero. Il tempo te l’ho dato, adesso agisco.
Con questo lo sposto portandolo al letto e, veloce come in gara, lo spingo facendolo finire sopra. Lo faccio senza molta dolcezza, qualcosa che suppongo contrasti col mio aspetto delicato e gentile.
Apparenze, appunto.
Lo raggiungo salendo a gattoni, imitando la sua posizione di domenica; lo faccio con malizia e lui capisce meglio perché sono così acceso. Poco prima che la mia bocca raggiunga la sua, se la morde affamato e voglioso e questa espressione mi fa impazzire del tutto, infatti mentre arrivo le mani si infilano sotto la sua maglietta e gliela sollevo prepotentemente strisciando sui suoi addominali.
Gli succhio il labbro ma non perdo molto tempo lì perché scendo subito sul suo corpo che libero dalla dannata maglia fastidiosa, per poi avventarmi sui suoi capezzoli che succhio e mordicchio.
Lando si adagia con la schiena sul letto e si inarca proprio come mi è piaciuto facesse domenica, ma ora la posizione è più congegnale specie perché solleva il bacino mentre mi occupo dei capezzoli; con le mani invece gli tiro via i boxer su sua gentile e muta richiesta.
Appena libero il suo inguine vedo che è già eccitato, sa cosa succederà e non vede l’ora. Penso che effettivamente non aspettasse che questo, ma poteva anche dirmelo chiaramente, non mi scomponevo.
- Oscar, scopami! - mormoro mentre scendo a leccargli gli addominali più che ben scolpiti dalla palestra che fa e che gli sta modellando il corpo snello.
- Eh? - fa lui senza capire, una domanda che è più un gemito.
- Bastava dirmi questo, io ti accontentavo molto prima... - rispondo pacato senza staccare la bocca e la lingua dal suo corpo, raggiunto l’inguine lecco la pelle delicata tutt’intorno. Lui sospira capendo a fatica ciò che dico e dai lamenti che fa realizzo che lo sto perdendo, così sorrido divertito mentre gli mordicchio un punto sull’anca che so di solito è particolarmente sensibile. Lui infatti squittisce e si contorce sotto di me, finalmente nudo come doveva essere già prima.
- Pensavo volessi scoparmi tu, aspettavo per educazione... - insisto prima di avventarmi sul suo cazzo che si fa sempre più ben formato.
- Sii meno educato, allora, e scopami adesso o muoio!
Con questa chiarezza tipica sua che mi piace da matti, ridacchio prima di leccare il suo cazzo ed infine avvolgerlo e succhiarlo.
Lando allarga le braccia e spinge con il bacino nella mia bocca incitandomi a succhiare di più, a momenti mi soffoca ma mi adeguo ai suoi movimenti. Adoro vedere come si inarca per me, la sua vita stretta, il suo corpo compatto e piccolo ma perfetto e sodo. Lo carezzo mentre lo faccio mio con la bocca e quando lo sento gemere e contorcersi di più, mi stacco e scendo ad occuparmi del resto del suo piacere. Lecco la parte sensibile fra la sua erezione e l’apertura in cui mi immergo prima con la lingua e poi con le dita.
Lando smette di inarcarsi per prendersi le ginocchia e mettersele contro il petto e darmi tutto l’accesso che può.
I suoi sospiri riempiono la camera e spero vivamente nessuno venga a disturbarci, perché potrei reagire molto male perfino io.
Mentre mi occupo di lui, mi masturbo leccandomi la mano, non perderò tempo a farmi preparare da lui, coi tempi di reazione che ha potremmo metterci una vita ed io ho bisogno di farlo mio subito, perché non ce la faccio più e lui è dannatamente pronto.
Alterno il leccare la sua fessura e la mia mano con cui mi strofino il cazzo e quando siamo entrambi finalmente pronti ed il mio sta bello alto, mi separo e mi sollevo sulle ginocchia, lo guardo mentre lascia le gambe e le apre per me; mi guarda allucinato cercando di capire cosa voglio fare e così con un cenno deciso del capo gli indico di girarsi. Lando stranamente capisce e mordendosi voglioso le labbra come prima, non se lo fa dire a voce. Si gira subito a carponi e non devo nemmeno metterlo io nella posizione che voglio, sa già qual è. Per fortuna il piccolo stronzo si è svegliato, alla fine.
Si mette a carponi ed inarca la schiena porgendomi il suo delizioso culo sodo dove immergo il viso, lo mordicchio e lo lecco, infine rilascio più saliva lì dove ho già abbondantemente tormentato; mi raddrizzo, lo prendo per i fianchi e finalmente entro.
Lando schiaccia la testa contro il letto e spinge il sedere sollevato contro di me, si apre più che può e aspetta che inizi a muovermi.
Quando lo sento rilassarsi un po’, uso altra saliva e mi muovo tenendolo per i fianchi; esco e rientro finché non è più agevole e fluido e lui stesso si muove sincronizzato a me. Mi viene incontro e stringe il lenzuolo sotto di sé.
Il suo viso premuto per metà contro le lenzuola è totalmente in abbandono e nel piacere più intenso e questo mi eccita da matti. Non è mai stato così bello. Il flash di alcuni momenti in cui mi faceva impazzire solo guardandolo mi torna, adesso è qua per me e me lo sto scopando e non potrei essere più felice e completo.
Apparentemente gentile, nella realtà non lo sono poi molto. Aumento le spinte, l’intensità e la forza e quando capisco d’aver raggiunto il suo punto di piacere insisto lì andando più veloce. Quando lo sento venire è come se mi desse il permesso per farlo anche io e il piacere viene rilasciato dal mio corpo, mi attraversa ovunque e mi sconnetto abbandonandomi al calore e al godimento più incredibili che io abbia mai provato.
Totalmente perso e abbandonato, inarcato all’indietro, dritto dietro di lui, le dita affondate sui suoi fianchi, il mondo cancellato, ansimanti, sudati, sfiniti e ancora preda di questi brividi che ci accompagneranno per tutto il giorno.
La soddisfazione è estrema, non siamo mai stati così bene e mentre crollo sfinito e realizzato supino accanto a lui, Lando ancora a carponi mi si arrampica addosso. Prima di abbandonarsi per cercare di riprendersi, mi guarda con una delle sue espressioni tipiche da monello dannatamente sexy e dannatamente soddisfatto.
Mi sorride in quella maniera da schiaffi.
- Era ora che ti decidessi. - appena lo dice mi accendo e lo guardo spalancando gli occhi.
- Che? Io?! Ma se sembrava dovessi farmi di tutto tu ogni volta!
- Ma che c’entra, sai che io non so mai quel che faccio, sei tu quello che lo sa!
- Lando piantala di sparare cagate o... - ma non mi fa finire perché mi chiude lui la bocca baciandomi, lo fa ridendo e mi placa. Maledetto stronzetto.
Lui non sa cosa vuole, ma devo saperlo io per lui.
La prossima volta lo lego al letto e gli faccio tutto quel che mi pare, dannazione!