NOTE: la fic è breve e fa parte della serie ‘Mille modi di mettersi insieme’, sono tutte fic scollegate fra loro ma con un tema comune: sono tutti modi in cui Max e Charles si mettono insieme. Anche questa è sul 2025, siamo a Spa e lo scenario è piuttosto ovvio. Hanno fatto una gara intera ad inseguirsi e scappare facendo sempre costantemente gli stessi tempi ed alla fine erano così contenti che sembravano aver vinto la gara. Io scrivo per molto meno. Buona lettura. Baci Akane
INCIPT: ‘Il culo che voglio nello specifico è quello che sta dentro alla monoposto che mi sta dando tanto filo da torcere per questa gara che sembra infinita.’
Spa ’25, Charles sta davanti a Max per tutto il tempo e fanno gli stessi tempi. Alla fine li ritroviamo esaltati e soddisfatti come se avessero vinto, ma probabilmente qualcosa in effetti lo vincono davvero. 


IL SUO CULO

lestappen

Non è dietro al culo della sua macchina, che voglio stare. 
Perché di stare dietro al suo culo mi sta più che bene, ma non quello della sua Ferrari. 
Il culo che voglio nello specifico è quello che sta dentro alla monoposto che mi sta dando tanto filo da torcere per questa gara che sembra infinita. 
Inizialmente quando ho visto che non ero in prima fila mi sono incazzato, ma quando ho visto che davanti a me c’era Charles, un strisciante entusiasmo si è impadronito di me. 
Ho subito capito che avrei avuto una gara straordinariamente interessante, finalmente. La prima da un sacco di tempo. 
Perché è inutile girarci intorno, per me le sole gare interessanti, eccitanti e degne di nota sono quelle contro Charles. 
È come se mi facessi notare da lui, è come se fosse la mia occasione per essere visto. 
So che abbiamo un buon rapporto, mi rispetta e penso di poter dire che siamo anche amici. Ma non è questo che voglio essere, non è questo a cui miro. 
Io miro al suo culo. 
Il suo piccolo delizioso culo tondo e ben allenato. È quello che voglio. La sua stima e la sua amicizia sono preziose e le adoro, ma voglio che mi guardi per ciò che ho fra le gambe, voglio che mi desideri e che sia ossessionato da me e competere attivamente con lui nelle gare, finora, è stato il solo modo per avvicinarmi allo stato a cui agogno tanto. 
Sebbene sono fottutamente consapevole che non è sufficiente, non basta gareggiare ruota a ruota con lui nelle gare e farci impazzire a vicenda nelle piste. 
Non so cosa ci vuole per essere visto da lui con gli occhi con cui voglio mi veda, forse mi vede già così ma non lo so perché sua maestà è fottutamente bravo a controllarsi e non mostra tanto. 
Spero che sia questa, la verità. 
Tuttavia questa gara è fottutamente esaltante, anche se non vado mai realmente vicino al sorpassarlo, a parte all’inizio quando sono stato vicino. Mi ha colto alla sprovvista facendo qualcosa di insolito per i suoi tipici canoni di guida, canoni che nessuno conosce meglio di me in questo universo. 
Però è stato bello ed alla fine non potevo rischiare di fare un incidente con lui, volevo godermi la gara perciò non ho tentato comunque il sorpasso anche se avrei potuto. Quello è stato il solo momento in cui potevo provarci, poi non ci sono mai andato vicino, ma siamo stati entrambi sempre lì. 
Fottutamente attaccati uno all’altro. O meglio, io al culo della sua stramaledetta Ferrari. 
Mentre penso a quello che desidero fatto di carne e pelle calda, l’adrenalina per la gara agli sgoccioli mi fa avere una serie di flash velocissimi, tutti che hanno me e lui che scopiamo come protagonisti. 

Alla fine sono contento che sia lui sul podio, a me non interessano posizioni che non siano la prima, così come a lui, ma quest’anno serviva più a Charles che a me, un podio. Od un paio. Spero che ne abbia altri, la stagione è a metà e se la Ferrari si sveglia sul serio forse può avere un finale dignitoso. 
Glielo auguro perché se lo merita, lo stimo e siamo amici. 
Anche perché se lui è felice, è fottutamente su di giri ed io ho decisamente più speranze di arrivare al culo, quello vero. 
Quando riesco a complimentarmi con lui per la bella gara, lo intercetto in un momento fuori da media e fotografi. Lui non si aspettava che riuscissi ad afferrare il suo braccio e girarlo, quando si ritrova me davanti mi guarda sorpreso, ma sorride subito raggiante ed i suoi occhi si riempiono di una felicità che so è provocata da me e dalla gara fenomenale che ha fatto contro di me. 
- Wow Maxie, che gara incredibile! Complimenti! È stato bellissimo, mi sono divertito un sacco! - appena gli scappa il ‘Maxie’ mi parte una potentissima scarica di adrenalina ed eccitazione che si aggiunge a quella che già c’era. Non mi aveva mai chiamato così.
Charles mi stringe con vigore la mano mentre l’altra si aggancia al mio braccio stringendomelo, così come sto facendo anche io. Sorrido ebete e perso. Mi ha chiamato Maxie. Sto morendo. 
- Anche io mi sono divertito! Abbiamo fatto gli stessi tempi tutto il tempo, è un dato assurdo! Bravissimo, Charlie! 
Beh, dovevo farlo anche io; per me non è strano, lo chiamo così ogni tanto anche in pubblico. Quel che è nuovo, per me, è il suo Maxie da cui non riesco proprio a riprendermi. Ti prego, ripetilo. Fammi capire che non me lo sono sognato! 
Charles, sempre sorridendo e lasciandomi a malincuore mano e braccia, mi resta davanti come aspettasse qualcos’altro oltre ai complimenti vicendevoli. 
- Era da tanto che non mi divertivo così, Maxie. Spero ne avremo altre! 
Ed eccolo che mi accontenta. Appena lo spara, il cuore torna a partire ancor di più se possibile e non solo quello. Anche qualcosa che comunque era già abbastanza duro per conto proprio. 
La scarica scorre lungo le mie vene concentrandosi velocissima nel mio cazzo che inizia a farmi anche male, perché è schiacciato nei boxer sportivi aderenti, in questa dannata tuta da corsa. 
È la sola cosa che realizzo, dopo di questo lui mi sta salutando per andare oltre ad adempiere alle varie cose da terzo classificato, ma qua io non ci sto e quando guardo il suo culo girarsi, ricordo quanto l’ho voluto in corsa. 
È veloce. È velocissimo. 
Il suo ‘Maxie’ che mi ha emozionato, si sovrappone alle sue deliziose natiche ancora coperte dalla tuta rossa e non faccio in tempo a riattivarmi, che lo afferro per il polso e lo tiro con impeto trascinandolo in un angolo più riparato di questo corridoio stretto che collega la pit lane al paddock. 
- Aspetta, ho bisogno di una cosa. - mormoro con il cervello completamente sconnesso. 
- Cosa? - chiede spaesato Charles colto alla sprovvista; mi guarda spalancando gli occhi e subito si ritrova spiaccicato fra mille cianfrusaglie di questo passaggio.
Io non mi do il tempo di riattivare il cervello e con le mani che si infilano sui suoi fianchi ed afferrano finalmente quel suo culo dannatamente invitante su cui ho fantasticato per tutto il tempo, la mia bocca si preme prepotentemente sulla sua.
Charles resta immobile contro questa pila di cose, le braccia abbandonate ai lati e forse gli occhi ancora aperti, ma quando le mie mani stringono la carne che volevo tanto, morbida e soda al tempo stesso, lo tiro verso di me e me lo spalmo addosso. Contemporaneamente schiudo le labbra e mi infilo abilmente con la lingua alla ricerca della sua. 
Charles resta shoccato un paio di secondi, il tempo di registrare che lo sto molestando e qua potrebbe succedere di tutto, me ne rendo vagamente conto. 
Potrebbe colpirmi con una ginocchiata e gridarmi che non devo mai più provarci, potrebbe mordermi la lingua, potrebbe spingermi, ma invece le sue mani non si premono contro il mio petto, bensì strisciano sulla mia schiena e mi tira a sua volta contro di sé, spalmandomisi per bene addosso. 
La sua bocca si apre meglio, la testa si piega e la lingua risponde subito attivamente alla mia e quando capisco che ci stiamo baciando e che non mi sta respingendo, un’ondata di gioia mi invade. Gioia ed eccitazione che gli farà sapere quanto lungo e grande ce l’ho ora che gli preme addosso. 
Charles mugola percependolo ed un altro lamento compiaciuto viene da me, quando capisco che la realtà del suo culo fra le mie mani supera di gran lunga ogni immaginazione. 
Il bacio dura un tempo indefinito, ma non quanto vorremmo. L’ansia di essere beccati ci disturba quando non troppo in lontananza sentiamo voci, così ci stacchiamo fluidi e veloci guardandoci eccitati a mezzo metro di distanza. 
Ansimiamo, i cuori vanno a mille ed è come essere ancora su quelle macchine ad inseguirci, ma adesso è meglio. Mentre un sorrisino malizioso si dipinge sulla mia faccia, lo stesso che si dipinge sul suo visino delizioso e sexy, capisco che è decisamente diverso, perché finalmente non lo inseguo più, ma l’ho appena raggiunto. 
- Congratulazioni ancora. - faccio io roco e ancora preso dall’emozione del momento, pieno di voglie che non si sono minimamente sfogate. 
La gente che sentivamo arrivare ci passa dietro e ci intravede. 
- Spero avremo altre gare così. - risponde lui sgusciando via dall’angolino dove l’avevo nascosto. 
Io annuisco indietreggiando ed andando dalla parte opposta rispetto dove va lui. 
Un sorriso ebete e malizioso stampato ancora in faccia. Prima di separarci del tutto, ci lanciamo un’ultima occhiata. 
- Molte altre. - diciamo piano insieme. 
Mentre ce ne andiamo la medesima consapevolezza ci coglie, non ho dubbi che provi lo stesso anche lui. 
Questo era solo l’inizio. Ne vedremo ancora molte altre e saranno straordinarie. 


NOTE: A proposito, è vero che in un'intervista post-gara, Charles ha parlato con entusiasmo di Max e della gara con lui e sembra che lo abbia chiamato "Maxie", mentre abbiamo già sentito Max chiamare Charles "Charlie".
Le foto provengono da quelle interviste post-gara in cui entrambi parlavano allegramente l'uno dell'altro. Grazie a tutti e ci vediamo alla prossima minific. Baci, Akane