3. COMPLICE IL BILIARDO 

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Il problema della suddivisione in squadre di quella sera fu sostanzialmente il numero dispari dato di fatto dall’unico non accoppiato, il povero Sandro.
Siccome nessuno voleva escluderlo né farlo piangere di nuovo, furono indecisi tutto il tempo su come dividersi, specie su cosa fare con le coppie, cioè se separarle o lasciarle insieme. 
Alla fine stabilirono di non dividerle facendo 2 squadre dove Sandro sarebbe stato quello ‘in più’. 
I Genitori, due schiappe che avevano solo di un po’ imparato a giocare rispetto alla volta precedente diventando appena decenti ma non effettivamente bravi, furono messi con Theo, che era bravo, Daniel che non era per niente bravo ma che gli piaceva il biliardo lo stesso, e Ante e Rade, che erano bravi a loro volta, soprattutto Ante. 
Dal momento che c’erano 3 scarsi e 3 bravi, era una squadra piuttosto equilibrata, tutto sommato. 
L’altra era composta da Olivier, Alexis, Rafael, Brahim e il povero Sandro. Di quella squadra erano tutti abbastanza bravi o almeno decenti, chi più chi meno, tranne Alexis che era un disastro non avendo mai preso in mano una stecca in vita sua. 
- Se non quella di Oli! - lo corresse Rafa ammiccando mentre gli spettinava i capelli facendolo diventare di mille colori per l’imbarazzo. 
Sandro per sua fortuna era bravo o sarebbe stato difficile trovare qualcuno che potesse insegnargli senza finire nei guai. 
Il punto era che non solo era bravo, ma era uno di quei giochi che gli tiravano fuori tutta la cattiveria, così come succedeva col calcio e lo sport in generale. 
La musica di nuovo fu decisa da Theo e Brahim, i due DJ della squadra. Come al solito dance, pop e latino. Comunque tutte cose allegre che facevano vomitare sia Sandro che Daniel, più propensi per il rock. 
Per questa versione inserirono una regola speciale.
Le coppie potevano tirare in due, il più bravo dei due poteva guidare l’altro da dietro e sopra. 
- Dietro e sopra? - chiese senza capire il tenero ed ingenuo Alexis. 
Olivier, che capì al volo di cosa si trattava e dedusse molto facilmente il motivo di tale regola, gli fece un sorrisino malizioso annuendo in sua direzione, sicuro di sé: - Ho capito io cosa intendono. - poi sorrise ai ragazzi: - Va bene. - asserì infatti ben volentieri. 
Da lì, il motivo delle squadre con dentro le coppie. 

- Dunque... - iniziò Sandro grattandosi la nuca dubbioso e perplesso mentre guardava i compagni iniziare col primo tiro dopo che Theo ebbe spezzato il triangolo spargendo le palline. - se in una coppia c’è uno più bravo dell’altro è una regola geniale... - fece mentre Zlatan e Simon discutevano su chi stava sotto e chi doveva manovrare l’altro. - Ma se sono entrambi scarsi... 
- Scarso lo dici a tua sorella! - grugnì Zlatan senza nemmeno rivolgergli la parola, solo un dito minaccioso, per poi tornare a Simon che non intendeva letteralmente piegarsi per primo davanti. 
- Beh, anche nel caso in cui entrambi sono bravi, decidere chi sta sotto potrebbe essere difficile... - ci rifletté Daniel dando un’occhiata agli altri mentre tutti realizzavano il difetto di quella regola non molto geniale. 
- Mica vero... - sbottò Ante facendosi avanti vicino al tavolo e rubando il posto ai due Genitori. Prese infatti velocemente Rade, lo piegò con la stessa prepotenza che aveva usato quel famoso giorno di tre anni prima con Simon, e gli si appiccicò dietro.
Certo, questa volta aderì per bene col suo corpo sul suo, da dietro e da sopra. 
Vedendo la posizione Alexis capì quello che prima l’aveva lasciato perplesso. 
- Oh! Dietro e sopra! 
Olivier gli sorrise divertito baciandogli la fronte. 
Ante tirò usando sia la stecca che Rade, il quale si fece fare senza problemi eseguendo un tiro a dir poco perfetto che andò subito in buca. 
Ante si raddrizzò e subito anche Rade si alzò rimanendogli appoggiato addosso passando dalla posa sexy a quella romantica in un istante. 
Si girò col capo e gli baciò la guancia. 
- Bravo amore! 
Tutti li guardarono sgranando gli occhi, impreparati, qualcuno sognante, qualcun altro divertito, qualcuno annoiato.

- Come hai osato rubarci il posto? Eravamo prima noi! - grugnì Zlatan allargando le braccia polemico. 
- Non vi decidevate a chi stava sotto! 
- Perché devo stare io prima sotto? Non può stare lui? Potremmo tirare a sorte! 
Simon improvvisamente non era più accomodante, ma probabilmente erano complici i troppi bicchieri bevuti quella sera. 
Zlatan alzò gli occhi al cielo. 
- Fanculo, sto io sotto, va bene? Ormai però tocca a loro! 
Ante aveva già ripreso a giocare spostando Rade, prendendolo per i fianchi e andando in un’altra posizione, mirando ad un altra pallina. L’aveva rimesso subito prepotentemente in posizione stile padrone sessuale ed aveva fatto un altro tiro che però non era andato molto bene, perché proprio sul momento di fare lo scatto con la stecca tenuta sia da uno che dall’altro, Rade era stato distratto come tutti gli altri dalla frase shoccante di Zlatan. 
- COME?! HAI CEDUTO SU UNA DISCUSSIONE?! PROPRIO TU?! - Theo e Rafa fecero un perfetto coretto uno per parte, mentre però esprimevano il pensiero sconvolto di tutti quanti. 
Simon li guardò meravigliato mentre Zlatan faceva una smorfia di schifo per il proprio midollo perso. 
- Eh, stasera sono emotivo... 
Simon guardò meravigliato anche lui. 
- Ma se a letto, quando mi va, faccio io l’attivo! 
A questo Zlatan sputò la lunga sorsata di birra che aveva appena preso e la gettò in faccia a Sandro. 
E visto che la sorsata era stata davvero abbondante, gli fece praticamente una doccia.
Mentre lui rimaneva immobile come una statua, shoccato dal lavaggio di birra e sputo di Zlatan, gli altri gridavano in un perfetto coro: - COSA?! TE LO FAI METTERE TU?! 
Questo lo disse anche Ante sebbene di solito non fosse capace di esternazioni simili. Ma lì gli era appena crollato un mito. 
- Stasera ti trombo appeso a testa in giù dal soffitto e ti frusto pure! - sibilò Zlatan omicida a Simon che se la rideva divertito, decisamente più brillo del solito. 
Simon ignorò totalmente Zlatan che ignorò totalmente gli altri che decisero di sopravvivere senza commentare oltre questo. Simon in risposta andò dal povero Sandro e gli aprì la camicia bagnata per togliergliela e asciugarlo un po’. 
- Che fai? - fece Sandro avvampando mentre i bei ricordi di due anni prima tornavano prepotenti. Quelli in cui aveva scoperto le proprie tendenze grazie all’attrazione provata per Simon. 
Del resto chi non ne aveva mai avuta per lui? 
- Già, che fai? - ringhiò Zlatan fissandolo a dir poco male. Simon alzò le spalle sistemandogli la camicia bagnata su una sedia. 
- Gli hai sputato addosso birra e saliva, tu che dici? - rispose freddamente e composto mandando di nuovo, tanto per cambiare, il sangue al cervello a Zlatan. Come se quel sangue non ci fosse giù abbondantemente al cervello. 
- Col cazzo che sto io sotto, dopo ci stai tu sotto! 
- Possiamo anche scombinare le coppie, eh? Non dobbiamo per forza stare fra fidanzati! La regola è che si può tirare in due, non è specificato come! 
La precisazione acidissima di Simon, nonché fortemente provocatoria, fece raddrizzare le antenne maniache di tutti, specie quelle di Theo che aveva ancora ben in mente il bacio spettacolare con Simon al compleanno di Zlatan| 
- Oh, vero! Interessante e giusta osservazione! Basta che siamo della stessa squadra! 
- E basta che tu stasera voglia ancora avere un fidanzato e trombarci insieme. - replicò calmo e pacatissimo Daniel appoggiato alla propria stecca come se sapesse usarla. Bevve la sua birra e dopo averla finita alzò la bottiglia vuota e disse: - Si passa ad altro? Non mi va birra tutta la sera! Di là ho visto qualche alcolico con cui si può fare dei cocktail... - anche questo lo disse calmo e pacatissimo, mentre gli altri, specie Theo, uscivano gli occhi dalle orbite. 
- Ha già bevuto troppo? - sussurrò Brahim a Theo.
- Non direi... ma tanto è l’ultima notte, che cazzo ce ne frega... - rispose sussurrando allo stesso modo. 
- Comunque fai pure cambio con loro. Io starò con Zlatan. Sai che mi trovo bene con lui. - aggiunse sempre calmo e pacatissimo Daniel. Quella calma e pacatezza da far accapponare la pelle. 
Theo inghiottì a vuoto mentre Zlatan e Simon si guardavano seriamente interessati a quello scambio. 
- Beh, si potrebbe fare l’esperimento e vedere che succede... 
- A maggior ragione che non siete due assi, voi due... - si intromise il ficcanaso Rafa come se fosse una questione che lo riguardava. 
- Nemmeno lui se è per questo, chi guida chi? - proruppe acido e seccato Theo partendo per la tangente e mettendosi davanti al suo ragazzo che, improvvisamente, era diventato una principessa da proteggere. - Capisco se si parlasse di mescolare io, Ante e Rade, che siamo capaci, con Uno, Due e Dani! 
Per lui Uno e Due erano l’abbreviazione di Genitore Uno e Due, ormai erano abituati, la prima volta Simon gli aveva tolto il saluto per due giorni interi. Come osava chiamarlo due?
- Va bene! - fece allora Ante improvviso ricordando bene com’era stata quella volta con Simon. 
Un solo rimpianto gli era rimasto da quella volta. 
Non si era attaccato del tutto a lui come aveva appena fatto con Rade. 
Rade lo guardò con un sopracciglio alzato, scettico, mentre sembrava accendersi di una miccia indispettita. 
- E che coppie proporresti, sentiamo? 
Ante capì al volo il rischio che correva e mentre loro discutevano su che coppie fare e come procedere, portando in avanti all’infinito quella partita dove erano stati tirati solo due colpi, Rafa e Brahim andarono a fare i famosi cocktail, mentre Sandro, con una pazienza che iniziava a scarseggiare, assisteva al teatrino.
Olivier ed Alexis erano persi in un altro universo. 
Erano lì, ma già si immaginavano a far sesso sul biliardo invece che tirare le palline in buca. 
Beh l’intenzione era di tirare qualcosa in buca, ma non le palline. 
- Quelle che volete. Però perché non mescolare per questo primo turno le coppie? Rendiamo il gioco più divertente, no? 
- No! Io non voglio litigare con Dani, è appena tornato e l’attività più frequente che abbiamo fatto quest’anno è stato litigare! 
Daniel però tornò a sorridergli calmo e pacatissimo, spuntando da dietro e abbracciandolo apparentemente confortevole. 
- Non ti preoccupare, giuro che non litigheremo e non ti farò il muso, nemmeno te la farò pagare. Ma facciamo questo miscuglio dai! 
Theo lo guardò sconvolto dalla propria spalla, era convinto che macinasse qualcosa e che gli si sarebbe ritorto tutto contro, ma anche Simon era d’accordo e visto che pure Rade sembrava intenzionato a portare avanti quell’esperimento, tutti con l’aria di chi aveva qualcosa in mente, decisero che si sarebbe fatto. 
- Sandro decidi tu! - sbottò improvviso Theo ancora per niente convinto. 
L’unico che ancora li guardava e gli dava retta visto che gli altri erano spariti e chi c’era, era come non ci fosse. 
- Che? Io!? E perché? - il panico lo invase inaspettatamente mentre seduto sul bordo del biliardo a torso nudo e accaldato li guardava abbracciato alla sua stecca, in attesa che si decidessero. 
- Perché sei neutro! - rispose senza riflettere Theo. 
Daniel lo fissò incredulo e scettico, ma al suo posto parlò Simon il quale ricordava bene il gran casino che avevano passato quell’anno proprio loro tre. 
- Davvero è neutro secondo te? 
Sandro avvampò nascondendo la faccia nelle mani.
- No io non voglio essere messo in mezzo! 
- Dai che torna a piangere se fai così! - si intromise Zlatan finendo per risvegliare inaspettatamente l’orgoglio perso per strada del povero Sandro.
- No dai, ok, scelgo io! - fece con un improvviso scatto di mascolinità e amor proprio, saltando giù dal tavolo. 
Gli altri sei lo guardarono spaventati e meravigliati. 
- Ok, se te la senti... - all’ok di Daniel, essenziale, proseguì.
Naturalmente se gli avesse dato anche mezzo cenno di non azzardarsi, non l’avrebbe fatto. 
- Considerando chi è capace e chi no... 
- E considerando quale spettacolo erotico ti piacerebbe vedere... - continuò al suo posto serio Zlatan con la sua tipica cattiveria ignorata, 
- Ante con Daniel - Ante imprecò, aveva sperato Simon, ma siccome era una cosa già successa, da quanto raccontato a ripetizione da tutti, aveva deciso di proporre qualcosa di nuovo. Qualcosa che comunque desse fastidio a Theo in quanto Ante era un altro di quei bei ragazzi da scopata. Difatti anche Theo imprecò lanciandogli un’occhiata omicida. Ante era uno che si divertiva con gli altri se si creava l’occasione. Ricordava il gioco della bottiglia. 
- Simon con Theo. - questo li scelse perché era lui che li voleva rivedere di nuovo insieme, sempre quel famoso gioco della bottiglia gli aveva fatto venire traumi e rivelazioni non da poco. Non poteva perdersi l’occasione di rivivere una delle sue scene preferite.
- Questa volta li registro però! - esclamò Brahim entrando in quel momento, sentendo le coppie scelte. Rafa concordò. 
- Oh certo che li registro, io non li ho visti, stasera non me li perdo! 
- Perciò io e Rade? - fece Zlatan che avrebbe preferito riprovare Theo, ma che alla fine non gli dispiaceva stuzzicare Ante che aveva tentato il gioco sporco per saltare di nuovo addosso al suo Simon. 
Insomma, l’importante era vendicarsi con qualcuno, con chi poi poco importava. 
A Simon ci avrebbe pensato dopo! 
Rade si strinse nelle spalle, Sandro annuì per poi brontolare tornando a rivolgersi al tavolo, ignorando i bicchieri composti dalle due pesti tornati vittoriosi dopo una bella pomiciata.
- Adesso però giochiamo o vi sparo! 
- Un momento, anche noi faremo il primo giro scombinando le coppie, allora! - esclamò quindi Brahim mentre distribuiva i bicchieri di chissà cosa a tutti. 
Mentre li prendevano, chi poco convinto chi ben contento di poter bere ancora, Alexis lo fissò traumatizzato: 
- E perché? Io non voglio stare con nessun altro! Sogno questa cosa con Oli, non me lo impedirete! Scambiatevi voi se volete! 
- Ma con chi?! C’è solo Sandro! Che a proposito, qualcuno deve comunque sacrificarsi per tirare con lui! 
Sandro, che era già piegato sul tavolo perché voleva giocare, cosa che ancora non era riuscito a fare, tornò a raddrizzarsi alzando gli occhi al cielo esasperato. 
A quel punto prese il bicchiere porto da Rafa e sospirò stressato. 
- Oddio, io gioco da solo, non sto con nessuno. Sono nato solo e morirò solo! Sono bravo, faccio per due, non voglio flirtare con nessuno, non devo vendicarmi di nessuno! 
- Anche perché l’hai appena fatto facendo queste coppie! - puntualizzò Zlatan che ancora non le mandava a dire. Sandro lo ignorò. 
- No no, le regole valgono per tutti! Si tira in due! Se loro non vogliono scoppiarsi, ruoteremo noi! - disse Rafa iniziando a bere la loro strana composizione fatta di qualcosa che sapeva di cocco unita a del rum bianco e a qualcos’altro di non molto ben identificato. Oltre al ghiaccio e al lime che ci galleggiava dentro. 
Brahim e Sandro lo guardarono perplessi. 
- Sei sicuro? - fecero con un sottinteso ovvio. 
Rafa li fissò senza capire. 
- Certo, solo perché stavate insieme non significa che non potete fare pose porche! Anzi, forse vi verranno meglio a voi che a chiunque altro. 
- Lo dici solo perché vuoi fare tu la posa porca con lui! - brontolò indispettito Brahim fissandolo col broncio. Rafa rise prendendogli il viso in una mano, l’avvicinò a sé e chinandosi, prima di baciarlo a stampo, disse: - Certo che è così! 
Il fatto che l’ammettesse candidamente non sconvolse nemmeno molto gli altri che risero e scossero le teste. 
- Vedi? Perché non prendiamo esempio da loro? Sono capaci di pomiciare con gli altri senza vendicarsi! - esclamò Theo teatrale guardando Daniel che lo fissava perplesso col sopracciglio alzato ed i suoi occhi azzurri strafottenti.
- Lo dici tu che non si vendicheranno! - rispose sicuro. 
- Ma nemmeno noi ci vendicheremo. Niente di tutto questo è o presuppone una vendetta! - precisò Simon fingendosi la persona più calma e ragionevole del mondo. 
Zlatan gli scoccò un’occhiata che la sapeva lunga, ma in realtà gli stava piacendo un sacco quel risvolto interessante e piccante. 
- Tu non hai proprio niente di che vendicarti, io semmai. Hai spiattellato le nostre posizioni a letto che sono private, hai spogliato Sandro e ti farai inculare da Theo. 
- Tu inculerai Rade! - tutti guardarono shoccati Simon che usava per la prima volta una parola volgare. 
- Ehi un momento, nessuno inculerà nessuno! - precisò Ante irritato dall’idea che qualcuno, specie Zlatan, inculasse Rade. Sì perché aveva sempre sospettato che il suo ragazzo avesse un debole per lui, specie da come aveva pianto quella sera in campo. 
- Sarà meglio per te visto che tu sei con Daniel! - sibilò Theo minaccioso. 
- Vogliamo iniziare o devo fare una richiesta scritta? - Sandro era esasperato e non ne poteva più, voleva giocare: A, perché gli piaceva giocare a biliardo e B, perché quei discorsi di inculate e pose erotiche lo stavano eccitando ed era una cosa totalmente ingiusta visto che quella sera avrebbe avuto solo la sua mano. 
- Dai, dai, iniziamo! A chi tocca? - fece Olivier riemerso dalle dolci labbra di Alexis. 
- A me! - grugnì Sandro che per l’ennesima volta aveva tentato di chinarsi per fare il suo tiro. 
- Ehi un momento, non da solo! - così dicendo Rafa gli si appiccicò ben volentieri dietro! 
- Ma io so tirare! - brontolò stufo Sandro tornando dritto. 
- Zitto e piegati! - a quel punto Rafa gli mise una mano dietro la nuca, una invece al suo fianco e lieto del fatto che fosse a torso nudo, lo piegò sul tavolo da biliardo. 
Con sorpresa si ritrovò ad eseguire movimenti che sapeva perfettamente fare, ma manovrati dal giovane alto che sembrava del tutto intenzionato ad allungare le mani. 
E le allungò, visto che quella sul fianco risalì sulla vita per toccare meglio la sua pelle scoperta. Sandro spalancò gli occhi e rabbrividì a quella carezza un po’ troppo sensuale. Poi si ritrovò il suo torace che aderiva contro la propria schiena troppo sensibile vista la mancanza della stoffa. 
Dopo il petto aderì il bacino e quando mise una mano sulla sua, sul tavolo, e l’altra dietro alla base della stecca, con la testa spuntò dalla spalla per prendere la mira. 
- Così io però non riesco a concentrarmi. Ti dico che sono bravo, non mi serve la balia! - brontolò polemico Sandro, in difficoltà perché sentiva il suo pene premere contro le proprie natiche. 
- Ma io non ti faccio da balia! 
- No, infatti ti fai lui! - sbottò seccato Brahim carico di gelosia. 
- Ma cos’ha Sandro? Com’è che riesce a dividere tutte le coppie? - ad averla detta era stato Alexis. Così molto candidamente e senza peli sulla lingua. 
Perché tutti sapevano, ma nessuno cercava di dire, nemmeno lui di solito. 
Olivier li guardò scusandosi al suo posto mentre gli toglieva il bicchiere di mano. 
- Ehm... che ci avete messo? 
Brahim spalancò gli occhi alzando le spalle perplesso. 
- Oh, non ne abbiamo la più pallida idea! Quello che c’era! 
Simon chiuse gli occhi scuotendo il capo. 
- Ah ecco. - rispose Olivier vedendo che il suo ragazzo iniziava a disinserire il cervello. E le mani. Alexis con le mani libere era passato infatti ed esplorare il sedere di Olivier. 
- Vaffanculo Rafa, io così non gioco! - esplose Sandro raddrizzandosi di scatto dandogli quasi una testata sulla bocca. Per un pelo la schivò, ma volò con un salto all’indietro ridendo come un incosciente. 
Sandro aveva sbagliato il tiro ed era inferocito. 
- Eccolo lì! Il Ringhio che c’è in lui è tornato! - rise Zlatan ricordando i bei vecchi tempi con Gattuso, che ora Sandro gli ricordava tanto visto come in campo veniva preso da un fuoco sacro diventando un demonio.