25. QUELLO CHE FAI TORNA INDIETRO

sorriso

“Sono contento della prestazione di oggi, mi sono davvero divertito in pista! Dopo quanto accaduto in Austria, ho capito qual è il nuovo metro di giudizio dei commissari, cosi mi sono adeguato.
“La ruotata a Verstappen? Dopo la sua ruotata in Austria, questa volta gli ho fatto capire che non c’è solo lui in pista, ho un pò rifatto la sua mossa nello scorso GP. È stato un bel duello.
“Decisamente la più divertente gara che abbia avuto nella mia carriera. Molto divertente, sempre al limite, ma penso sempre in regola, quindi è stato veramente piacevole.” - Charles sulla sua lotta con Max dopo Gran Bretagna 2019 

/Max/

“A Silverstone è come riprendere un discorso interrotto a metà. 
Quando vedo che siamo terzo e quarto in qualifica, un senso di esaltazione mi invade in una maniera assurda. 
Lo stesso che sicuramente ha preso anche lui appena gli avranno comunicato che in seconda fila, attaccato al suo fianco, ci sarò io, domani. 
Charles mi ha ignorato per tutta la settimana facendo i salti mortali per non incontrarmi ed ai microfoni ha sempre detto che si adegua alla decisione presa nell’ultimo GP e che si augura che le regole siano uguali per tutti. Ribadisce il concetto espresso la volta scorsa. 
Non lo sto stalkerizzando, ma il mio cervello fissa a fuoco tutto ciò che dice e che fa. Non mi guarda mai, non mi caga mai, ma io sono pieno delle sue dichiarazioni diplomatiche e fredde. 
È così controllato, così tranquillo. Non perde mai la testa, proprio come la volta scorsa. Non si mostra mai scocciato ma è totalmente sereno e lo ammiro perché avrei detto quattro insulti, io al suo posto. 
Anche a me chiedono della decisione e ripeto sempre quel che avevo detto. Che non si può venir puniti per tutto, stiamo facendo delle gare di F1, è ovvio essere estremi.
Dice le stesse cose anche Seb, ma non mi stupisce dopo il Canada.
Io ovviamente raccolgo quel che mi conviene, ma al loro posto avrei gettato una bomba nell’ufficio di quei pagliacci.
Mio malgrado ammiro Charles perché è assolutamente concentrato e apparentemente sereno e soprattutto è abilissimo a schivarmi.
Eppure quasi saltello, anche se non sono arrivato in prima fila e sono addirittura dietro di lui. Accanto, per la verità, nella griglia di partenza, ma comunque dietro di lui numericamente.
Non sarebbe nemmeno male essergli dietro, se fossimo in un contesto diverso. 
Mi lecco le labbra pensando a domani mentre vado dal mio team nell’ultimo impegno di giornata. 
Devo rimanere concentrato su quel che dicono, ma la mia testa è già là, a domani, a quando lui farà di tutto per farmela pagare ed io aspetterò intrepidamente di reggere egregiamente il confronto. 
È come inserire una spina e ritrovare me stesso. 
Aspettavo questo da anni, da quando ci siamo separati dopo i go-kart. Spero che siano così tutte le gare. 
È diverso correre contro il tuo vero rivale, quello che hai designato tu stesso.
Forse non sarà così per sempre, magari ad un certo punto uno dei due farà schifo per colpa delle macchine che guiderà o delle squadre incapaci, ma rimarrà sempre lui il mio vero rivale ed adesso intendo godermela alla grande. 
A me piace correre e vincere e lo voglio fare a tutti i costi, ma mentre mi parlano di cosa devo fare alla partenza, a cosa devo stare attento e a come fare con Charles, rispondo acido senza frenare la mia lingua con la frenesia alle stelle. 
- So benissimo come fare con lui. Lo so meglio di tutti voi messi insieme!
Sono io che conosco Charles. 
La gente intorno a me mi guarda sorpresa, qualcuno ridacchia per stemperare la risposta di merda tipica mia, Pierre è fra questi; altri mi ammoniscono, Giampiero a volte mi tirerebbe il casco in testa. 
So perfettamente che Charles farà di tutto per farmela pagare dalla volta scorsa e vorrà tenermi dietro tutto il tempo e se dovrà superarmi lo farà ferocemente, ma è anche un perfezionista ed odia le guide sporche, perciò sarà il più pulito possibile e questo lo penalizzerà, a meno che non perda il controllo dell’auto non per colpa sua. A quel punto è un altro discorso, ma se dovesse succedere ne approfitterò. In ogni caso se guidi pulito contro di me non ce la fai ed io non ho scrupoli a fare quel che va fatto. 
Anche se mentre loro parlano, le sue parole sull’adeguarsi alle nuove regole rimbombano nella mia testa. 
Potrebbe essere più aggressivo del solito, ma non sarà mai stronzo, a meno che non lo spingo io ad esserlo ed anche in questo caso so come fare. 
Il ricordo di quella famosa gara dove mi ha spinto fuori pista a fine corsa ritorna come uno tsunami, questo mi fa capire che potrebbe esserci una percentuale di imprevedibilità in lui, in fondo lo conosco meglio di come si conosce lui stesso.
Quella volta si è vendicato di me, ma solo a fine gara, quando avevamo passato il traguardo. Peccato che comunque siamo stati puniti entrambi e squalificati. 
Non metterebbe mai consapevolmente a rischio la sua gara, perciò alla fine non credo farebbe stronzate se rimante in sé. Perciò a questo punto bisogna vedere se l’odio che nutre per me supera la sua razionalità. 
Cazzo, sono eccitato. 
Mentalmente, emotivamente e fisicamente.
Ci si può eccitare all’idea di una gara che ti piace in modo particolare? 
So che agli atleti in generale succede nelle gare e nelle partite, ma magari in seguito a vittorie particolarmente belle o magari dopo dei goal favolosi o importanti o prestazioni eccellenti. 
Io mi eccito all’idea di gareggiare domani con lui, consapevole che sarò al centro di ogni suo pensiero. 
Beh, caro Charles. 
Sappi che la lezione che sei convinto di dare, è a me e non ad uno qualunque. Provaci pure, ma ti garantisco che non te lo lascerò fare passivamente.
Se alla fine dovessi vincere io di nuovo voglio proprio vedere che faresti.
Mi ignoreresti ancora? 
Incapace di trattenermi mentre immagino di tirarti fuori una reazione, succhio la cannuccia della lattina di red bull che ormai è vuota. La succhio perché ho bisogno di farlo ma non per bere.
Dannazione, domani deve arrivare tipo subito, ora, adesso. 

Ormai riesco ad avere un orgasmo con Daniel solo se sono eccitato per conto mio ed ultimamente capita per cose che riguardano Charles. 
È la prima volta dopo un sacco che mi viene duro e che riesco a venire con Daniel e so che è stato grazie a sua maestà, ma non ci ho pensato un secondo ed ho approfittato. 
Però mentre vengo ho un pensiero che mi passa assurdamente per la testa, mi attraversa come se fosse un momento di lucidità in mezzo al caos e forse c’è proprio perché ho finalmente scaricato gli ormoni come si deve. 
Sarà il mio ultimo orgasmo con Daniel?


È tutto fottutamente bello, proprio come l’avevo immaginato e sperato.
Per un momento vengo catapultato nei go-kart ed era dannatamente divertente e basta. 
La gara è esattamente come me la prospettavo e quando dopo una serie di duelli fra me e lui tutti al limite del disastro o del successo, lui riesce a restituirmi la ruotata che gli avevo dato io ripetendo la stessa identica mossa incriminata, scoppio a ridere perché era esattamente questo che speravo di vivere. 
Quella percentuale di imprevedibilità che mi fa eccitare mentre corro. Non mi distraggo e vado avanti senza esitare né prendermela.
Rimango concentratissimo sulla gara ben contento che nonostante tutti i vari sorpassi che ci facciamo a vicenda per tutto il tempo, alla fine la sto vincendo io. Basterà non fare stronzate. Il pit stop poi è adrenalina pura, come ci affianchiamo e nessuno dei due molla fin quasi a scontrarci nella pit lane in uscita. Alla fine la spunto io, è fottutamente bello.
Più corriamo in questo modo, più l’adrenalina fluisce in me esaltandomi, ma non perdo mai me stesso e mentre penso che cazzo, sei stato sporco per la prima volta nella tua carriera e solo per darmi una lezione, più io divento lui e sono fottutamente perfetto.
Con lui non sbaglio niente, cazzo. Niente!
È come se ci fossimo scambiati, ma io lo so che lui ha fatto quella manovra sporca con me solo per darmi un messaggio. È a caratteri cubitali e si incide nel mio cervello a fuoco. 
Puoi fare le tue stronzate con chi vuoi, non con me. Mai più. Perché non me ne fotte un cazzo della gara, ma io ti restituisco tutto.
Cazzo, lo vedi allora che può perdere la testa se si tratta di me?
Poteva evitarmi benissimo, ma ha intenzionalmente voluto toccarmi e l’ha fatto in quel momento proprio per sfidare la FIA a punirlo. È la stessa mossa che gli ho rifilato io, identica, copia-incolla, quella che gli ha tolto la vittoria la volta scorsa. Quella che doveva essere punita seguendo l’esempio delle volte precedenti agli altri piloti. 
Ma lui l’aveva detto che si sarebbe adeguato ed è questo che fa. 
L’aveva progettata. Sapeva che si sarebbe presentata l’occasione. 
Lui è qua che sfida tutti mentre guida: me, la FIA, chiunque abbia un cazzo di conto in sospeso con lui e che abbia osato pestargli uno dei suoi adorabili piedini da principino. Così lo vedo, anche se ora è appena venuto fuori il suo vero IO. È un demonio, quello. Ho sempre avuto ragione io su di lui ed oggi l’hanno visto tutti.
Altro che faccia d’angelo!

Il duello generico del GP con lui lo vinco io dopo una serie di superamenti vicendevoli, ma a rovinarmi la fottuta gara è un contatto di merda con Seb che improvvisamente smette di ricordarsi come si guida, da questo contatto ne usciamo danneggiati entrambi, lui più di me, ma quel che mi sta sullo stomaco è Charles che giustamente approfitta per superarmi e finisce sul podio, in quella che doveva essere la mia posizione. 
Fanculo, cazzo!
Fanculo davvero, sia per la gara rovinata e la mancata terza posizione che era mia, sia perché anche se il duello generale con Charles l’ho vinto io, lui è comunque davanti a me.
Tutta colpa di Seb. Se non mi prendeva con la macchina, Charles non mi passava. La vincevo io completamente.
Voglio dire, tecnicamente con lui ho vinto io, ma alla fine è lui terzo, io sono schifosamente quinto. Quinto, cazzo. 
Non terzo dove dovevo stare per dimostrare la mia reale superiorità a Charles.
Però cazzo... cazzo se è stato bello!
Sono di nuovo dannatamente iper eccitato. Fra l’adrenalina della gara e quella per lui, sto per esplodere nella tuta!
Quel che conta alla fine è che con lui l’ho spuntata io e non solo questo. C’è un’altra cosa che conta sopra le altre. 
Sopra di me non c’è niente nella testa di Charles. Niente e nessuno. Solo io. 
Mi ha restituito la mia mossa e l’ha fatto solo per dirmi di non osare fare le mie stronzate con lui. 
E sia, caro Charles. Non farò più le mie stronzate con te.
Ti sei davvero sinceramente guadagnato il mio rispetto. Ce l’avevi già, ma mi irritava il tuo crederti superiore solo perché tu hai sempre fatto tutto da manuale e guidi in modo pulito e ti credi più bravo di me. Ritengo sempre che non è vero, non sei meglio di me, siamo solo diversi, ma comunque entrambi di alto livello. 
Comunque penso sempre che conta vincere, non come, mentre per te conta anche il come. 
Però oggi mi hai dimostrato che sei più competitivo e permaloso che fanatico di gare e vittorie. Sei un vero demonio e cazzo, mi piaci da matti quando tiri fuori la tua vera faccia.
In un angolo di te che tieni ben nascosto sei come me ed oggi è venuto fuori ed è quel lato che mi ha appena fatto irrimediabilmente perdere la testa per te.
Solo noi due potremo capirci per sempre e so che ti sei divertito anche tu, come mi sono divertito io, anche se alla fine la nostra battaglia l’ho vinta io e sei tu sul podio.
Però non la dimenticheremo questa gara, nessuno dei due. Perché ho appena capito che non sei solo il mio rivale designato. Sei anche la persona più fottutamente interessante e contorta che viva su questo mondo di merda ed io ti voglio.
Ti guardo mentre esci saltando felice dalla tua macchina, nella tua terza posizione. Ti togli il casco e ricevi i complimenti degli altri due davanti a te, i soliti Mercedes. 
Vado a pesarmi con gli altri piloti ancora incazzato per Seb, ma provo emozioni contrastanti perché anche se ho battuto Charles e dovevo essere io al suo posto, so che alla fine era giusto così perché la volta scorsa era lui ad essere stato derubato della posizione. Una piccola parte di me lo sa, anche se alla fine conta il risultato finale. Perciò non credo nelle stronzate del karma, ma penso che qualcuno direbbe che è stato quello. 
Tutto ciò che fai torna indietro. 
In Austria avevo vinto con la complicità della FIA, oggi è lui che prende il mio podio perché ha avuto la fortuna che la volta scorsa ho avuto io. 
Charles ovviamente mi ignora come se nemmeno mi vedesse. Vorrei dirti di esultare senza dimenticare che comunque la nostra lotta personale l’ho vinta io, ma non voglio rovinargli la giornata. 
So che in qualche modo era giusto così, oggi doveva andare così. 
Perciò gli lancio un’ultima occhiata prima di andare via verso il mio box e vedo che sta ridendo, ma come sempre i suoi occhi hanno una luce stonata rispetto all’espressione felice del suo bel viso delicato. 
Comunque, al di là di tutto... uno a uno palla al centro, Charles.
Mentre mi allontano da te decido di approfittare di questa ancora enorme scarica di adrenalina per fare una cosa che non ho ancora avuto il coraggio di fare. Una cosa che però va fottutamente fatta.”

/Charles/

“Onestamente?
La gara più bella della mia carriera fin qua, in assoluto.
Anche se non ho vinto la lotta con Max perché tecnicamente quando ha avuto l’incidente con Seb mi stava davanti, resta comunque la mia gara preferita. 
È gioia, quella che sento dentro, e non so se c’entra il fatto che ho fatto io podio quest’oggi e lui è finito quinto, punito dal suo fottuto karma di merda. 
Quello che fai torna indietro, non c’è scampo. 
Se devo guardare a questa splendida gara con obiettività, è stato come scambiarci di ruolo. Io ad un certo punto ho imitato la sua guida aggressiva ed oltre il limite, sporcandomi intenzionalmente pur di dargli il mio messaggio, lui invece è stato sorprendentemente perfetto. Sempre. 
Contavo sui suoi soliti errori, sulla sua aggressività per ritorcergliela contro prontamente, sul suo non considerare gli altri quando è in pista, invece non ha sbagliato niente ed infatti mi era davanti prima del contatto con Seb e del mio sorpasso. 
So che non l’ha fatto apposta, ma è stato provvidenziale. 
Seb puntava al podio, voleva superarlo, non certo tamponarlo per mandare me in terza posizione, ma diciamo che l’Universo me ne doveva restituire una.
Eppure non è per questo che sono contento. Cioè anche, ovviamente, perché penso che se gli fossi finito comunque dietro sarei stato furioso. 
È che mi sento più vicino a lui, ora, e ne sono sconvolto perché semplicemente è bello essere così. Essere aggressivi in certi passaggi, andare sul limite, camminarci sopra e rischiare. Lui lo fa sempre e l’ho sempre rimproverato ed odiato, ho sempre pensato che fosse sinonimo di incapacità alla guida, ma in realtà adesso credo che sia una scelta. 
Semplicemente è bello guidare così. 
È esaltante. Certo, se alla fine non succede niente e questo stile non ti si ritorce contro come a volte capita. O magari se per far così non butti fuori gli altri, anche quello è scorretto. Magari passi tu a scapito degli altri, ma hai giocato sporco. 
Io non parlo di questo, parlo di quell’aggressività alla guida che ti porta al rischio ma che alla fine non ti fa fare un casino. Devi essere molto bravo ed avere un controllo assoluto sulla macchina e su te stesso e avere mille occhi su qualsiasi cosa intorno a te, mille riflessi e non è facile; non credo che lui ce l’abbia sempre, ma oggi l’ha avuto ed è stato oggettivamente bravo. 
Essere battuti da uno che guida come ha fatto lui oggi non è brutto. È per questo che mi sono sempre incazzato con lui. Perché batteva gli altri in modo sporco, ma se li batti in modo pulito pur rimanendo aggressivo, non c’è niente di male, anzi. Dimostri di essere un talento.
Oggi ho decisamente tirato fuori un lato di me che so c’è sempre stato, ma che non avevo mai sperimentato, non in piena gara e intenzionalmente. Non è che ho perso il controllo di me stesso agendo istintivamente, in realtà ho sempre saputo perfettamente quello che stavo facendo ed anche se una parte di me mi chiedeva ‘sei sicuro? Guarda che se non controlli la macchina benissimo farai un casino’, l’altra, guardando il culo della sua Red Bull, mi faceva dire ‘Sì cazzo che ne sono sicuro!’ 
Ho imitato la sua mossa in modo rischioso solo per dargli quel messaggio, ma era davvero troppo importante per me oggi darglielo, più di ogni altra cosa.
Ho rischiato perché se lo toccavo di più potevamo perdere il controllo dell’auto e uscire, ma per fortuna è andata bene. 
Un rischio assurdo che mi fa ancora sentire l’adrenalina alle stelle se ci ripenso, proprio come quando l’ho fatto in pista, ma sono contento d’averlo corso. 
Tornando indietro rifarei tutto, anche se in questo momento la nostra lotta personale l’ha vinta lui.
Lo dico anche al microfono in pista apertamente e senza filtri, ancora troppo contagiato da lui. 
- La ruotata a Verstappen? Dopo la sua ruotata in Austria, questa volta gli ho fatto capire che non c’è solo lui in pista, ho un pò rifatto la sua mossa nello scorso GP. È stato un bel duello. 
Con me non puoi fare quel cazzo che vuoi, caro Max. È bene che te lo ricordi. Glielo dovevo dire oggi o mi avrebbe rovinato tutte le altre gare, perché io lo conosco troppo bene, più di chiunque altro, più ancora di suo padre. 
Guarda caso ha guidato in modo perfetto oggi contro di me e voglio vedere come guiderà da qui in poi le volte che ci scontreremo noi due. 
So che per lui guidare è una questione personale fra lui e chissà quale demone, non ce l’ha con nessuno in pista, ma semplicemente non vede anima viva intorno a sé se è sulla sua monoposto. Però non con me. Mi devi vedere, Max.
Sempre. 
Dovrai sempre ricordarti di me, di chi sono e di come devi guidare contro di me. Dovrai sempre avere dei riguardi con me o saprò rovinarti anche io le gare come fai tu con gli altri. 
Il problema è che ora la botta di vita mi attraversa da capo a piedi ed è dovuta in parte all’enorme scarica di adrenalina che c’è ancora in abbondanza in me ed in parte anche a lui e al solito effetto che tende a farmi, ma la devo sfogare in qualche modo visto che, com’è normale in questi casi, finisce nel mio organo genitale. 
Fortunatamente sul podio non c’è Max e non si tratterrà con me dopo per la press e le altre cose. Potrò starmene tranquillo e calmarmi, anche magari con la doccia gelida di champagne. Basta aspettare e intanto smettere di pensare a lui e tutto tornerà a quietarsi. 
- Gliel’hai restituita, eh? - fa Lewis improvvisamente, ridendo divertito; a questo evidente sottinteso una nuova maledetta scarica di eccitazione mi attraversa proprio mentre mi sembrava di star riprendendo un minimo di controllo, o se non altro contegno. 
Senza bisogno di guardarlo nascondo lo sguardo sotto la visiera del cappellino, tengo la testa china e rido. Non so perché lo faccio così, cercando di non fare vedere troppo la mia faccia; forse è perché se Lewis sapeva che l’ho fatto apposta, e non serve dire nomi e cognomi, significa che deve aver capito altre cose di me che è bene nascondere.  
- Era così chiaro? - infatti ecco che la mia bocca non sta sotto il mio controllo. Ho ancora troppa adrenalina in circolo e mi basta mi parlino di Max anche indirettamente. Sono contento di ciò che ho fatto oggi. Quella ruotata è stata dannatamente soddisfacente.  
Alla risata allegra di Lewis accompagnata da un esaltante: - Ben fatto! - altra elettricità mi attraversa, come se non fosse sufficiente quella che già avevo per conto mio. Dannazione, non mi calmerò mai! 
Non me lo sarei perdonato se non gliel’avessi data. 
Però mentre lo guardo andando insieme nella cooldown room, penso che se ora al suo posto ci fosse stato Max, avrei faticato a non trascinarmelo in uno di questi bagni e saltargli addosso. 
Beh, lo Champagne gelido sicuramente mi aiuterà. 
Quando ci accomodiamo nelle poltroncine nella cooldown room, ci mostrano le scene salienti della gara e ripropongono tutte le numerose volte fra me e Max, in particolare la mia famosa ruotata ed ecco che il picco fra le mie gambe torna. 
L’eccitazione mi invade quando tutto aveva appena iniziato a quietarsi, che diavolo mi prende? Mi sposto nella sedia a disagio, rigido, ma forse questo attira l’attenzione di Lewis che lanciandomi un’occhiata sembra capire subito che ho. Forse la mia faccia parla più di quel che io sia consapevole. 
Normalmente so di non avere particolari espressioni, ma, come sempre, per Max mi capita di perdere il controllo. Tanto per cambiare, questo è uno di quei momenti e temo che si noti da fuori. 
Devo dire, comunque, che Lewis è dannatamente acuto e mi chiedo come faccia. 
- Non devi farti problemi, succede. Hai fatto una cosa grandiosa con Max e so perfettamente quanto può essere irritante avere a che fare con certi piloti a cui poi finalmente riesci a rifilare una bella lezione. 
Come ha fatto? Come si capisce? Sono così tanto andato? Charles torna in te, cazzo!
Avvampo spontaneamente e non so che fare, non lo guardo, ma se non lo faccio potrebbe sembrare strano, così fingo di non capire a cosa si riferisce, ma lui sorride in modo molto fraterno cercando di tranquillizzarmi con la sua espressione. Questo, come per magia, mi calma.
Improvvisamente mi rendo conto che lo apprezzo e che non mi dà fastidio come avrei pensato o come normalmente sarebbe successo, anche se preferivo facesse finta di niente, ma penso che abbia solo cercato di aiutarmi e non era tenuto a farlo. Ricordo anche l’altra gara, quando ho perso di poco dopo tutto il tempo che ero davanti, quando poi Lewis mi ha consolato un sacco. Forse mi ha preso in simpatia. All’idea sorrido sentendo una sorta di onore assurdo che mi distrae da Max e dalla costante eccitazione che mi aveva preso. 
- Non ho vinto io la nostra battaglia oggi, però... 
All’improvviso razionalizzo. Per fortuna il mio cervello logico e pragmatico mi viene incontro e si attiva al momento giusto, ma penso sia merito di Lewis; se ero con Max penso che la mia razionalità sarebbe rimasta nel cesso. 
- Non importa, gli hai dato quella ruotata imitando la stessa mossa per cui la volta scorsa non l’hanno penalizzato. Quella da cui è scaturita una mega polemica. 
Lewis rimane molto calmo e conciliante, questo suo tono ragionevole finisce per rilassarmi e lentamente, finalmente, il mio amico qua sotto si quieta. 
- È stata una bella vittoria personale, quella con lui. - Lewis annuisce contento che finalmente io abbia capito e accettato. - Anche se ha vinto lui la nostra battaglia oggi. 
- Però quello che contava te lo sei portato a casa tu! - ribatte Lewis asciugandosi il sudore con l’asciugamano. 
Io faccio altrettanto mentre continuiamo a parlare di questo e mi sorprende quanto mi capisce anche se non siamo mai stati in confidenza, ma credo che certe cose di me siano di dominio così pubblico che forse in qualche modo mi conosce comunque. 
O, magari, ha vissuto cose simili, sembra parli con cognizione di causa, che sappia davvero cosa sto provando. 
- E comunque stavolta il podio che spettava a lui, me lo sono preso io avendo approfittato della sua sfiga! 
- Il karma è una puttana! - è la sua risposta pronta mentre si alza scoppiando a ridere alla sua maniera allegra e contagiosa.
- Il karma è una puttana! - ripeto io concordando e alzandomi a mia volta. 
La risata di Lewis riempie la stanza con noi primi tre classificati, uno dei quali il solito silenzioso Bottas, che ci prepariamo per la premiazione nel podio qua davanti. 
Questo momento è stato molto piacevole e sicuramente Pierre mi invidierebbe da morire! 
Oggi per me è in qualche modo una vittoria, perciò sono felice. Dannatamente felice.” 


Note: chiaramente la gara in questione è la famosa Silverstone 2019, si sa tutto di quella gara perciò non serve che specifico che le dichiarazioni di Charles sono vere e che la gara è andata così come l'ho descritta. Io, come sempre, ci ho aggiunto del mio romanzandola. Era necessario dedicarci un capitolo intero perché è una gara essenziale nella loro storia ed anche se di fatto non sembra succedere nulla di speciale fra di loro, in realtà è molto importante. Alla prossima. Baci Akane