NOTE: e per la serie ‘Mille modi per mettersi insieme’, abbiamo un’altra fic.
AUSTIN 2025. Charles si qualifica terzo e Max primo, la gara finisce con queste posizioni, ma nel mentre Charles si mette in mezzo sorpassando Lando e tenendolo a bada per tutta la gara, questo permette a Max di correre tranquillo e costruire un gran gap con cui alla fine riesce a vincere. Dopo la gara Max non fa che elogiarlo perché grazie alla sua prestazione ha potuto vincere facilmente.
In conferenza, dopo, i due non fanno che parlare fra loro escludendo tutti, Lando e giornalisti, rispondono a malapena alle loro domande, non si staccano uno dall’altro e ad un certo punto Charles chiama Max, i due si girano uno verso l’altro e infilano la mano fra le cosce come non gli ho ancora visto fare, in quell’esatto istante fanno entrambi un sorrisino particolare.
L’impressione non è solo ‘Charles chiama e Max corre perciò lo possiede’, ma anche che la tensione erotica la vedi nelle piccole cose, devi fare attenzione e usare la giusta chiave d’interpretazione ma poi tutto appare chiaro.
La scena che mi ha dato l’illuminazione per la fic è in questo link
Ora. Io sono abbastanza sicura che SE stanno insieme veramente, si sono già messi insieme da molto, ma è anche vero che la gente è ottusa e lenta e a volte ci mette un sacco anche per le cose più semplici.
Basta, la premessa è più lunga della fic.
Buona lettura. Baci Akane
PS: come sempre la traduco in inglese, cercando di fare del mio meglio.
MAX, MI VUOI SCOPARE?
* Charles *
Ma porca puttana, cosa diavolo devo fare per far sì che mi salti addosso?
Potrei farlo io, certo, ma mi piace quando lo fanno gli altri.
Mi piace essere quello corteggiato, desiderato e poi preso con passione. Adoro fare quella parte.
Non si tratta poi di aspettare di essere sicuri e capire se anche Max prova lo stesso, so per certo che anche lui lo prova.
Non ho dubbi su questo. Forse lui ha dubbi, ma come diavolo fa ad averne dopo tutto questo tempo e tutti questi segnali?
Manca solo che glielo dica chiaramente.
Cosa devo fare?
Pure la gara improntata ad aiutarlo a vincere, ho fatto.
Sapevo che alla lunga non sarei riuscito a tenere Lando dietro di me, ma con questa strategia per essere aggressivi e prestanti in partenza ero consapevole di potergli rompere le palle nel momento più importante.
Io agguantavo Lando e lo tenevo dietro per gran parte della gara, perché è una delle mie specialità, ed intanto Max prendeva terreno davanti così quando poi Lando mi avrebbe recuperato, consapevole che l’avrebbe fatto vista la differenza delle nostre due macchine, comunque non avrebbe preso Max ormai troppo lontano.
È stata una strategia di squadra, peccato che io non sono in Red Bull con lui. Ma questi sono dettagli.
Di fatto è stato un piano per farmi notare una volta di più dall’uomo che amo alla follia e da cui sono fottutamente attratto da anni.
Come si fa a desiderare tanto qualcuno e a non averlo?
Un conto è se non sono ricambiato, ma cazzo so che son ricambiato.
A momenti metto i manifesti in giro.
Max mi vuoi scopare?
Di solito si chiede ‘Max mi vuoi sposare?’ Ma nel mio caso non mi interessa il matrimonio, non ora.
Mi interessa che mi scopi. Puoi farlo, dannazione?
Ti dispiace?
Dopo la gara mi precipito da lui per i complimenti di rito che purtroppo sono brevi, non abbiamo tempo per parlare fra noi come facciamo di solito, non posso nemmeno dirgli che sono fottutamente fiero di lui e del fatto che dimostri al mondo quanto sia superiore. Cioè, non glielo direi comunque, ma lo penso davvero. Non dovrebbe importarmene, anzi, dovrebbe bruciarmi, ma la verità è che sono così perso per lui che sono fottutamente contento per quel che sta facendo.
Deve vincere lui. Non perché così magari mi scoperà, visto che mi auguro che mi scopi molto prima di quando lui potrebbe vincere il mondiale.
Deve vincere perché se lo merita, lo amo e voglio sia felice.
Dai Max, quanto cazzo ci metti?
Cosa devo fare, me lo dici?
Arriviamo in press dopo una doccia di champagne dove per un momento gli altri due con noi non esistevano, ci siamo subito bagnati a vicenda e fosse stato per noi avremmo continuato per tutto il tempo, peccato che poi gli altri si sono messi in mezzo.
Mentre beveva, alla fine, lo guardavo ed immaginavo di mettergli il mio cazzo fra le labbra, al posto di quella dannata bottiglia, e mi stavo anche per tirare giù la tuta per farlo. Per fortuna siamo stati richiamati per la foto, avrei fatto scandalo, credo.
Fermarmi però non mi ha aiutato, perché sono finito seduto sul divano vicino a lui, arrapato come un animale in calore; adesso sono iper eccitato e stargli ancora vicino, guardarci e parlarci tutto il tempo, non mi aiuta.
Non mi aiuta per un cazzo.
Porca puttana, devo fare qualcosa.
La conferenza inizia e partono le domande, fatico un sacco a concentrarmi e a dare risposte, spero che quel che dico sia sensato e soprattutto che non mi scappi al microfono un ‘Max ti amo, vuoi scoparmi?’
Concentrati, Charles. Concentrati.
Ma poi mi chiama per parlarmi durante la conferenza, appena parlano con Lando ne approfitta subito, mi chiama e si gira verso di me, annulliamo tutti, sembra che esistiamo solo noi ed io sono perso, così fottutamente perso dai suoi occhi così vicini e così belli, dalla sua bocca così incredibilmente morbida. Deve essere bellissimo baciarlo.
Sono preso dal suo corpo, dalle sue mani, dal suo viso, dal suo profumo che in realtà sa di champagne come me, ma sono preso da qualsiasi cosa.
Lui mi parla, mi copre di complimenti per il fatto che grazie alla mia partenza ed alla mia difesa lui ha potuto costruire un gap utile per il finale, quando poi Lando è tornato all’attacco, ed io gongolo dentro di me, felicissimo che abbia notato la mia utilità da compagno Red Bull non ufficiale. Chiaramente sono vanitoso ed amo i complimenti, soprattutto i suoi, soprattutto se ho fatto di tutto per farmi notare da lui.
Però ora non ce la faccio, il cazzo torna duro in un attimo visto che non sono ancora riuscito a sfogarmi appropriatamente.
Giuro che se quando usciamo da questa dannata conferenza non mi succhi il cazzo, Max, te lo succhio io.
Ma ho ancora un’arma da giocarmi.
Si vede che ce l’ho duro nonostante la tuta. Si vede eccome.
E se non si vede, te lo faccio vedere io.
Incrocio la gamba sotto l’altra, mi giro verso di lui, mi metto la mano fra le cosce, proprio lì vicino all’inguine dove è duro e gonfio, e lo chiamo di nuovo mentre parlano con Lando.
Max si gira subito ben contento e appena lo fa la sua mano scende automaticamente fra le sue, di gambe, praticamente sopra il suo cazzo, esattamente come sono messo io. Vedendolo, un sorrisino malizioso ed esplicito si forma sul mio viso, forse è impercettibile ma netto e lui, qua a pochi centimetri da me, lo vede, eccome se lo vede.
Deve avermi notato mentre lo facevo e probabilmente sperava ardentemente che lo chiamassi, per potersi muovere e ricambiare.
In un attimo mi distrugge e se non vengo così è un miracolo.
Certo, me lo tengo per dopo.
Dai Max, quanto cazzo ci metti a prendermelo in bocca? Se non lo fai ora, non so proprio che altro inventarmi.
Muoviti, cazzo!
*Max*
Appena mi chiama un brivido mi corre lungo la spina dorsale, non so perché, è solo l’ennesimo richiamo per parlare di chissà cosa.
Però questa volta è diverso e appena noto che la sua mano si infila fra le cosce mentre si volge verso di me, io assumo la stessa identica posizione.
Mi giro col busto, incrocio la gamba in modo da stare più comodo e lascio che la mano faccia la stessa cosa che fa lui.
Mentre mi tocco il cazzo attraverso una tuta che mi sta fottutamente stretta, mi concentro con tutto me stesso sul suo viso.
Non che poi sia meglio.
Il dannato stronzo mi fa un sorrisino malizioso. Breve ma distinto. Ed io mi rendo conto di leccarmi le labbra, è un movimento breve della mia lingua mentre le labbra si sforzano di non sorridere in modo troppo evidente.
Siamo fottutamente consapevoli di essere ripresi da un sacco di giornalisti, ma la cosa mi eccita da morire.
So che ti piaccio, caro Charlie. E so che sai che mi piaci anche tu. Diversamente significherebbe che siamo due idioti e non lo siamo.
Solo che questo tira e molla ci eccitava come le nostre gare ruota a ruota che ci mancano e che speriamo di poter rifare il prossimo anno.
Ma oggi è stato incedibile, è stato come averti nella mia squadra, finalmente ho avuto un compagno utile e degno di questo nome.
Il compagno che se capisce di non poter vincere, aiuta il collega a vincere.
Meriti un premio, dopo oggi, perché sicuramente senza di te non sarei riuscito a costruire un gap così buono in grado di farmi finire la gara tranquillamente. Alla fine ovviamente Lando l’ha superato, ma in quel momento io ero troppo avanti e non mi ha preso; senza Charles, la sua partenza straordinaria e la difesa stratosferica per la maggioranza della gara che ha fatto, non sarei riuscito così bene.
Lo dico in lungo ed in largo a tutti i microfoni che mi mettono in mano e lo farò anche dopo questa press, oltre che al mio amore qua davanti a me; non smetto di dirlo, ma non è questo il genere di riconoscimento che Charles vuole.
So bene cosa vuole e mentre ci tocchiamo fra le gambe e parliamo vicini, completamente immersi uno nel viso dell’altro, me lo immagino spalmato contro il muro mentre gli faccio un pompino da primo premio.
Te lo meriti, dolcezza. Aspetta che ci liberiamo da questa dannata conferenza di merda e vedrai se non te lo faccio.
Appena usciamo, Lando rallenta per stare con noi e parlare, ma all’occhiata esplicita che gli lancio, capisce al volo; per fortuna e con una risatina divertita, se ne va lasciandoci indietro da soli.
Io rallento adocchiando il bagno in nostra direzione, Charles rallenta automaticamente con me anche se al momento non stiamo parlando.
È indeciso su cosa fare perché ovviamente dipende da me e da cosa ho in mente, non sa bene; spera, ovviamente, ma non sa.
Ebbene non perdo più tempo, la gara è finita, i sorpassi vicendevoli ed i giochi cessano ora.
Adesso arrivano i premi.
Così appena siamo ad altezza bagno, lo prendo per il braccio e con decisione lo spingo dentro.
Non dico nulla, assolutamente nulla.
Lo spingo dentro, chiudo la porta a chiave benedicendo il tempismo che per una volta è dalla mia, visto che non c’è nessuno, e mentre sento dietro di noi qualcuno che bussa per entrare, qualcuno che chiaramente ignoro, prendo Charles per le braccia, mi guarda trattenendo il fiato. È shoccato e speranzoso insieme, non osa crederci, ma vuole, eccome se vuole.
Non perdo un solo secondo di più.
Non lo bacio, non lo tocco, non lo carezzo, non mi spalmo su di lui, non faccio nulla, non dico mezza parola.
Mi limito a spingerlo contro la porta, mi inginocchio davanti a lui, gli afferro la tuta abbassata gliela, tiro ancora più giù senza gentilezza, gli afferro l’elastico dei boxer e abbasso anche quelli.
Il suo cazzo rimbalza fuori. Rimbalza perché è già duro ed eccitato. Sorrido malizioso, lo guardo visto che è da ammirare. È grande e ben dotato ed è semplicemente perfetto. Mi lecco le labbra con gli occhi che brillano, poi passo a leccare lui. Lo afferro in mano, bacio la punta, scendo a leccare la lunghezza, arrivo alla base, risalgo dall’altra parte e mentre con una continuo a masturbarlo, con l’altra mi occupo delle sue palle.
Charles si spalma contro la porta, la testa all’indietro come gli ho visto fare durante una gara particolarmente calda.
È uguale. Lo occhieggio da sotto.
Poi gli avvolgo il cazzo e glielo mangio, lo succhio subito forte; lui fa un gemito sconvolto per poi mettersi la mano sulla bocca e impedirsi di urlare.
Muovo la testa con più impeto e mentre lo faccio, il suo cazzo se possibile cresce ulteriormente, la mano che non è occupata a zittirsi, finisce sulla mia nuca ed accompagna i miei movimenti con possessione facendomi andare con più intensità e più in profondità.
Ad un certo punto ho la sensazione di soffocare e mi eccito da matti, al punto che devo correre a masturbarmi perché altrimenti verrei comunque senza toccarmi, ma sarebbe un peccato.
Così mi infilo la mano fra le gambe, sotto la tuta abbassata che trascina per terra, mi tiro fuori il cazzo che non ne poteva più e mi masturbo da solo.
Contemporaneamente mi lascio andare alla volontà del mio Charlie che mi gestisce a piacimento, come se in realtà lui possedesse me.
E mi possiede. Mi possiede da matti.
Sono inginocchiato davanti a lui e glielo sto succhiando e se mi dicesse che deve pisciare gli aprirei la bocca e direi di usare me, sono così fottutamente assuefatto e preso da lui, che non so cosa faccio e dico. Voglio solo lui.
Voglio accontentarlo.
Soddisfarlo.
Farlo godere.
E gode.
Eccome se gode.
Gode nella mia bocca, sparandomi il suo sperma che finisco per ingoiare senza la minima esitazione.
Cazzo, sì.
Questo sì che è una vittoria.
Mentre inghiotto, sparo il mio sperma per terra cercando di non sporcargli le scarpe. Gliele leccherei per pulirgliele da tanto che sono andato, ora.
Perciò resto in ginocchio davanti a lui, appoggiato e aggrappato alle sue gambe, ansimante, eccitato da matti e fottutamente soddisfatto, finalmente.
Adesso sì che ci siamo.
La sua mano mi carezza la nuca dolcemente, dopo che mi ha tirato contro il suo inguine dettando il ritmo con cui glielo dovevo succhiare.
È così meravigliosamente subdolo, mi controlla e mi manipola a piacimento, mi possiede. Può fare di me ciò che vuole.
È successo ora perché è ora che lui aveva deciso dovesse succedere, me ne rendo conto.
È uno di quelli che si fanno scopare, ma che in realtà sono loro a fottere gli altri.
Ma mi va bene, non potrei chiedere di meglio, pur di averlo.
Da adesso in poi, caro il mio Charlie, non ti lascerò più andare.
Preparati.