NOTE: la fic è la prima di una serie sui landoscar. È la prima che ho scritto in assoluto su di loro, perciò penso di dover prendere ancora la mano, ma ne ho già scritte altre 4 e ne ho un paio d’altre in mente, perché con loro è un continuo divenire. La serie è ambientata quest’anno, 2025, verso inizio, ma non c’è una gara precisa. Ho volutamente mantenuto certe cose vaghe mentre altre lo ho specificate un po’ di più. In ogni caso non so se le loro stanze nel motorhome sono così come le descrivo, ma la mia fantasia ha prodotto questo. Non stanno ancora insieme e Oscar ha una potentissima crush segreta per Lando, il quale chiaramente non ha ancora capito nulla. La fic è tutta dal POV di Lando e la tradurrò in inglese facendo del mio meglio con le mie non eccelse doti. Spero che vi piacerà ciò che ho prodotto, penso di pubblicare una fic a settimana circa e per sapere quando le metto, c’è la mia pagina su FB. Buona lettura. Baci Akane
INCIPT: Ad Oscar piace parecchio Lando, ma lui non ne è minimamente consapevole e quando lo becca a fare certe cose da solo, capisce che gli piace qualcuno, ma non chi. Quello sarà l’inizio della fine per Oscar. 

MI PIACI

landoscar

Il viso di Lando affiora dietro le mie palpebre chiuse mentre la mia mano corre velocemente su e giù sulla mia erezione, gli occhi chiusi, la nuca abbandonata all’indietro e la bocca socchiusa nella speranza che questi respiri profondi non diventino gemiti. Dovrei riuscire a controllare almeno quello. Insomma, generalmente sono abbastanza bravo con me stesso eccezion fatta per una zona specifica del mio corpo che a volte, come ora, non vuole proprio saperne di collaborare. 
La fantasia prende vita mentre immagino Lando che mi masturba con la sua mano grande, afferra tutta la mia erezione, la sua bocca sulla mia, le lingue che si intrecciano e lui che poi mi si siede sopra a cavalcioni strofinandosi su di me.
Una fantasia davvero sfrenata e vivida tanto da farmi tirare fuori la lingua immaginando che lui sia davvero qua a baciarmi e giocare con me; quando lo faccio i brividi si espandono veloci sotto la pelle raggiungendo una profondità tale che mi sconnette completamente facendomi esplodere il piacere che schizza non so nemmeno dove. Per un momento nemmeno me ne preoccupo. Mi abbandono completamente all’indietro sulla branda in cui mi sono gettato, la testa piegata contro il muro, le braccia larghe, il respiro ancora affannato e gli occhi chiusi che rimangono aggrappati alla fantasia erotica che ho appena avuto. 
Sono scappato appena  finito di registrare il video per la McLaren con quella che dovevo correre al bagno, e non so di che colore fosse la mia faccia in quel momento e cosa possano aver pensato, ma ora come ora mi interessa solo aver trovato finalmente sollievo da questo affare ingombrante che avevo fra le gambe, mentre quello stronzo mi stava appiccicato fissandomi malizioso per chissà quale pensiero sconcio che gli era venuto in mente nel momento più inopportuno. 
Mi sembrava di impazzire, per fortuna che abbiamo finito così sono potuto venire via. Volevo solo rifugiarmi e aspettare che il mio giocattolo si placasse, ma visto che il bellissimo viso di Lando continuava a starmi in testa ammiccante, ho deciso di tagliare la testa al toro e abbassandomi pantaloni e boxer ho iniziato a darci dentro per bene. 
Non sono cose che si decidono, sono semplicemente cose che si capiscono. 
Nel mio caso il problema non è stato capire di essere gay, perché è una cosa che so con certezza ed una buona dose di serenità da quando sono entrato nella pubertà ed ho cominciato ad avere erezioni causate da voglie sessuali mirate ai ragazzi. 
No, nel mio caso il problema sta nel chi. A chi sto ora rivolgendo non solo le mie voglie sessuali, ma anche presumo i miei stessi sentimenti. 
Sebbene io stia iniziando a rendermi conto solo ora che forse oltre all’attrazione c’è altro, il vero problema è rappresentato dal fatto che non riesco ad ignorare e soffocare l’eccitazione che parte tutte le volte che gli sono troppo vicino o che mi guarda come ha fatto prima, che è praticamente la maggior parte delle volte nel suo caso visto che ha sempre qualche pensiero idiota a sfondo sessuale. 
Non so perché, ma quel ragazzo ha sempre e solo il sesso in testa, dannazione, e me lo fa sapere tutte le volte. Non solo a me, ma a chiunque gli stia vicino, solo che essendo io il suo compagno di squadra, finisco per sapere più di quanto riesco a sopportare. 
A volte riesco a soffocare o ignorare e tutto si quieta dopo un po’, magari distraendomi, ma altre non vuole proprio saperne di placarsi e devo correre ai ripari se voglio evitare di imbattermi in conseguenze terribili e con conseguenze terribili intendo essere notato. 
Con un sospiro più profondo mi rendo conto di essere tornato a posto e di poter riprendere il controllo di me, perciò mi appoggio con le mani per raddrizzarmi e non ho nemmeno visto dove ho schizzato, né mi sono ricoperto, che una porta si apre e la sua voce mi raggiunge squillante. La sua voce direttamente dalle mie fantasie erotiche. 
- Oscar stai bene? Sei scappato che sembrava ti stessi facendo la cacca addosso, ma poi al bagno non c’eri!
Parla troppo come al solito mentre io sono a braghe calate e pene al vento, dannazione. 
Mi raddrizzo avvampando e faccio in tempo ad afferrare i pantaloni che l’inequivocabile prova del mio reato si presenta tragicamente a me e a Lando che si ferma dal blaterare altre cose inutili. 
Ecco dov’era finito lo schizzo! Sui pantaloni della mia tuta nera. Nera, dannazione. Dove si può notare ancora meglio. 
In un istante mi blocco come se andassi in tilt perché non posso di certo coprirmi coi pantaloni sporchi di sperma, ma non posso nemmeno stare con le grazie all’aria, così nel dilemma di cosa sia meglio fare, non faccio niente. Sto immobile a fissare la macchia bianca inorridito e schifato, nonostante sia qualcosa che il mio corpo ha appena prodotto preda dell’estasi, con la consapevolezza che Lando se ne sta leggendariamente zitto proprio perché sta fissando la stessa cosa ed io ora sono nella merda. 
- Sei corso a spararti una sega? - ma lo dice ridendo e gettandosi a terra sulle ginocchia e tenendosi la pancia. Ride in quella sua dannata maniera stridula e buffa che normalmente mi fa ridere di riflesso, ma ora mi traumatizza a dir poco. 
E certo che non poteva starsene zitto, no? 
Ed era pure ovvio che non poteva nemmeno non asserire l’ovvio! 
Col fuoco vivo in faccia, lo fisso con un’espressione che penso sia terrorizzata, sebbene da dentro io non so che faccia possa avere, tendo a non farne di particolari, ma che cazzo ne so di cosa mi sta succedendo ora? 
Sono bloccato. BLOCCATO! BLOCCATO! E lo sono al punto che lo scemo che rotola letteralmente a terra dal ridere, la causa delle mie colpe, alza la faccia per vedere che faccio e realizzando che sono per l’appunto bloccato, ride ancora più forte fino a piangere. 
Piange. 
Io sono bloccato col pene al vento  e lui piange dal ridere. 
Voglio sotterrarmi. Perché non arriva  una meteora a spiaccicarsi su di me e cancellarmi dalla Terra? 
Mio Dio, ma che cazzo ho appena fatto? 
E come ne esco? Sicuramente mi chiederà perché non potevo evitare, a chi pensavo, approfondirà!
Dopotutto stavamo registrando un video insieme per i social della McLaren, che cazzo mi è venuto in mente poi di scappare in fretta e furia e masturbarmi? 
Dio, cancellami, ti prego! 
Ma rimango qua e alla fine Lando striscia verso i miei vestiti di ricambio e trovando un paio di boxer e dei pantaloni puliti, me li lancia in quello che suppongo sia un gesto d’aiuto nei miei confronti. 
Mi chiederà sicuramente spiegazioni, chi non lo farebbe? Non è normale scappare per masturbarsi! Non l’ho mai fatto, ma non resistevo perché questo giro è stato tutto uno strofinamento e mi guardava di continuo in quel modo ironico che mi fa impazzire e poi diceva porcherie a doppio senso ed io ero esasperato. 
Ultimamente sono anche peggio del solito forse perché mi sto rendendo conto che non è solo semplice attrazione fisica, ma che cazzo ne so? 
- Devi cambiarti, Oscar! Non puoi andare in giro così! 
Me lo dice continuando a singhiozzare dal ridere - o meglio, piangere - e mentre si asciuga gli occhi coi palmi prendendo respiri profondi, riesco a tornare sufficientemente in me per cambiarmi, sebbene mi incasino al punto da mettermi i boxer al contrario, cosa che lo fa ridere di nuovo. 
Io credo di non poterne uscire vivo da questa situazione allucinante. 
Ma che ho fatto di male? 
Cosa gli dico, ora? 
Perché dovevo per forza farlo? A chi pensavo? Ci sarà di sicuro stato qualcosa, normalmente non è che tutte le volte che ci viene un erezione poi ci masturbiamo, non funziona così. Il più delle volte ignoriamo e aspettiamo che passi, non è normale toccarsi. 
Tuttavia dopo che riesco a rivestirmi e che riesce a finire di ridere, mentre non penso di poterlo guardare in faccia mai più, lui si rimette a parlare. 
- Dai, andiamo a mangiare? 
Un momento, cosa? 
Non mi chiede a chi pensavo, che facevo, perché? 
Davvero gli sembra normale scappare per masturbarsi? 
Che faccio? Se rifiuto perché sono troppo imbarazzato capisce che è lui la causa, anche se trattandosi di Lando non è detto. In ogni caso non rischierei di insospettirlo. 
- Va bene.  - rispondo con addirittura un sorriso ed una postura che definire rigida è un eufemismo. 
La mia fortuna è che sono così timido e chiuso che non mi lascerei andare nemmeno sotto tortura ed il mio modo di mascherare qualsiasi cosa io provo, è essere più semplice possibile. 
Un mezzo sorriso, un cenno del capo, un tono calmo. Insomma, niente di che. 
Sembro sempre a mio agio, sempre a posto, sempre ok anche se poi in realtà magari dentro sto morendo, specie se Lando mi dà uno schiaffo sul culo quando gli passo davanti per uscire dalla stessa porta da cui lui è entrato, che non è quella principale ma quella che dà al bagno interno che fa da collegamento fra le nostre due stanze private nel Motorhome. 
Non faccio una piega, non salto, non faccio gridolini e nemmeno gli lancio occhiate assassine, lui ride anche per me e fa sempre cose di varia natura, ma io mai niente. È sempre tutto a posto. Mi ha appena schiaffeggiato il culo dopo avermi beccato col pene in aria e le evidenti prove di una masturbazione, ma io sono del tutto in controllo, calmo e non faccio una sola piega. 
Mi dirigo al lavandino del bagno per lavarmi le mani e lui mi affianca facendo la stessa cosa vista l’intenzione di mangiare. 
- Sei incredibile, amico! - fa poi gomito a gomito mentre mi ritrovo a gestire per l’ennesima volta il cuore in gola dovuto alla sua estrema ed esagerata vicinanza. Anche lui è però assolutamente tranquillo anche se potrebbe creare ribrezzo il motivo per cui io me le lavo. 
- Perché? - chiedo sempre pacato strofinando per bene col sapone, felice di riuscire a non esprimere ciò che provo. A volte potrebbe sembrare un handicap, ma per me è un punto abbastanza di forza, dipende dai momenti.  
- Perché chiunque al tuo posto sarebbe morto di imbarazzo, invece tu sei totalmente sereno! Sei veramente pazzesco! Non ti turba proprio un cazzo, a te, eh? 
Doveva per forza usare quel termine, eh? 
Alzo lo sguardo e lo poso su di lui attraverso lo specchio che abbiamo davanti. Perché se lo guardassi dal mio fianco saremmo troppo vicini e non so se riuscirei a mantenermi saldo. Sento anche il suo profumo che c’è ancora nonostante se lo sia messo stamattina. 
Senza fare nessuna espressione speciale, rispondo: - Sembro sereno? 
Lando ride e mi indica con un gesto del capo sempre attraverso lo specchio. 
- Non vedi? - provo ad osservare me stesso e a schiodare gli occhi dal suo meraviglioso viso che mi fa letteralmente impazzire praticamente tutte le volte che lo vedo. E lo vedo davvero spesso. 
Sì, in effetti il mio dono è quello di essere fondamentalmente inespressivo. Al massimo penso di poter sorridere gentilmente o di circostanza. Sai, quei sorrisi che vanno fatti perché sai che in quel momento si sorride o magari quando non sai che dire o fare ed allora te ne tiri fuori con un sorriso. 
Però forse non sono sorrisi veri, no? 
Non come i suoi. Lando e la sua ennesima risata mi fa di nuovo sentire inferiore senza volerlo, ma non è un problema perché vicino a lui sto bene al punto da sentirmi completo. 
Lui ha quel che mi manca ed è quasi come se standogli vicino lo assorbissi anche io. Mi sento meno incompleto, meno difettato. 
So di non poter essere espansivo, non è nel mio DNA, però lui lo è anche per me e non mi manca esserlo. 
- Quello incredibile sei tu, per me. - faccio poi spontaneo e calmo, asciugandomi le mani con le salviette usa e getta. 
- E perché? - chiede Lando sporgendosi per prenderne a sua volta e fare altrettanto. In questo ci torniamo a guardare, ma questa volta senza lo specchio. Lui è interrogativo e vuole capire cosa intendo, rimaniamo in questo spazio ristretto che sarebbe a malapena per uno, non certo per due. È un bagno con l’indispensabile: un lavandino, un water ed un box doccia. Non serve altro. Ma lo condividiamo, confina con le nostre due stanze nel motorhome McLaren, è praticamente il collegamento fra di esse e spesso sono capitato dentro con lui che lo usava. Viceversa a volte mentre faccio la doccia, lui entra e fa i suoi bisogni come se non esistessi minimamente. 
Momenti epici, specie per quanto mi si impenna ogni volta mentre lo intravedo attraverso il vetro bagnato ed appannato. 
Ci siamo visti mezzi nudi di tanto in tanto, ma non è una cosa all’ordine del giorno per fortuna e mi mancano le sue parti principali. 
Ora a lui non manca più niente di me da vedere. 
Ricordandomelo cerco disperatamente il famoso controllo che stava vacillando e gli rispondo sempre pacato: - Beh, hai appena visto qualcosa di imbarazzante e strano, non mi hai nemmeno fatto una domanda in merito. 
- E cosa dovevo chiederti? È stato bello? 
La sua sparata è una delle sue classiche fatte senza pensare. Figurati se può. 
A questo però arrossisco. È stato incredibilmente bello, specie perché poi ti sei materializzato proprio direttamente dalla mia fantasia erotica dove eri tu il protagonista. 
Lando spalanca gli occhi mentre io arrossisco, forse in uno dei rari momenti in cui mi lascio vagamente andare e invece di uscire da questo spazio minuscolo che mi toglie il fiato, mi indica con il dito sulla faccia sottolineando senza pietà che: - Sei arrossito! Sei imbarazzato! Allora sei umano! Wow ero preoccupato che non lo fossi, volevo chiederti come diavolo fai a reggere i nervi in questo modo, insegnami! Beh, questo te lo devo chiedere comunque... 
- Ma fuori di qua, vuoi? Sto soffocando! 
Lando ride ed apre la porta che dà all’esterno, esce per primo ed io lo seguo a ruota. 
Io vorrei sapere come sono finito in questo guaio. 
Lando esce e mi aspetta, una volta fuori mi fissa con le mani ai fianchi e l’aria impressionata, mi scruta a fondo per capire quanto e se io sia imbarazzato, così il rossore invece di sparire aumenta. Quello non lo posso controllare, perché non è che io non provo niente, sono semplicemente bravo a nasconderlo, però sul colorito che la mia pelle assume ancora non  ci posso fare nulla. 
- Aspetta qual era la tua domanda? Ah sì! Perché non ho detto niente! E che dovevo dire? Alla fine sono cose normali, succede, no? Non puoi certo controllare le voglie. Anche io ho sempre in testa il sesso e si sente, lo esprimo senza filtri! - Lando parla e ride ed io non riesco a smettere di fare altrettanto come tutte le volte che parla. Sarà un sorriso di circostanza ? In che modo lo guardo, ora? Perché penso di essere bravo a controllarmi, ma forse a volte non tanto. 
Con lui lo sono?
Se io lo guardo pensando che è incredibilmente bello e che la sua risata è splendida, si capisce dalla mia faccia? 
- Ora rispondi tu, come fai a gestire così bene i nervi? Eri imbarazzato, penso lo sei ancora ma non lo dimostri per niente! Ho notato altre volte che riesci a gestire qualsiasi situazione con calma e serenità mentre io divento matto! Come cazzo fai? 
Che domanda sarebbe? 
Spalanco gli occhi sorpreso dal fatto che lui voglia seriamente chiedermi una cosa simile, mi sistemo i capelli con la riga in parte nel mio classico taglio, forse uno dei pochi gesti rivelatori che so di avere. Lando ovviamente non se ne accorge. 
Mi stringo nelle spalle spiazzato. 
- Non so, Lando. Ognuno è fatto a modo suo. Non c’è un modo per essere diversi da come siamo. Non devi cercare di cambiare, devi solo accettarti. 
Ma che profondità. 
Lando a questo sospira e fa un tenero broncio scontento abbassando lo sguardo dal mio, poi scuote il capo e con un tono di voce nettamente depresso, parla. 
- Non lo so, sai... se io ho un difetto che mi impedisce di raggiungere cose importanti, dovrei cercare di eliminarlo, non credi? Non hai difetti che ti impediscono di raggiungere qualcosa che desideri da matti? 
- La mia timidezza? Il fatto che sono introverso da morire? Che non sono espansivo e non mi lascio mai andare? 
Ma come siamo finiti a parlare di questo? E come mai soprattutto siamo entrambi così sinceri come se parlassimo con un confidente prezioso? 
Lando si stringe nelle spalle e piega le labbra in segno di dissenso. 
- Ma quelli non sono proprio difetti, è solo un modo di essere che poi cosa ti impedisce di fare? Al contrario, ti aiuta a raggiungere grandi obiettivi in F1! Non sono cose da eliminare! 
Non posso certo dirgli che invece mi impedisce di arrivare a lui, dichiararmi e provarci. Non mi esporrei mai e poi mai, nemmeno sotto tortura. Non ho idea se potrei piacergli in quel senso e non intendo rischiare. Magari invece ci starebbe, ma non lo saprò mai perché non rischierò mai, non mi butterò mai. 
- Beh, mi impedisce di arrivare alle persone che mi piacciono segretamente. 
Lando capisce il sottinteso, che c’è qualcuno che mi piace segretamente, e penso che per me sia la fine. 
La fine della mia esistenza. 
Non potevo starmene zitto? Perché gli ho risposto? Perché quando sono con lui finisco per parlare molto più di quel che faccio nella mia intera giornata e forse vita? Perché mi tira fuori tutte queste chiacchiere spontanee e soprattutto sincere?
- Cosa? Ti piace qualcuno? E chi? - a questo lo ignoro tirando dritto, inizio a camminare verso la nostra mensa, scendo i gradini e lui mi segue a ruota senza chiudere un secondo la sua splendida bocca che prima sognavo di baciare. 
- Dai, Oscar, a me puoi dirlo, siamo amici, no? Magari ti aiuto! 
Lando continua a chiedere ininterrottamente informazioni in merito ed io continuo ininterrottamente ad ignorarlo decidendo cosa mangiare dopo aver recuperato il vassoio. 
- Beh, se non vuoi dirmelo significa che lo conosco e hai paura che io vada a dirglielo, il che è realistico, ma se mi impegno posso tenere la bocca chiusa! 
Dopo un po’ riesco a scegliere qualcosa e a chiederlo alla signora dietro il bancone, lui distrattamente chiede la stessa cosa che ho preso io per poi, una volta al tavolo a cui ci sediamo insieme, pentirsene perché per lui è troppo salutare. 
Dopo una smorfia fin troppo eloquente, scuote la testa, alza le spalle e torna a me senza mollare. 
- Comunque posso farcela! Va bene, non dirmelo, lo capirò da solo! Aspetta che ci penso, però se lo azzecco devi dirmelo, eh? 
Me lo deve chiedere perché altrimenti non lo capirebbe visto il mio talento a non rivelare nulla. 
Sospiro ed alzo gli occhi al cielo iniziando a mangiare mentre lui si ingozza e sciorina nomi a caso che non so come gli vengano in mente. 
Al mio sopracciglio alzato, si fa più serio, si zittisce e sembra effettivamente rifletterci meglio. 
Vuoi che ci arrivi? Beh, non mi chiederebbe mai ‘sono io che ti piaccio’, spero. 
Spero. 
Più che altro non penso lo possa aver capito. 
Alla fine, dopo che abbiamo mangiato quasi metà e con un boccone in bocca, Lando spara: - Ok, è Charles? - ed è qua che mi va di traverso. 
Inizio a tossire e a vedere un tunnel intorno a me, ma lui invece di aiutarmi a sopravvivere batte le mani ed esclama vittorioso che ha capito. 
Ma capito cosa, demente? Non hai capito un cazzo! 
Sto veramente per morire, quando per fortuna qualcun altro si rende conto che ho bisogno di qualche pacca sulla schiena e me la danno al suo posto. Lando continua a mangiare vittorioso osservandomi con cura, penso d’avere il viso di mille colori e tale ci resta anche dopo che il boccone va giù e la gola smette di torturarmi. Bevo una gran quantità d’acqua mentre Lando mi fissa continuando a mangiare felice e contento come un bambino idiota. 
- Non è Charles! 
- Ma qualcuno c’è! 
- È evidente, l’ho detto prima. 
- Come fa a non essere Charles? Ti sei soffocato! È un bel ragazzo, forse il più bello del circuito e lo ammiri molto, lo difendi tutte le volte che puoi e... 
Ma io senza fare più una piega scuoto solo il capo pacatissimo, la mia solita maschera imperturbabile addosso. 
- Ma non è lui. 
- E perché soffocavi? 
- Perché non so come ti sia venuto in mente! Ci hai pure pensato un sacco! Charles è un bel ragazzo e mi piace, ma non in quel modo. 
Lando continua a non essere convinto, mi fissa imbronciato e indagatore ed io vorrei solo sporgermi e baciarlo e dirgli ‘sei tu idiota!’ Ma mi guardo bene dal farlo. Me ne sto qua buono, finisco il pranzo e vado a prendere due caffè mentre lui sta ancora lì a riflettrici scuotendo la testa di continuo come un pazzo. 
- Non sei convinto? - chiedo lasciandogli una tazza davanti. 
Lui la prende e scuote la testa. 
- No. 
- Beh, basta che tu non vada in giro a seminare false notizie o ti investo appena ho l’occasione. 
Lo dico sorridendo glaciale e lui rabbrividisce scuotendo il capo. 
- Se dici di no ci credo anche se non capisco chi sia, voglio dire... perché non dirmelo se non è nessuno di quelli con cui giro? L’unico motivo che avresti per non dirmelo sarebbe questo, ma se non è nessuno di loro, io non è che vado in giro a dire che ti piace chissà chi. Se ti piaceva Charles l’avrei detto subito a Max e gli altri, ma se non ti piace... 
Io non so se si ascolta quando parla, non penso.
Non posso di certo dirgli che non posso perché è lui che mi piace. Mi chiedo se ci arriverà mai. Non credo. Non ha nemmeno vagamente contemplato l’ipotesi e non capisco perché. 
Siamo compagni di squadra da un po’ ormai, dovrebbe aver notato che non ho rapporti particolari se non con lui, che solo con lui mi lascio andare e rido un sacco e che riesco a dirgli qualsiasi cosa, o quasi. 
Non so se è lento di comprendonio o se non vuole vederlo di proposito. Comunque sia, meglio così. Se me lo chiedesse non so che dovrei fare. Suppongo mentirei o fingerei indifferenza, ma la verità è che prima o poi temo verrà fuori in qualche modo. 
Lando ormai mi piace parecchio. Non mi è mai capitato di non gestire un’eccitazione simile e forse quando lo fisso da vicino magari si capisce che sto pensando a quanto è bello. 
Non lo so quanto sono realmente bravo a nascondere le cose ed ormai sta diventando troppo forte quel che provo. 
Se dovesse uscirmi sarebbe un disastro, rovinerei il nostro rapporto e posso sopportare qualsiasi cosa tranne questa. 
Lando è troppo aperto e diretto, se gli piace qualcuno lo capiscono tutti ed io non gli piaccio in quel senso, l’avrei capito. Perciò non c’è storia in quel senso. Perciò devo starmene buono. 
Buono per sempre o guai.