NOTE: rieccoci qua con questa serie landoscar de ‘tu mi completi’. Siamo nella settimana del GP del Canada, di preciso il venerdì fra un prova libera e l’altra, in quel bel momento di pausa dove normalmente Lando dormirebbe come fa spesso. Qua, invece, avrebbe preferito un altro passatempo, ma Oscar versione cane da caccia ha fiutato qualcosa e lo tallona per scoprire cos’ha da un paio di settimane. Lando, che non riesce a nascondere mai niente, usa un altro sistema per distrarlo e non doverne parlare. 
Per questa fic mi sono ispirata a qualche foto e scena in particolare che mi ha fatto partire l’idea. A parte che entrambi quando si tratta uno dell’altro fanno sempre delle facce assurde (Grill the grid per esempio), per non parlare di come ogni volta che sono vicini si guardano a vicenda. Ma in particolare la rivelazione è arrivata con un video del backstage dove entrambi si stanno preparando per le riprese di presentazione dell’anno 2025 con tutti i piloti della stagione di F1 e Lando si sta facendo truccare in camerino, a quel punto arriva Oscar, i due parlano e scherzano e mentre lo fanno Lando fa questo gesto inequivocabile con le dita sul bordo del tavolino, facendo finta di niente. Questo unito all’espressione che ha in quel momento proprio mentre parla con Oscar, mi ha ucciso. 
Come sempre ho cercato di raccogliere le foto in questione. Comunque questi due se la fanno, non è possibile non sia così. 
Dopo di questa c’è già scritta un’altra fic su questa serie che pubblicherò prossima settimana. Non escludo ne arrivino altre, per saperlo basta seguire la mia pagina FB perché lì aggiorno su cosa scrivo e pubblico. Grazie a chi mi segue e buona lettura. Baci Akane
INCIPT: ‘- Sei uno stronzo. - sibila lui fintamente arrabbiato. So che non lo è davvero. Io sorrido ancora di più, contento e divertito. 
- Ti piaccio per questo. ‘
Lando ha qualcosa ed Oscar se ne accorge, vorrebbe fargli dire di cosa si tratta ma Lando non ne vuole sapere. Tuttavia, sebbene uno non molli l’osso, l’altro conosce tutti i suoi interruttori per distrarlo!

INTERRUTTORI

landoscarlandoscar

Video dettaglio 
Video intero

Io lo so cosa vuole Oscar, perché mi fissa in questo modo insistente e sottile. 
Sottile è esattamente il termine giusto. Sottile e penetrante. Il suo sguardo attento mi sorvola ogni momento per controllare dietro i miei grandi sorrisi ed i giochi demenziali che tiro prontamente fuori. Deve vedere se dietro c’è qualcosa che nascondo, consapevole che c’è. 
Ma so anche come distrarlo, perché so perfettamente qual è il suo punto debole, cosa toccare per sconnetterlo totalmente e farlo perdere nell’etere dimenticandosi di investigare su di me. 
Così anche ora come ogni volta che mi scruta, uso lo stesso metodo senza esitare. 
I suoi occhi dal taglio affilato mi fissano dopo che mi raggiunge in stanza dopo pranzo fra una sessione di libere e l’altra. 
Solitamente in questi momenti di riposo che i piloti si prendono per dormire e stare per conto proprio, noi approfittiamo per stare insieme ma non è detto che trombiamo visto che abbiamo iniziato a darci dentro in quel senso da Monaco e che sono passati 2 GP. Insomma, in Spagna l’abbiamo fatto ogni secondo libero e grazie a questo ho scoperto cos’è che fa tanto impazzire Oscar, ma ora siamo in Canada e siamo arrivati alla nostra terza settimana di relazione sessuale, perché prima dello sblocco di Monaco eravamo ai preliminari. 
Sì, insomma... ci giravamo intorno, baci forti e coccole, ma nessun succo perché entrambi aspettavamo fosse l’altro a cominciare. Per la verità credevo di voler essere io, così come lo credeva anche Oscar che mi lasciava campo libero solo perché mi ama e mi rispetta alla follia, ma alla fine al momento di arrivare al sodo non riuscivo mai, così il mio australiano preferito ha preso tutto nelle sue mani ed ha tirato fuori il suo vero carattere. Carattere che io so c’è ed è molto forte e deciso, anche se sembra sempre calmo, chiuso ed insicuro. In realtà credo sia la persona più sicura sulla faccia della Terra.
Quando mi ha trombato per la prima volta a Monaco, mi ha aperto un mondo e mi ha sbloccato. Adesso so cosa voglio e cosa mi piace. Mi piace essere scopato e rigirato in tutte le posizioni, mi piace che mi faccia esplodere di piacere e che mi desideri da matti. E mi piace distrarlo col mio corpo ed i miei trucchi quando lui invece deve capire cos’ho e cosa cerco di nascondergli. 
Oscar si siede con me dopo essere entrato senza bussare nella mia camera, poi gira la serratura in un chiaro intento. 
Per un momento mi accendo credendo che mi scoperà e quasi mi preparo, ma poi un’occhiata attenta al suo sguardo mi fa capire, senza ombra di dubbio, che farà l’investigatore e cercherà di tirarmi fuori cos’ho da 2 settimane, dal GP di Barcellona. 
In realtà non è solo da quello, ma da molto prima; però lì ho avuto un’epifania e come sempre con lui non riesco a nascondere un cazzo. Non per questo non ci provo comunque. Che poi sia inutile è un altro discorso. 
Oscar inarca le sopracciglia dal taglio elegante come ogni lineamento del suo viso delicato. Anche lui non è particolarmente espressivo al di là di me, ma quando è con me tira fuori tutto ciò che ha dentro e prova ed è piuttosto chiaro di cosa si tratta. In questo momento, per esempio, è preoccupato. 
Io ricambio il suo sguardo inarcando le sopracciglia a mia volta senza dire nulla, lui così fa anche un cenno come ad incitarmi a parlare di ciò che è ovvio, ma io fingo platealmente di non capire tirandomi su con la schiena e sfilandomi la maglietta. 
Oscar allora è costretto a parlare per controllare la situazione. 
O per lo meno ci prova. 
- Non ho voglia di farlo ora, Lando. 
A questa rivelazione faccio finta di essere shoccato e mi stavo per tirare giù i pantaloni, quando mi fermo con i pollici negli elastici. La schiena protesa in avanti e la testa rivolta verso di lui. La mia tipica faccia demenziale. 
- Ne sei sicuro? 
Come quei dannati giochini che ci fanno fare quelli della F1 dove devi indovinare da chi è composta la faccia che ti mostrano ed osano dirmi che quei capelli non sono di Oscar ma di qualcun altro. 
Vuoi che non riconosca IL MIO OSCAR? Non dite stronzate, quei capelli erano di Oscar!
Oscar annuisce senza scomporsi, rimane seduto nel divano della mia stanza, la schiena appoggiata e la sua tipica posa con la gamba piegata sull’altra che trovo incredibilmente sexy anche se è semplicissima. Ultimamente noto che le cose più semplici mi attizzano da matti e credo che sia così perché è la caratteristica principale di Oscar. 
Lo trovo tanto semplice quanto sexy. E dire che invece sono io che gli piace da matti, anche se non so come fa. Ancora non capisco cosa ci trova in me. 
- E cosa vuoi fare? - chiedo retorico, so cosa vuole fare, faccio solo finta di essere idiota e non arrivarci. 
- Parlare! - fa lui perentorio e severo, sa che faccio finta. Cazzo non posso proprio fregarlo. 
Mi appoggio di nuovo allo schienale e mi avvicino a lui in modo da toccarlo col mio fianco, lui sussulta ma resta immobile facendo probabilmente violenza su sé stesso. Resto coi pantaloni su, ma a torso nudo. 
Lo guardo mordendomi le labbra e guardo la sua bocca, Oscar trattiene il respiro più del necessario e se la morde cercando con uno sforzo immane di rimanere in controllo. Con me vicino non è facile, ma non ho ancora fatto niente. 
- Sei davvero sicuro? - chiedo ancora insistendo come mio solito, stile martello pneumatico.
La mia mano scivola sulla sua cosca e arriva dritta sul suo inguine coperto dagli shorts tipici che indossa sempre. È ancora più facile sentire quanto non gli sono indifferente. Appena lo tocco, Oscar scatta in avanti con la schiena appoggiando i gomiti sulle ginocchia, scioglie le gambe e si mette in posizione ricurva per impedirmi di toccarlo davanti, così sono costretto a ritirare la mano, ma era esattamente ciò che volevo. 
Era questa la posizione che volevo. 
Faccio finta di arrendermi.
- E di cosa vuoi parlare? - chiedo scivolando col sedere sul bordo e mettendomi più comodo nel divano. Non mi interessa un cazzo di cosa vuole parlare, perché tanto non lo faremo. E comunque so di cosa vuole parlare. 
- Beh, cosa ti succede? Sei strano dall’ultimo GP. 
Chiaramente non ci vediamo solo durante le gare, ma è tutto ancora all’inizio. La nostra fortuna è che vive a Monaco dall’anno scorso, prima stava nel Regno Unito come me, solo che io mi sono trasferito a Monaco prima di lui. 
Non gli posso nascondere un cazzo, comunque.
Sorrido forzatamente sperando che la mia faccia da schiaffi lo distragga. 
Alzo le spalle e guardo altrove deviando il suo sguardo che mi penetra da sopra la sua spalla. Se si appoggia indietro come me per guardarmi meglio attacco il suo cazzo, così deve stare in questa posizione. 
- Nulla, perché? - chiedo senza capire. Fingo malissimo, lo so. 
Oscar sospira. 
- Dai Lando, lo so che hai qualcosa. A Monaco tutto bene, hai anche vinto, poi dopo tutta la settimana della Spagna sei cambiato di nuovo. Hai di nuovo qualcosa di strano, ma non capisco come. Non è... - Oscar cerca di analizzarmi visto che io non voglio aprirmi, ma mentre lo fa la mia mano scivola sulla sua schiena cercando di distrarlo. 
- Dai Osc, non è nulla, non devi vedere cose dietro a qualsiasi mio atteggiamento. Sono una persona strana, non puoi capire tutto di me perché a volte non c’è niente da capire. 
Oscar sospira ancora e scuote la testa smettendo di cercare di guardarmi, ora fissa davanti a sé rimanendo ricurvo in avanti, la mia mano continua a carezzargli inizialmente dolce la schiena, scivolo sotto la sua maglietta e gli tocco la pelle liscia e calda. Lui scatta e poi si rilassa distraendosi per un attimo. Poco dopo torna all’attacco tenace. 
- Sì, però ti conosco ormai. Hai qualcosa e non capisco perché non mi vuoi dire. Non mi sembri depresso come qualche mese fa... 
Si riferisce a quando ci siamo messi insieme. Ogni tanto penso se non l’abbia fatto per pietà. 
- Adesso sono seguito da uno psicologo, sto meglio... - rispondo pacato. La mano scende nella zona lombare e con le dita raggiungo la cinta dei suoi pantaloni. 
Oscar si tende lievemente ma non si muove. 
- Sì, infatti non è la stessa cosa di quella volta... - fa lui cercando di rimanere concentrato sul discorso che vuole fare. Io mi infilo furtivamente le dita in bocca leccandomele con abbondante salive per poi attaccare la sua fessura mentre parla. - Però c’è qualcosa e visto che me lo nascondi non riesco a non pensarci e... 
A questo Oscar trattiene il respiro di scatto e spalanca gli occhi non riuscendo a continuare perché ho trovato esattamente quel che cercavo: il suo punto debole!
Sono stato veloce e deciso, non potevo essere delicato perché non avrebbe comunque collaborato, così mi sono semplicemente preso il suo posto qui sotto e appena entro con un dito, Oscar si inarca tutto e si sporge in avanti dandomi istintivamente tutto lo spazio e l’accesso che mi serve. Appena lo fa i miei occhi si illuminano d’eccitazione e vittorioso infilo anche l’altro dito. 
Lo sapevo che gli piace da matti. 
Appena gli metto le dita dentro lui si spegne, non parla, non mi va contro, non rimane composto e calmo. Si afferra al bordo del divano e si allunga in avanti per darmi la posizione migliore, lo fa in automatico senza volerlo davvero. 
Scruto la sua faccia con aria furba e maliziosa muovendomi leggermente verso di lui col busto. Oscar ora ha gli occhi chiusi e l’aria totalmente persa nel piacere. 
Ecco il suo interruttore per zittirlo e spegnerlo. 
Cazzo, è meraviglioso in questo momento: il suo splendido viso è un capolavoro di godimento ed è tutto merito mio. Muovo le dita sapientemente dentro di lui andando sempre più veloce e quando riesco ad affondare meglio, Oscar si tende e getta la testa all’indietro, è come un gatto che gode quando gli gratti la base della schiena, è la stessa identica cosa. Oscar ora si contorce, si tende, sospira e finisce gemendo con uno scatto con cui si butta all’indietro appoggiandosi allo schienale, sulla mia mano che non riesco più a muovere; ma non serve perché vedo una macchiolina inequivocabile sul bel rigonfiamento che ha sull’inguine. 
Il mio tenero Oscar che si preoccupa per me. Il calore che mi trasmette questa consapevolezza è incredibile. 
Ansimante si rilassa appoggiato come me sullo schienale, seduto sulla mia mano che resta bloccata sotto di lui, i nostri corpi si toccano. Ci guardiamo, io sorrido con la faccia maliziosa tipica mia e lui è ancora perso nel godimento che l’ha assalito, sconvolto. 
- Sei uno stronzo. - sibila lui fintamente arrabbiato. So che non lo è davvero. Io sorrido ancora di più, contento e divertito. 
- Ti piaccio per questo. 
Oscar ci mette poco a riprendersi, il tempo di registrare il senso della mia frase che si alza prendendo la mano da sotto di sé, intreccia le dita e replica indispettito: - Non dire cagate, mi piaci perché sei diverso da chiunque altro, oltre che da me, e perché hai tutto ciò che a me manca e che vorrei. 
A questa mi esce spontanea la domanda ironica: - E cosa vorresti che ho io? 
Perché non penso proprio che ci sia qualcosa che potrebbe volere. Chi mai vorrebbe qualcosa di me? Sono inaffidabile ed inconcludente oltre che incapace di concentrarmi. 
Oscar allora intreccia le dita con l’altra mano e solleva il braccio intorno alle mie spalle tirandomi con decisione e dolcezza a sé; in questo, quando siamo a pochi centimetri uno dal viso dell’altro e posso anche vedere i nei più piccoli, mormora: - La tua splendida capacità di esprimere qualsiasi cosa tu provi. La tua meravigliosa umanità. La fragilità che ti rende semplicemente splendido. 
Cazzo, è proprio innamorato di me. Così mi tocca essere sincero. 
E senza rendermene conto né volerlo davvero, la mia bocca si apre ma non per baciarlo come pensavo. 
- Ho accettato che vincerai tu il mondiale quest’anno, perché è giusto così. Sei più forte di me e sei semplicemente perfetto in pista. Perciò è così che andrà ma va bene, è giusto. 
Non volevo dirglielo perché so che non gli piacerà. 
Infatti, puntualmente, lui reagisce come pensavo. Oscar si anima realizzando ciò che ho detto e si irrigidisce allontanandosi leggermente da me, ma questa volta sono io a tenere la sua mano stretta alla mia e ad ancorarlo sul divano con me. 
- Non voglio sentire questi discorsi, nessuno è veramente perfetto. Non devi guardare l’apparenza come fanno tutti! E non è detto fino alla fine! Non c’è niente da accettare, perché nessuno sa cosa succederà. Smettila di crocifiggerti! 
Senza parole lo guardo stordito, sopraffatto dai sentimenti che sta imparando ad esprimere. È ancor più bello, così. Con le guance rosse di rabbia, gli occhi corrucciati. 
Gli carezzo il viso con l’altra mano libera e lui si ammorbidisce subito. Un altro dei suoi interruttori. 
- Vedremo alla fine chi ha ragione. Io così sto meglio, però. Ho lottato tanto contro questa ammissione, appena l’ho fatta e l’ho accettata, sono stato meglio. Ho bisogno di essere sincero con me stesso e sai perché sto meglio? 
- Non voglio sentire questi discorsi, Lando! - alza la voce seccato, è forse la prima volta che lo vedo così. Perciò mi tocca alzarla un po’ anche io per rispondere forte e deciso. 
- Perché sono innamorato di te, Osc, perciò mi va bene di esserti inferiore! 
Oscar sta per replicare ancora più arrabbiato, ma ho appena pigiato un altro interruttore e si spegne. Richiude la bocca e mi fissa shoccato, perso, sconnesso. 
- Cosa? - chiede confuso. Io sorrido dolcemente e lo bacio. Le nostre labbra si trovano in un contesto leggero e delicato, poi sussurro piano ripetendolo meglio. 
- Sono innamorato di te, sto perdendo la testa per te come non l’ho persa per nessun altro. Ti amo, Oscar. 
Oscar batte gli occhi ancor più perso di prima, senza parole e senza saper cosa dire. Di sicuro non si aspettava questa dichiarazione. Appena la faccio torno a baciarlo sorridendo, gli darò tempo per riprendersi, appena lo farà risponderà che anche lui mi ama.
Le nostre lingue si intrecciano, le bocche si fondono e le mani si stringono, la mia carezza il suo viso e lo tengo a me non desiderando altro che questo. 
Ma poi ci separiamo per riprendere fiato, i nostri occhi si aprono e ci guardiamo febbrili, confusi dai sentimenti che hanno preso il sopravvento. 
Adesso me lo dirà. Adesso me lo dirà sicuramente. Cosa si proverà a sentirsi dire che si è amati? 
Ma quando la sua bocca si apre per parlare, non esce quel che mi aspettavo. 
- Mi hai colto di sorpresa, non pensavo che mi dicessi una cosa del genere. È... - Oscar tossisce e si schiarisce la voce, è emozionato e si vede, lo sento sotto le dita che sono sulla sua guancia liscia. Eppure? 
- È questo che dicevo prima. La tua capacità di esprimere i sentimenti. È questo che invidio e adoro di te. 
Adoro. Non amo? 
Eppure me lo sta dicendo in questo momento. Non ci riesce. Non è che non vuole, non riesce ad esprimere i suoi sentimenti. Non riesce proprio. 
Ma li prova, vero? 
Vero? 
E qua, mentre me lo chiedo e cerco disperatamente di capirlo, confuso che non sia andata come immaginavo - non che io avessi progettato questa dichiarazione, ma una volta uscita ho pensato che sarebbe andata in un certo modo, mi rendo conto che un nuovo peso è appena arrivato con una prepotenza devastante. Un peso che mi rimarrà sicuramente addosso per tutto questo dannatissimo weekend in Canada. Porca puttana. Non doveva andare così. 
L’ennesima cagata delle mie. Fanculo, Lando. Fanculo davvero!